GP Europa, Grand Chelem di Rosberg, Ferrari meglio del previsto
Nico Rosberg conquista Baku. Domina dal primo all'ultimo giro il tedesco, che si impone sul tredicesimo circuito in carriera in una gara decisamente noiosa nonostante un tracciato che lasciava intuire ben altre emozioni. Torna a vincere dopo tre gare di digiuno, il leader del Mondiale, che si regala il Grand Chelem e apre la 14ma doppietta tutta tedesca nella storia della Formula 1. Con il secondo posto Vettel, bravo a rifiutare la strategia del team e rimanere in pista allungando il primo stint, stacca Raikkonen nella classifica dei podi in F1, 84 a 83, e raddoppia la festa per la Germania che porta un pilota a punti per il 150mo GP consecutivo. Il trionfo dei motori Mercedes si completa con il terzo posto di Perez, al settimo podio in carriera, il secondo stagionale dopo Monaco (eguagliato Pedro Rodriguez, l'unico altro messicano a podio nella storia della F1, uno dei due fratelli cui è intitolato il circuito di Città del Messico). "Per me è il pilota del giorno" scrive Mansell su Twitter. All'ultimo giro, Perez ha superato Raikkonen che comunque avrebbe concluso quarto per i 5 secondi di penalità da aggiungere al suo tempo per aver attraversato con le quattro ruote la linea bianca della pit lane.
Hamilton soffre – Solo quinto Hamilton, che non arrivava così indietro dal GP di Cina. Il britannico ora è indietro di 24 punti nel Mondiale rispetto a Rosberg, che raggiunge le 19 vittorie in carriera (alla prossima diventerà il sedicesimo pilota nella storia a toccare quota 20). A punti, a seguire, Bottas, Ricciardo, Verstappen, Hulkenberg (che ha scelto una strategia diversa da Perez) e Massa
Partenza tranquilla – Vettel, che parte dal lato pulito della pista, rimane terzo dietro Rosberg e Ricciardo alla prima curva. Massa, che temeva l'effetto scia alla prima curva dopo che i dati della Williams avevano indicato come Bottas avesse raggiunto i 378 kmh ieri, va lungo e perde qualche posizioni. Buono lo spunto di Perez, che guadagna due posizioni, più di tutti alla partenza, e risale quinto. Hamilton, che ha cambiato l'anteriore sinistra danneggiata ieri con una gomma della stessa mescola e con lo stesso numero di giri alle spalle, rimane molto disciplinato. "Sa che deve essere nelle posizioni che contano alla fine della gara" commenta su Sky Sports Uk Paul Di Resta, terzo pilota Williams. La gara si infiamma con Verstappen che scavalca Kvyat, infilato anche da Grosjean e Hamilton prima di essere costretto al terzo ritiro stagionale.
Rosberg allunga – Rosberg che allunga su Ricciardo (prende oltre 2 secondi in appena tre tornate). L'australiano rientra presto, per montare le soft, subito dopo Verstappen, segno che le Red Bull è andata troppo rapidamente in crisi, dopo appena 5-6 giri, con le supersoft. La presenza di plastica complica la corsa, tanto che Raikkonen rischia di vedersi il detrito di un sacchetto infilarsi nella bocca del radiatore
Vettel ai box… anzi no – La Ferrari, che per tutto il weekend ha sofferto tanto in termini di velocità di punta alla speed trap quanto, ha spiegato Vettel, nel trovare la stessa trazione dei rivali in uscita dalle curve lente, risponde alla strategia delle Red Bull. I meccanici richiamano il tedesco, non troppo convinto stavolta della decisione di anticipare la sosta. "Il ritmo mi sembra buono" dice Vettel, che rimane comunque in pista 12 giri in più di Raikkonen nel primo stint. "Rischiamo di essere superati da Ricciardo" gli spiegano. Il Cavallino, dunque, dimostra di voler fare la corsa sull'australiano ma il tedesco fa di testa sua e prosegue mentre Raikkonen viene penalizzato di 5 secondi per aver attraversato la linea bianca che segna l'ingresso della pit-lane durante una fase di gara.
