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GP Giappone, a Suzuka trionfa la pioggia

Sotto il diluvio, il miglior tempo è di Kvyat. Vettel e Raikkonen, quinto e sesto, girano più di tutti i concorrenti. “C’è sempre da imparare” dice il tedesco. Ennesima giornata nera per la Honda, che qui è di casa: Alonso deve sostituire la power unit.
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Non dice praticamente nulla il venerdì di Suzuka, dominato dalla pioggia. Il protagonista è senza dubbio Daniil Kvyat che conferma come la Red Bull possa essere ancora molto competitiva, come a Singapore. A completare la giornata, infatti, il quarto posto di Dani Ricciardo, che ha provato anche a forzare qualche passaggio con le intermedie, finendo però nelle vie di fuga. Secondo al termine della prima sessione, il russo ha firmato il miglior tempo di giornata in 1:48.277, davanti per soli 23 millesimi a Nico Rosberg. Le Mercedes vogliono dimenticare il weekend nero di Singapore, e l'atteggiamento del tedesco, che cerca subito il limite nelle prime battute della PL2, è lì a dimostrarlo. Più cauto invece Lewis Hamilton, staccato di mezzo secondo dal russo. Il campione del mondo gira il minimo indispensabile su una W06 Hybrid con qualche piccola ma interessante novità aerodinamica, soprattutto al posteriore. La configurazione è da medio carico, con il flap dell'ala mobile tagliato in prossimità della paratia laterale, caratterizzata da uno slot verticale molto lungo in stile Red Bull.

Le Ferrari girano più dei rivali- Le previsioni, infatti, parlano di un miglioramento delle condizioni meteo per le qualifiche e la gara. Tuttavia, Vettel e Raikkonen, rispettivamente quinto e sesto, hanno completato rispettivamente 19 e 16 giri nella seconda sessione, il doppio rispetto a qualsiasi altro protagonista del Mondiale, con tanto di mini-long run con le full wet. "Credo che in queste condizioni dipenda dal pilota se vuole continuare o no, e come gestire la situazione" ha spiegato Vettel, che a un certo punto, in un dialogo via radio, ha segnalato una pioggia sempre più fitta, e quando gli è stato risposto di decidere liberamente cosa fare ma senza rischiare, ha proseguito. "Ad un certo punto la situazione stava migliorando e sono restato fuori per cercare di trovare un buon ritmo. Certamente non è stata la miglior giornata per provare, ma ci sono sempre cose da imparare". Un dato, quello dei tanti giri percorsi, che evidentemente rileva più del distacco di quasi due secondi dalla Red Bull del russo. Il Cavallino ha scelto una configurazione da alto carico, privilegiando la spinta verticale alla ricerca della minore resistenza all'avanzamento. Come a Singapore, infatti, si notano le pance svasate. Dietro le Ferrari spuntano le due Toro Rosso, che confermano il profilo ricurvo all'ala anteriore già visto la scorsa settimana e il doppio deviatore di flusso, segno che il team ha puntato su un assetto adatto per le piste ad elevato carico aerodinamico. Monta anche la rivalità fra i due rookie del team di Faenza, dopo l'ordine di scuderia non rispettato da Verstappen. L'olandese è rimasto in entrambe le sessioni dietro Sainz, che ha fatto registrare il miglior tempo nella prima sessione, sfruttando un momento in cui la pista consentiva di fissare tempi quanto meno decenti.

Crisi Lotus, bene Sauber – Indicazioni positive per la Sauber che ripropone a Suzuka il pacchetto che ha fatto il suo debutto a Singapore, anche se la pista cittadina di Marina Bay non era certo la meno adatta a valorizzare le modifiche che hanno fatto parlare di una "versione B" della C34.  Felipe Nasr chiude nono, davanti a Pastor Maldonado, su una Lotus sempre più in crisi economica. L'hospitality del team di Enstone, infatti, è rimasto desolatamente vuoto in attesa che il passaggio alla Renault diventi realtà, vista la mancanza di liquidità: così Bernie Ecclestone ha offerto al personale del team colazione, pranzo e cena nel Paddock Club.

Guai McLaren sulla pista Honda – In difficoltà come sempre la McLaren. Il weekend è iniziato male per Fernando Alonso, che ha girato pochissimo nella prima sessione, non tanto per il diluvio quanto per un calo di potenza nella power unit causata da un problema di origine elettrica. Così i tecnici della Honda, proprietaria dell'impianto di Suzuka, guidati da Yasuhisa Arai, hanno deciso di sostituire il motore: Alonso ha chiuso così 17mo con un tempo del tutto irrilevante (quasi 7 secondi da Kvyat). Problemi di software, invece, per Button che ha comunque salvato un dodicesimo posto a 3″5 dalla vetta e non ha ancora svelato quale sarà il suo futuro. Molti infatti si attendevano a Suzuka l'annuncio del suo ritiro dalla Formula 1, ma il britannico ha lasciato aperte le porte al proseguimento del rapporto anche con la McLaren. "Non posso dire niente di più rispetto all'ultima gara, quindi credo che dovrete aspettare un po'" ha detto. "C'è un colloquio positivo tra me e la squadra, questo è tutto".

GP GIAPPONE – PL2, I TEMPI

1 Daniil Kvyat Red Bull RB11 01'48"277 6
2 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 01'48"300 8
3 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 01'48"853 8
4 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 01'49"097 10
5 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 01'50"268 19
6 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 01'50"319 16
7 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 01'50"418 6
8 Max Verstappen Toro Rosso STR10 01'50"542 5
9 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 01'50"968 10
10 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid 01'51"557 7
11 Nico Hülkenberg Force India VJM08 01'51"674 11
12 Jenson Button McLaren MP4-30 01'51"861 9
13 Marcus Ericsson Sauber C34 01'51"934 12
14 Sergio Pérez Force India VJM08 01'52"070 8
15 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid 01'52"534 6
16 Felipe Massa Williams FW37 01'52"765 6
17 Fernando Alonso McLaren MP4-30 01'55"239 10
18 Will Stevens Marussia MR03B 01'58"059 6
19 Alexander Rossi Marussia MR03B 01'59"419 7

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