GP Europa: Baku, il circuito cittadino più veloce della F1
“Sarà il circuito cittadino più veloce della Formula 1”. Parola di Hermann Tilke, che ha disegnato il tracciato che si snoda nella città vecchia di Baku, capitale dell'Azerbaijan, trentaduesima nazione che ospita un Gran Premio di Formula 1. Il secondo circuito più lungo del Mondiale dopo Spa-Francorchamps (6,007 km) si caratterizza da un lato per il lunghissimo rettilinepo dei box, 2,2 km a fianco del lungomare dove si potranno raggiungere anche i 350 kmh, con il rischio però di trovarsi a dover gestire una delle folate improvviso che hanno reso Baku celebre come “La città dei venti”. Dall'altro per la successione di curve 8, la più lenta del tracciato da affrontare a circa 80 kmh, 9 e 10 con la carreggiata larga appena sette metri e la torre del castello sullo sfondo. “Abbiamo realizzato un circuito stradale molto impegnativo, in termini di ingegneria e progetto, e che si sviluppa sull’interessante atmosfera urbana di Baku, con la sua grande combinazione di storia e stile del 21° secolo. Il centro storico, il lungomare e l’imponente Parlamento si combinano per fornire uno sfondo perfetto alla nuova pista. Ovviamente i circuiti cittadini presentano dei limiti, ma siamo stati in grado di integrare alcune caratteristiche uniche, in modo da assicurare una gara affascinante” ha spiegato Tilke.
Incertezze – Ma le incertezze non mancano. “I lunghi rettilinei possono creare problemi di deformazione agli pneumatici per cui dobbiamo stare molto attenti”, ha spiegato Paul Hembery, preoccupato anche per la presenza di un pezzo di asfalto temporaneo utilizzato per sostituire un tratto caratterizzato dai sampietrini:“Sarebbe un grave problema se si rompesse quel tipo di superficie, perché non sarebbe facile ripararla”, ha ricordato il capo di Pirelli Motorsport, che ha scelto di portare Medium, Soft e Supersoft che dovrebbe essere la mescola più utilizzata sull'asfalto poco abrasivo.
Le gomme – Con temperature attese sopra i 30 gradi per tutto il weekend, le scuderie hanno limitato al minimo la dotazione di gomme medie. Solo Rosberg, Bottas, le Force India, Ericsson, Grosjean e le Manor avranno due treni delle “bianche”. Nella lotta al vertice, soluzioni differenziate per Hamilton e Rosberg, con il britannico che a parità di supersoft (8 set a testa), ha un treno in più di morbide. Più bilanciata la dotazione in Ferrari: 5 i set di morbide e 7 i treni di supersoft a disposizione di Vettel e Raikkonen. Anche se il livello di grip, ha rimarcato Iceman, sarà un incognita per tutti. “Ovviamente non è mai facile affrontare un tracciato per la prima volta, ma le condizioni e i pneumatici sono naturalmente gli stessi per tutti” ha concluso Hembery. “Le mescole che abbiamo nominato dovrebbero essere adatte a un’ampia gamma di potenziali condizioni: adesso spetta ai team sfruttare al meglio le loro scelte e identificare le migliori strategie possibili, per cui il lavoro nelle prove libere sarà particolarmente importante”. Sarà un'incognita per i team e per la Pirelli, quel che riserverà il week end azero, con un meteo atteso particolarmente caldo, temperature ambientali con punte massime superiori ai 30° C e tre giorni da affrontare con pista asciutta. La selezione di mescole ha visto una netta preferenza delle gomme morbide e supermorbide, lasciando al minimo indispensabile la scelta di gomme medie.
Il tracciato – I piloti hanno potuto conoscere le caratteristiche della pista solo attraverso i simulatori. “La prima cosa che colpisce è il lungo rettilineo che porta alla curva 1” ha detto Daniil Kvyat. “Il giro comincia con quattro curve a 90 gradi, poi si entra in un settore molto bello che attraversa il centro storico della città: è un settore con curve molto strette dove devi essere molto preciso. Poi c'è una successione di curve molto rapide, dalla 13 alla 15, e qui la frenata sarà piuttosto complicata. Da qui si arriva alla 16, ancora a 90 gradi, poi non freni più fino alla prima curva”. Secondo la simulazione Wintax di Magneti Marelli, sul circuito che si percorre in senso antiorario il gas rimane aperto per il 64% del tempo sul giro, soprattutto tra la parte finale, con la velocissima cueva 15, a sinistra, e il lunghissimo rettilineo dei box. E proprio l'ingresso della pit-lane è uno degli aspetti critici della pista.
Pit lane critica – Le vetture infatti devono abbandonare il rettilineo e percorrere una chicane, considerata parte della pista, e solo 100 metri più in là superano la linea bianca dove si attiva il limitatore di velocità. "L'entrata sembra abbastanza interessante" ha detto Ericsson. "Si arriva molto, molto veloce e senza il minimo margine. Bisogna frenare ed affrontare questo destra-sinistra, poi frenare ancora e questo potrebbe generare grandi incidenti all'ingresso dei box e sono sicuro che non è quello che vogliamo". "E' molto particolare” ha ammesso Ricciardo, se un pilota non commette errori, può guadagnare facilmente mezzo secondo, se non un secondo, nella pitlane". L'ingresso della zona dei box, ha concluso Vettel, “è una sfida. Ma è in fondo per la sfida che siamo qui”.
Sicurezza – Tuttavia, Jenson Button teme per la sicurezza. "Sembra che abbiamo fatto un passo indietro in alcune aree e non so perché" ha spiegato. "Ci sono un paio di curve che non mi piacciono. Abbiamo lavorato duramente sulla sicurezza, migliorando tutti i circuiti, poi arrivi qui e la curva 3, la curva 7 e la curva 14 non hanno alcuna via di fuga. La 7 ha tre barriere Tecpro e poi un muretto a bordo del circuito. Ma non si può fare molto altro, perché c'è un edificio. E' davvero un peccato". Tilke, però, ha minimizzato i rischi. “Le barriere sono morbide, abbiamo usato la stessa tecnologia degli ovali americani”.