GP Brasile, Ferrari tra presente e futuro
Lo specchio della stagione. Interlagos consegna alla storia l'impossibilità per Vettel di chiudere secondo nel Mondiale e apre di fatto, prima ancora dell'appendice di Abu Dhabi, alla stagione 2016. Una gara noiosa, senza sbalzi in vetta, con le due Ferrari capaci di fare il vuoto rispetto a tutte le altre ma mai di attaccare davvero le due Mercedes. "Credo sia stata una buona gara per noi, speravo di poter fare qualcosa in partenza" ha detto Vettel. "È stata buona ma non migliore rispetto a quella di Lewis e Nico. A metà del primo stint hanno cominciato a staccarsi e nel complesso erano più veloci, ma sul passo eravamo più vicini. È stata una bella gara ma non emozionante, ero un po' nella terra di nessuno".
Soddisfatto Vettel – Il tedesco ha completato comunque il 79mo podio in carriera, ma non è questo l'unico motivo di ottimismo che la Ferrari può trarre dal weekend di Interlagos. Le Rosse hanno completato con un distacco sostanzialmente dimezzato rispetto al 2014, segno degli innegabili progressi di questo primo anno dell'era Arrivabene. Resta un po' di rammarico per la strategia di Raikkonen, fermato già dopo 12 giri per passare alle medie nonostante una gara a due soste: costretto a correre praticamente 60 giri con le mescole meno performanti e più durevoli, ha finito per perdere una decina di secondi rispetto a chi ha scelto i tre pit stop e uno stint più lungo con le Soft. Kimi, ha spiegato, ha faticato con le gomme per tutta la gara. "L'ultimo stint mi è sembrato il migliore ma non potevo più fare niente" ha detto, "avevamo abbastanza velocità, è stato piuttosto semplice tenere la posizione. Speravo di avere un feeling migliore in macchina, ma questo è il posto da cui siamo partiti quindi va bene". Il cambio, ha sottolineato il team principal Maurizio Arrivabene a Sky, "è stato fatto per il consumo di gomme che avevamo, però nonostante Kimi sia rimasto sulla vecchia strategia con delle gomme che non rendevano quello che dovevano, è riuscito anche lui a doppiare tutti".
"Seb ha fatto miravoli" – "Siamo soddisfatti quando si vince, non quando si arriva terzi" ha aggiunto. "Però bisogna rendere onore a questa macchina e a Sebastian, il passo era veramente molto buono. La macchina di Vettel ha dimostrato che il lavoro paga anche se ce n'è ancora da fare. E' stato fantastico oggi, è un grande acquisto per noi, però lui guida e lavora in una squadra che quest'anno ha fatto altrettanti miracoli".
Verso i test di Abu Dhabi – Adesso già si guarda avanti, anche ai test Pirelli di Abu Dhabi, con Pirelli che ha promesso interventi sulla composizione chimica delle gomme per aumentare il degrado programmato e aumentare artificialmente i pit stop nella prossima stagione ma ha stabilito che alle prove non saranno ammessi i giornalisti. "La Formula 1 ha bisogno di aperture" ha però ammonito Arrivabene, che si trova anche al centro di una possibile curiosa alleanza con la Mercedes nell'opposizione al progetto spinto da Ecclestone del doppio motore, di una Formula 1 "a due velocità" per il 2016.
La road map di Marchionne – Domenica scorsa, il presidente Marchionne ha indicato la road map: risparmio, aumento della produzione delle vetture stradali, conquista del Mondiale. In un stagione che sarà di evidente transizione, in vista del regolamento tecnico destinato a stravolgere la configurazione delle monoposto dal 2017, la Ferrari e Vettel puntano a giocare un ruolo da protagonista. Il Cavallino deve tornare rampante, e Arrivabene lo sa, anche per rientrare degli investimenti per la nuova galleria del vento e lo sviluppo della power unit. Marchionne anche conta di rinforzare il bilancio, di ottenere un centinaio di milioni dalla fornitura dei motori alle tre scuderie clienti, Haas, Sauber e Toro Rosso.
Che Ferrari sarà? – James Allison è sicuramente consapevole che i piani del Presidente non ammettono ritardi o insuccessi. Il direttore tecnico potrà seguire più da vicino lo sviluppo della nuova Ferrari, che dovrebbe presentare un motore particolarmente stretto, un'ala posteriore rastremata e tornare alla sospensione anteriore push-rod. Sarà infatti sostituito nel ruolo attivo in pista da Jock Clear, l'ex Mercedes che dopo l'obbligatorio anno di pausa farà il suo debutto a Maranello l'anno prossimo. E' solo uno dei cambiamenti già previsti in casa Ferrari, con Matteo Togninalli che diventerà capo degli ingegneri, Toni Cuquerella che passerà al “remote garage” in fabbrica e Diego Ioverno nuovo ds.
Cambi al vertice della FDA – Cambia anche il vertice del Ferrari Driver Academy affidato, dopo l'addio di Luca Baldisserri, a Massimo Rivola. Una rivoluzione dal basso, destinata anche a ridare vigore alla scuola per i giovani piloti che non ha nemmeno lontanamente avvicinato i risultati ottenuti da quello che dovrebbe essere il modello di riferimento, il programma giovani di casa Red Bull, dove è maturato Vettel e di cui ha fatto parte Max Verstappen, decisamente il migliore in pista a Interlagos, blindato da Chris Horner per il futuro a medio termine. Infine, ci saranno novità anche per Kimi Raikkonen, che cambierà ingegnere di macchina perché Giuliano Salvi cambierà incarico nell'ambito della gestione sportiva. Il futuro, per dirla con De Gregori, è una palla di cannone accesa. E le Ferrari lo stanno quasi raggiungendo.