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GP Brasile, en plein Rosberg, Ferrari ancora comprimarie

Undicesima doppietta stagionale per la Mercedes, record all time. Rosberg vince e accorcia a 17 punti il divario nel Mondiale. Malinconiche le Ferrari.
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En plein Rosberg. Davanti in tutte le sessioni di qualifica, Rosberg firma pole e vittoria, la prima dal 20 luglio. Il tedesco, alla quinta vittoria in stagione, l'ottava in carriera, la 150ma per la Germania in Formula 1, accorcia a 17 il distacco nel Mondiale. Hamilton, che paga il testacoda prima della seconda sosta, si accontenta del secondo posto. Ora a Abu Dhabi gli basterà confermare il secondo posto per vincere il titolo. Con questa doppietta, l'undicesima di stagione, primato all time, la Mercedes raggiunge i 651 punti nel Mondiale costruttori, battuto il record assoluto della Red Bull (650). E raggiunge anche la Lotus con la serie di 18 gare consecutive a podio, la quinta più lunga di ogni epoca. Sul podio anche Massa, nonostante 5 secondi di stop and go, che diventa l'ottavo pilota nella storia a superare i 900 punti in carriera. Button, che sembra vicino a dare l'addio alla F1, chiude con un ottimo quarto posto, poi Vettel, Alonso, e Raikkonen che riesce a contenere Hulkenberg nel finale. Costretto al ritiro Ricciardo, il secondo stagionale dopo Sepang, per la rottura della sospensione anteriore sinistra: finisce dunque la serie di 15 gare consecutive a punti dell'australiano, la nona più lunga di sempre. Evidentissimo il movimento anomalo della ruota in staccata alla S do Senna prima del ritiro. "Mi sono ritirato perché In frenata la macchina andava a destra, pensavo fossero i freni invece era la sospensione"

Ferrari – Raikkonen, che ha scelto le due soste come Hulkenberg, si ferma molto più tardi degli altri per la seconda sosta. Il finlandese, al 211mo GP in carriera (superato Berger al 10° posto all-time, a 4 gare dalla nona posizione di Mark Webber) però perde un'eternità i box per un’incertezza dei meccanici nel montare l’anteriore destra. Nell'alternanza delle soste, il finlandese si ritrova quarto a una decina di giri dal traguardo, ma perde un bel duello con Button, di cui approfitta anche Vettel. Ma avendo alle spalle 26 giri con lo stesso set di gomme, Iceman non avrebbe davvero potuto fare di più. Alla fine deve arrendersi anche al sorpasso di Alonso in un malinconico duello "in Rosso" per il sesto posto, a 50 secondi dalle Mercedes.

McLaren verso il 2015 – L'asturiano, ormai dato per sicuro prossimo pilota McLaren, troverà una scuderia che chiude "col segno più" la stagione in vista della ristrutturazione già avviata per il 201 con l'arrivo a Woking dell'ingegnere Peter Prodromou, ex Red Bull, e il divorzio già annunciato dall’ex responsabile aerodinamico Doug McKiernan. Sono diverse, poi, le speculazioni secondo cui Alonso porterebbe con sé tecnici da Maranello, e questo aumenterebbe la rivoluzione interna in McLaren perché, come ha detto una fonte interna rimasta anonima a Autosport, "abbiamo ingaggiato alcune nuove figure di spiccato talento. Purtroppo, in conseguenza di tutto questo, dobbiamo evitare di avere due persone con lo stesso ruolo".

La gara – Hamilton, Massa, Rosberg, Bottas scelgono una strategia a tre soste: i due pit stop sono più lenti di 5 secondi, ma con le tre soste aumentano i rischi di trovarsi ingolfati nel traffico.In più, la temperatura della pista raggiunge i 52 gradi, la più alta registrata nella domenica di gara negli ultimi 10 anni, e il degrado delle gomme morbide, che tutti hanno lamentato venerdì quando si sono toccati i 58°, non consente scelte troppo diverse a chi parte con le soft. E chissà che avranno pensato piloti e scuderie di Massa, che di fatto ha convinto Pirelli a cambiare la dotazione di gomme per il GP e portare le morbide anche visto il nuovo asfalto. Il brasiliano difende la terza posizione fino alla seconda sosta, quando deve scontare uno stop and go di 5 secondi per eccessiva velocità in corsia box che i tanti tifosi sugli spalti, tra cui suo figlio Felipinho, non gradiscono. E comunque la prudenza nell'amministrazione degli pneumatici si vede chiaramente nel corso del secondo stint quando tutti viaggiano con le medie ma tra i leader della corsa e chi lotta nelle retro il gap nel tempo sul giro supera di poco il secondo. Il britannico completa un giro più di Rosberg con le morbide, poi conferma via radio che il secondo stint con le medie sarà lungo prima di stampare parziali record nel primo e secondo settore. Al sedicesimo giro, però, dopo aver perso due secondi in un paio di tornate, inizia a lamentare vibrazioni all'anteriore e poi di blistering all'anteriore destra, peraltro aggravato dai frquenti bloccaggi in staccata (si lamenta via radio del bilanciamento dei freni, troppo spostato al posteriore9. Dopo la seconda sosta di Rosberg, Hamilton continua a spingere tanto, forse troppo ma poi finisce in testa coda alla curva 4 al giro 27: non paga dunque la scelta di fermarsi un giro dopo Roberg e sperare in un giro veloce per riuscire a uscire davanti al compagno di squadra dopo la sosta. L'errore invece lo porta 7 secondi dietro il compagno-rivale e questo gli costerà tantissimo perché Rosberg riuscirà a difendere la prima posizione per pochissimo anche dopo la terza sosta.

Ferrari e Red Bull: terza macchina? – Ma il tema del giorno è la possibile introduzione della terza macchina in griglia per le le grandi scuderie dal 2015. Ecclestone ha negato che una richiesta in tal senso sia già stata presentata a Ferrari e Red Bull, come rivelato stamattina dal Sunday Times, ma è chiaro che la questione non è secondaria. Ecclestone ha garantito almeno 18 vetture in pista, ma le piccole squadre sono ancora in difficoltà e un piano B non è più procrastinabile. Anche Christian Horner, team principal dellaRed Bull, ha smentito che ci sia già stata una richiesta da parte di Ecclestone ai microfoni di Sky Sports. "Se il numero di macchine scende sotto un certo numero, che io credo sia 16" ha detto aggiungendo ulteriore entropia alla situazione generale, "siamo obbligati a mettere in pista la terza macchina, è nel contratto con Ecclestone. Ma non è ancora il caso, nessuno ce l'ha ancora chiesto". La terza macchina, però, che porterebbe costi in più per i top team, più che un piano B è una toppa per coprire una contingenza sfavorevole nel breve periodo ma non può diventare l'alternativa strutturale per mascherare la crisi economica in Formula 1. Ne è convinto anche Graeme Lowdon, capo della Marussia, iscritta comunque al Mondiale 2015 con il nome originario di Manor GP, che non ha perso le speranze e ha rivelato che il team alla fine potrebbe risolvere i suoi problemi ed essere al via della prossima stagione. L'incontro con Ecclestone, durato due ore e mezza, si è però concluso senza esito. "Ha detto solo che parlerà con il cop-presidente della CVC, Donald McKenzie, la prossima settimana" ha spiegato alla Reuters il team principal della Force India, Vijay Mallya. "Riconosce che le tre squadre più piccole hanno bisogno di ricevere più soldi, in un modo o nell'altro. Ora non ci resta che aspettare e vedere che succede".

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