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GP Europa: venerdì di passione per le Ferrari a Baku

Vettel e Raikkonen faticano a portare le gomme anteriori in temperatura. I tempi sono lontanissimi dalle Mercedes anche in long run. Problemi al cambio per Iceman, ma domani avranno la power unit nella versione più aggiornata. Basterà per contrastare Hamilton e Rosberg?
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Lewis Hamilton lancia un messaggio chiaro. Spinge forte dal primo giro della prima sessione, è il più veloce anche nella seconda e in sessione da qualifica stampa il miglior tempo di giornata in 1'44″223, poco meno di 7 decimi meglio di Nico Rosberg, che deve parcheggiare la W07-Hybrid per un problema alla power unit non prima di aver fissato la velocità più alta allo speed trap, 350 kmh. Le Frecce d'Argento, le uniche capaci di scendere sotto l'1:45 con le supersoft, la più morbida delle tre mescole portate dalla Pirelli a Baku, guidano un quintetto di vetture motorizzate Mercedes. Dietro infatti seguono le due ottime Force India di Sergio Perez e Nico Hulkenberg, terzo e quinto, inframmezzate dalla Williams di Bottas.

Ottavo Vettel – Solo ottava la migliore delle Ferrari, quella di Sebastian Vettel, staccato di 1,9 secondi e preceduto anche da Carlos Sainz, con la prima monoposto a motore Ferrari, e Max Verstappen, addirittura tredicesimo Raikkonen. Se è vero che nella prima sessione, la Ferrari non ha cercato le prestazioni ma ha preferito completare una serie di prove aerodinamiche per raccogliere dati, nella seconda qualche preoccupazione in più comincia a serpeggiare. Perché i tempi non arrivano e le gomme anteriori non entrano in temperatura. E nel finale, lo scenario peggiora. Raikkonen rimane bloccato in quinta marcia e parcheggia nella via di fuga della curva 4 e pochi minuti più in là viene richiamato ai box anche Vettel, rimasto in terza nella parte più veloce del tracciato. Una mossa, conferma Alberto Antonini intervistato a caldo da Stella Bruno, di natura precauzionale, per evitare che anche sulla sua monoposto si potessero ripetere gli inconvenienti che avevano costretto Raikkonen a fermarsi. Antonini ha anche confermato come le Rosse abbiano avuto problemi a far lavorare le gomme nella giusta finestra di utilizzo. Anche per questo Vettel e Raikkonen, senza il motore nella sua ultima evoluzione che sarà montato domani, non si sono mai trovati nella condizione di poter spingere al limite.

Le novità della Ferrari – Difficile, dunque, valutare l'effettiva incidenza della nuova ala posteriore, pensata per Spa, con un profilo principale dal bordo meno incurvato e le paratie con tre slot, che avrebbe dovuto garantire una resa migliore sul lunghissimo rettilineo da 2,2 km, anche a costo di penalizzare il comportamento nella combinazione di curve strettissime e panoramiche fra la 8 e la 10. Tuttavia, le Rosse non sembrano avere abbastanza carico anteriore e soprattutto con le temperature più basse hanno fatto fatica a risultare competitive, tanto da finire insediate perfino dalle McLaren, con Button staccato solo 15 millesimi da Vettel e Alonso, nonostante un problema di alimentazione, finito davanti a Raikkonen.

Cavallino ridimensionato – Gli interventi di aggiornamento hanno coinvolto anche il team di motoristi, nella ricerca del giusto bilanciamento fra l'efficienza e l'affidabilità. Diverso anche il design dell'ala anteriore rispetto anche a Sochi, l'altro gran premio stagione affrontato con una configurazione più scarica. Vettel, infatti, che non ha il motore più fresco, fatica per tutta la giornata. Anche con le supersoft, al netto del problema alla fine della FP2, paga oltre un secondo rispetto alle Mercedes, un gap che si rispecchia nei 6 kmh di differenza allo speed trap. Se Nico Rosberg è arrivato in questo turno a una velocità di 350 km/h con la Mercedes, la Ferrari non supera 344 km/h con la SF16-H. Tuttavia, resta da valutare anche la strategia diversificata nel long run, Vettel con le soft e Kimi Raikkonen con le supersoft. Ma il confronto, anche sul passo gara, appare chiaro. Hamilton e Rosberg con le supersoft girano sul piede dell'1:48 alto, 1:49 basso mentre Vettel con le soft non si schioda dall'1:51 alto. E la Ferrari, così come la Red Bull, esce ridimensionata anche dal confronto con la Force India. Il team di Silverstone è in evidente ripresa dopo gli aggiornamenti presentati in Spagna. A Baku, dopo il terzo posto di Perez a Montecarlo, i tecnici hanno introdotto una bombatura nel cofano motore per migliorare il raffreddamento dell'ERS a spese dell'efficienza aerodinamica. La competitività, comunque, non sembra averne troppo risentito.

Soffre anche la Red Bull – La giornata della Ferrari si combina con le difficoltà della Red Bull. Verstappen, che ha avuto una perdita di olio in mattinata, ha girato solo in 1'46″068 rivelando che il motore Renault ancora paga in potenza massima sul lungo rettilineo. L'olandese ha girato con una versione dell'ala posteriore più carica rispetto a Ricciardo, che ha prolungato il contratto di due anni, ma entrambi hanno gli stessi problemi della Ferrari nel portare in temperatura le gomme.

Long run – Cambia poco lo scenario anche nella simulazione di gara. Anche con le monoposto cariche di carburante, Hamilton è rimasto il pilota più veloce. Il campione del mondo sembra aver trovato un bilanciamento invidiabile, decisamente migliore anche del suo compagno di squadra. La sfida per il Mondiale è lanciata.

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