GP Brasile, dominio Rosberg, Ferrari insegue e guarda al 2016
Non basta il casco che omaggia Senna. Hamilton continua a rimandare la prima vittoria a Interlagos. Trionfa Rosberg, che conduce dal primo all'ultimo giro, si gode il quinto successo stagionale. Il tedesco raggiunge così le 13 vittorie in carriera (secondo all time per numero di successi fra i piloti che ancora non hanno vinto il Mondiale) si assicura il secondo posto matematico in classifica e lancia l'undicesima doppietta Mercedes. Le Frecce d'Argento, a punti da 57 gare di fila (superata la terza striscia più lunga della storia, le 55 della Ferrari dal 1999 al 2003), chiudono la seconda stagione di sempre per una scuderia con 30 podi in un anno. Seguono le due Ferrari: Vettel, terzo, eguaglia (sesto posto all time) i 79 podi in carriera di Raikkonen, quarto, e ultimo dei piloti a pieni giri: per la seconda volta quest'anno, i primi quattro in griglia chiudono esattamente nelle stesse posizioni all'arrivo. Bottas, quinto, è il primo dei doppiati e precede Hulkenberg, a punti per il secondo GP di fila, che eguaglia il suo miglior piazzamento stagionale. Kvyat, settimo, salva l'onore della Red Bull davanti a Massa, solo ottavo davanti al suo pubblico. Chiudono la top 10 Grosjean, in un gran premio per lui difficile dopo gli attentati di Parigi, e Max Verstappen, che a suon di sorpassi spettacolari ha cominciato a scrivere qui un futuro fatto di grandi destinazioni.
La partenza – Hamilton, partito per l'88ma volta in prima fila (20mo all time, superato Senna), quasi tocca Rosberg alla prima curva. In vetta, tutti mantengono le posizioni mentre Sainz, già costretto a partire dalla pit lane perché la sua Toro Rosso si è piantata nella simulazione di partenza all'inizio del giro di installazione, si blocca senza più potenza all'uscita della curva 5. E' il settimo ritiro in 18 gare per lo spagnolo, che non aveva mai girato prima a Interlagos.
Ricciardo, pit stop anticipato – Si rischia anche il terzo contatto di fila fra Bottas e Raikkonen, mentre Ricciardo, partito 19mo per aver cambiato il motore termico, cambia le gomme dopo soli tre giri e passa dalle soft alle medie. L'australiano, che monta la versione evoluta del motore Renault, mentre il compagno di squadra Kvyat ha ancora la vecchia versione, sceglie una gara tutta di ritmo, considerato che le morbide presentano un decadimento significativo dopo sette-otto giri. A questo proposito Paul Hembery ha promesso di intervenire chimicamente sulle mescole per ottenere un maggior decadimento delle prestazioni e costringere a un numero maggiore di soste per la prossima stagione. Ragione per cui saranno chiusi alla stampa i test fissati dopo l'ultimo GP in calendario a Abu Dhabi. Indizio ulteriore di quanto la F1 stia diventando uno spettacolo sempre più artificioso e distante dai gusti dei tifosi. "Sembra che la pista sia migliorata rispetto all'anno scorso" commenta David Coulthard per la BBC, "il degrado delle Soft mi pare meno pesante rispetto a dodici mesi fa. Mi aspetto che lo stint finale sarà più lungo per i top driver". Il pubblico, sempre molto partecipe, prova a scaldare una gara in cui succede effettivamente poco intonando il nome di Ayrton Senna, e non basta certo ad aumentare lo spettacolo il duello fra Hulkenberg e Kvyat per la dodicesima posizione.
Vettel tiene – Vettel, che guadagna quasi due secondi ai box su Rosberg (i due entrano insieme, il ferrarista esce dopo 2,7″, il vice-campione del mondo in 4,4″, anche per il traffico in pitlane), rimane comunque lontano dalle Frecce d'Argento. Hamilton ha troppo poco vantaggio per passare il compagno di squadra nonostante si fermi un giro più in là, ma continua a mettergli pressione, a rosicchiare decimi. "Lewis ci sta provando in maniera piuttosto decisa" gli dicono via radio. Le posizioni rimangono cristallizzate, a parte il sorpasso di Hulkenberg su Maldonado, l'unico fra i top-10 che ha scelto la strategia a due soste e si è fermato per la prima volta ben oltre il ventesimo giro. "Le mie gomme non dureranno a lungo" si lamenta con i suoi ingegneri Hamilton, che evidentemente paga dal punto di vista aerodinamico i tanti giri passati nella scia del compagno di squadra senza riuscire ad attaccarlo, un po' come negli ultimi giri della scorsa edizione.