Rpsberg vola – Rosberg continua a fare il vuoto sul secondo circuito più lungo del Mondiale, che evidentemente ben si adatta alle power unit Mercedes, come dimostra l'ottima rimonta di Perez e la prima parte di gara solida di Wehrlein, costretto però a fermarsi al 41mo giro per un problema ai freni. Mentre il tedesco continua a guadagnare oltre mezzo secondo al giro su Vettel (secondo a circa 20″ dopo un terzo di gara) Hamilton si lamenta di vibrazioni e rimane staccato di oltre due secondi dalla Force India di Perez, che gira costantemente sotto l'1:50 e dimostra di aver gestito meglio di tutti gli inseguitori di Rosberg le gomme supersoft, che cambia solo dopo 17 giri.
Bene Raikkonen – Raikkonen, al diciottesimo passaggio, sfila sul lungo rettilineo di partenza la Red Bull di Ricciardo, che continua ad avere problemi anche dopo la sosta, probabilmente per una certa difficoltà a contenere il degrado delle gomme posteriori: non è solo colpa delle gomme, però, il bel sorpasso che deve subire da Hamilton alla prima curva al giro 22. L'inconveniente spinge la scuderia, che ha scelto un'ala con un flap molto scarico praticamente a una sola lama utile ad aumentare la velocità di punta in assetto da qualifica, a richiamare entrambi i piloti fra il 21mo e il 23mo giro per montare le medie. In mezzo, al 22mo passaggio, si ferma per la prima volta Rosberg, che dimostra di aver scelto una strategia a una sola sosta e supera i 1250 giri in carriera (oltre 6 mila chilometri) al comando in Formula 1.
Problemi per Hamilton – Iceman fa sfilare Vettel al 25mo giro nel secondo settore ma chiede poi via radio di ordinare al tedesco di spingere per non fargli perdere troppo terreno, anche per quei 5 secondi che dovranno zavorrare il suo tempo finale di gara. Il tedesco obbedisce e firma parziali record nel primo e secondo settore, ma soffre sul lunghissimo rettilineo: qui la Mercedes guadagna quasi 10 kmh fra la speed trap e la prima frenata, la Ferrari non arriva a 4. Hamilton, però, accusa un problema al recupero di energia della sua power unit, che lo condiziona proprio in questo tratto.
Vettel recupera – Vettel continua a rosicchiare terreno a Rosberg, che cerca evidentemente di amministrare il vantaggio e spinge al massimo solo dopo aver perso tre secondi nel doppiaggio di Ericsson e Wehrlein. Il tedesco della Ferrari gira comunque sostanzialmente sul ritmo di Rosberg, che continua a guadagnare su un Hamilton sempre più in difficoltà. C'è qualcosa che non va nelle impostazioni sul volante della sua monoposto, ma i tecnici non possono spiegargli cosa per via delle limitazioni delle comunicazioni. "Posso dare un suggerimento?" chiede il britannico. "No, continua col tuo lavoro e basta". E in qualche modo, a otto giri dalla conclusione, il problema viene risolto. "Ha trovato la giusta combinazione, come al Sudoku" commenta Damon Hill su Twitter. Il campione del mondo torna a girare sostanzialmente sui tempi di Rosberg, che doppia Alonso, corretto nello sfilarsi ma costretto pochi giri più in là ad alzare bandiera bianca per la terza volta in stagione, la 48ma in carriera, tradito dal cambio. Poi c'è spazio solo per la festa, per la 52ma vittoria Mercedes, superata la Red Bull, la 12ma doppietta pole-vittoria di Rosberg. Una prima volta, la sua, destinata a fare storia.
ORDINE DI ARRIVO
1. Rosberg – Mercedes – 51 giri
2. Vettel – Ferrari – +16″969
3. Perez – Force India – +25″241
4. Raikkonen – Ferrari – +33″102
5. Hamilton – Mercedes – +56″335
6. Bottas – Williams – +1'00″886
7. Ricciardo – Red Bull – +1'09″229
8. Verstappen – Red Bull – +1'10″696
9. Hulkenberg – Force India – +1'17″708
10. Massa – Williams – +1'25″375
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