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GP Inghilterra: Vettel, ennesimo errore. Aumentano i rimpianti di Leclerc

Hamilton è il primo a vincere sei volte il Gran Premio di Gran Bretagna. Si impone davanti a Bottas e a un Leclerc da applausi per tutto il weekend. Vettel sperona Verstappen, danneggia la monoposto e viene penalizzato di dieci secondi. Peccato per la tardiva reazione del Cavallino nel chiamare il monegasco ai box in regime di safety car per l’incidente di Giovinazzi.
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Lewis Hamilton fa la storia. Nessuno come lei. Vince per la sesta volta il Gran Premio di Gran Bretagna. Certifica la doppietta Mercedes davanti a Valtteri Bottas. Da applausi Charles Leclerc, sul podio davanti a Pierre Gasly e a un Max Verstappen speronato da Sebastian Vettel, quindicesimo e penalizzato di dieci secondi. A punti anche Sainz, Ricciardo, Raikkonen, Kvyat e Hulkenberg.

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La partenza

Le Mercedes scattano come due frecce. Due Frecce d'Argento sotto il cielo grigio sopra Silverstone su un asfalto nuovo, rifatto dopo le polemiche per il gran premio di MotoGP cancellato un anno fa per il drenaggio inesistente. Hamilton si mette subito negli specchietti di Bottas.  Il campione del mondo incrocia all'esterno della curva 6, il finlandese reagisce subito e si rimette davanti alla Copse: è il primo duello che accende la corsa.

Le Mercedes non gestiscono le gomme, non lo fanno nemmeno le Ferrari partite con le rosse e non con le gialle. Leclerc, in qualifica in leggera difficoltà solo alla curva 4 ma di fatto estremamente competitivo in tutti i settori, tiene. Dietro, si toccano Grosjean e Magnussen: devono fermarsi entrambi. Ma dopo otto giri il danese si ritira, e la crisi della scuderia americana si fa sempre più nera.

Lerclerc e Verstappen, il duello è uno show

Leclerc si stacca dalle Mercedes, ha del graining praticamente immediato sull'anteriore sinistra, sempre particolarmente sollecitata a Silverstone, sul circuito dove è nata la Formula 1 moderna. Deve occuparsi più di Verstappen, che dietro è a distanza di DRS, che di inseguire le Mercedes, decisamente più performanti con le gomme medie.

Danzano Verstappen e Leclerc, che dimostra di conoscere particolarmente bene l'arte di vivere e di correre in difesa. Chiude gli spazi, impedisce all'olandese di attaccarlo, lo accompagna all'esterno alla curva 4 all'undicesimo giro poi l'olandese rischia anche di farsi passare da Vettel. Il tedesco viene infilato da Gasly, che però subito si ferma ai box e induce anche la Ferrari a coprire le scelte della Red Bull.

Si fermano insieme Verstappen e Leclerc. Il monegasco impiega un decimo in più a completare la sosta. L'olandese gli esce davanti. Monta gomme nuove, Leclerc invece ha le gialle usate ma uno sprint sufficiente a recuperare la posizione. Al sedicesimo giro rientra anche il leader della corsa Bottas, che monta anche lui gomma media come Verstappen e quindi dovrà fare una seconda sosta.

Hamilton presumibilmente cambia strategia per effetto della safety car, che entra al giro 20 dopo che Giovinazzi con la sua Alfa Romeo si pianta nella ghiaia. Hamilton e Vettel ne approfittano per rientrare ai box. Il campione del mondo torna in pista da leader e con gomme dure. L'intenzione è di arrivare dritto al traguardo senza ulteriori fermate, come Max Verstappen. La sosta dell'olandese per certi versi sorprende la Ferrari chr richiama Leclerc ma così lo costringe a riprendere la gara in sesta posizione.

Vettel sperona Verstappen, addio sogni di gloria

Nel corso del weekend, Verstappen ha dovuto lottare con il bilanciamento della monoposto e con un problema di turbo-lag, un ritardo nella risposta quando andavo sull’acceleratore in uscita di curva. "Credo che questo inconveniente ci sia costato un decimo e mezzo o due decimi, e se guardiamo il tempo finale che ho ottenuto, possiamo dire che non è stato proprio un piccolo problema, perché avrei potuto lottare per la pole” ha detto ieri. “Probabilmente è solo una questione di messa a punto che non siamo riusciti a perfezionare – ha proseguito Max – nei tratti più lenti, a basso numero di giri, quando andavo sull’acceleratore c’era un ritardo nella risposta, poi la spinta arrivava bruscamente”. Il duello muscolare con Leclerc accende il giro 24. I due arrivano quasi al contatto all'ultima curva, Leclerc sembra poter avere la meglio, ma alla fine è rimasto davanti il rivale della Red Bull.

Leclerc chiede via radio se si sia danneggiato qualcosa sul lato sinistro della vettura, ma dai box gli dicono che risulta tutto ok. Fatto sta, che il monegasco sta perdendo il contatto con le due Red Bull mentre Verstappen supera Gasly dopo quello che ha tutta l'aria di un ordine di scuderia.

Verstappen ci prova alla Stowe su Vettel al giro 36, al successivo l'olandese lo infila prima e il tedesco, alla stessa curva, lo sperona da dietro. Per Bottas diventa decisamente più facile difendere la seconda posizione, perché il finlandese raggiunge i venti secondi di margine su Leclerc e dopo il pit può restargli davanti con il vantaggio ulteriore delle gomme morbide fresche.

Bottas è tornato in pista con circa 2″5 di vantaggio su Leclerc. Forse se la Ferrari non avesse sbagliato la chiamata del monegasco durante la Safety Car, il secondo posto avrebbe potuto rimanere un obiettivo realistico e raggiungibile vista la prestazione di altissimo livello di Leclerc. Invece aumentano solo i rimpianti della Ferrari, che ancora una volta reagisce con troppo ritardo alle situazioni impreviste. La Mercedes ringrazia e si stacca.

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