Mercedes: piano B e C – Ma gli ingegneri di pista rassicurano il britannico, che mostra una guida molto pulita nel tratto guidato, nel secondo settore in cui è molto facile rischiare casi di sottosterzo, e danneggiare le gomme anteriori, o di sovrasterzo e far pattinare oltre il dovuto gli pneumatici posteriori. "Staccati un po'" gli dicono, "prolunga la tenuta in questo stint e magari puoi provare ad attaccarlo nell'ultimo tratto, quando avrai le stesse mescole, ma gomme nuove" gli suggeriscono perché "il piano B non potrebbe funzionare a causa delle Ferrari". Quale sia il piano B non è dato sapere.
Verstappen scalda – Al 33mo giro, per un attimo la gara si accende. E' splendida la manovra di Verstappen, che brucia Perez, superato anche da Grosjean, e aggancia la nona posizione. Passa all'esterno l'olandese, che sembra obbedire al consiglio di papà Jos: cerca il sorpasso dove i tuoi avversari non se l'aspettano, gli diceva. E Jos ha messo in pratica al meglio il suggerimento. "Ecco perché diventerà campione del mondo" commenta Martin Brundle alla BBC. Tuttavia il francese, che si è trovato particolarmente bene con l'ala anteriore già introdotta parecchie gare fa ma mai utilizzata perché non aveva mai convinto prima, lo supera al 42mo passaggio. Intanto il compagno di squadra Maldonado, che non ha la stessa ala, con una manovra certo non inusuale nella sua carriera in F1, finisce per speronare Nasr nel tentativo di sfruttare la pendenza all'interno della Esse do Senna e viene penalizzato di 5 secondi dai commissari.
Niente di nuovo – Vettel, con le gomme più performanti, prova ad avvicinarsi alle Mercedes, che avendo usato le Soft già dalla Q1 ieri hanno risparmiato un set di medie per la gara, rientra al 48mo giro, dopo Raikkonen che ha scelto una strategia a due soste e mantiene più di 30 secondi di vantaggio su Bottas: entrambi ripartono ancora con le medie. La stessa strategia seguita da Lewis Hamilton, che comunque non riesce a star davanti al compagno di squadra dopo la terza sosta (rientra ai box con un evidente blister all'anteriore sinistra, indicatore di sottosterzo nelle curve più lente). Il campione del mondo perde un paio di decimi dal compagno di squadra nel doppiaggio di Verstappen e arriva al bloccaggio delle ruote in quello su Grosjean, che poi sfruttando le gomme Soft sopravanza Maldonado sfruttando le prestazioni migliori garantite dalle Soft. "Forse ho danneggiato il fondo" si lamenta Hamilton via radio. "I dati sono ok, non preoccuparti" lo rassicurano. Verstappen continua a restare l'unico ad accendere la gara, con un altro bel sorpasso su Nasr. Gli vale un punto e tanti estimatori in più. E' senza dubbio il miglior pilota di giornata. Almeno Chris Horner ha un motivo per sorridere.
ORDINE DI ARRIVO
1 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.31'09"090 71
2 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.31'16"790 71
3 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 1.31'23"290 71
4 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 1.31'56"590 71
5 Valtteri Bottas Williams FW37 – 70
6 Nico Hülkenberg Force India VJM08 – 70
7 Daniil Kvyat Red Bull RB11 – 70
8 Felipe Massa Williams FW37 – 70
9 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid – 70
10 Max Verstappen Toro Rosso STR10 – 70
11 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 – 70
12 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid – 70
13 Sergio Pérez Force India VJM08 – 70
14 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 – 70
15 Jenson Button McLaren MP4-30 – 70
16 Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 70
17 Marcus Ericsson Sauber C34 – 69
18 Will Stevens Marussia MR03B – 67
19 Alexander Rossi Marussia MR03B – 67
Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 0
MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 363
2 Rosberg 297
3 Vettel 266
4 Bottas 136
5 Raikkonen 135
6 Massa 121
7 Kvyat 94
8 Ricciardo 84
9 Perez 68
10 Hulkenberg 52
11 Verstappen 48
12 Grosjean 47
13 Nasr 27
14 Maldonado 26
15 Sainz 18
16 Button 16
17 Alonso 11
18 Ericsson 9
MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 660
2 Ferrari 401
3 Williams 257
4 Red Bull 178
5 Force India 120
6 Lotus 73
7 Toro Rosso 66
8 Sauber 36
9 McLaren 27
10 Manor 0