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GP Inghilterra: Vettel fa la storia, Mercedes sbaglia ancora strategie

Vettel con un sorpasso strepitoso su Bottas raggiunge le 51 vittorie in Formula 1, terzo all time come Prost. La Ferrari riporta due piloti sul podio a Silverstone per la prima volta dal 1990. Nella lotta, la Mercedes sbaglia ancora e non ferma Bottas in regime di safety car. La Ferrari più lucida e aggressiva.
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Alza le braccia Toto Wolff. Ma non per esultare, per sfogare una rabbia repressa. Ha la testa bassa, ma a testa bassa trionfa Vettel che a quattro giri dalla fine stampa il sorpasso che in prospettiva può valere una stagione. Entra deciso alla fine del Wellington straight, si prende primo posto e 51ma vittoria come Prost mentre dietro Hamilton supera Bottas con le gomme nuove e motivazioni in più: sarà anche ordine di scuderia per limitare i danni? "Grazie, a casa loro…" suggerisce Vettel via radio. Una soddisfazione in più, per una grande gara.

Strategie Mercedes, ancora sotto accusa

Il sorpasso finale di Raikkonen che scalza Bottas dal podio rimette sotto accusa le strategie di una Mercedes che, abituata alle gare da uomini soli al comando, non si ritrovano nella lotta, nel fragor delle spade. Per il secondo gran premio di fila, così, paga un pilota che non viene fatto fermare in regime di safety o virtual safety car. Raikkonen, che si gioca il futuro anche in Formula 1, con Leclerc quasi certo di prenderne il posto e gli interessamenti della stessa Sauber o della McLaren, ringrazia e si prende il podio.

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Raikkonen, gara a handicap

La pessima partenza di Hamilton, e il contatto alla prima curva con Raikkonen non così dissimile da quello tra Vettel e Bottas al Paul Ricard, stravolge piani e gerarchie al via. Iceman senza DRS stampa un sorpasso vintage, scia e poi via sul rettilineo finale, contro un Ricciardo che paga la differenza di power unit. Vettel e Bottas girano subito sull'1.34 mentre Hamilton, secondo poleman di fila che non arriva in testa alla fine del primo giro, continua a pattinare con la posteriore danneggiata. Ha pattinato troppo anche al via, e si trova esterno mentre Raikkonen si infilava all'interno in curva 2 e genere il contatto sotto investigazione.

Il gap di ritmo con le Red Bull si sente ma i dieci secondi di penalità per Iceman, cinque più di Vettel in Francia, cambiano le prospettive. Al Paul Ricard, Vettel si trova davanti Bottas che inserisce la macchina in curva davanti mentre sta già frenando, e dovendosi spostare va al bloccaggio con conseguente perdita di controllo. E' possibile che i commissari abbiano considerato come Raikkonen avesse più spazio in traiettoria interna e più tempo per rendersi conto della presenza di Hamilton all'esterno e che questo possa aver influito sulla determinazione di una sanzione più severa.

Strepitoso Vettel, Ferrari lucida e coraggiosa

Era dal 2004 che la Ferrari non portava due piloti sul podio a Silverstone. E' il segno di una macchina bilanciata e completa, e di un team che ragiona, pensa, si vive da grande. Abbandonato il complesso dell'underdog che deve rincorrere e inseguire il colpo a sorpresa ad ogni gara, il Cavallino legge le gare con la lucida consapevolezza di essere grande fra i grandi. La scelta della seconda sosta in regime di safety car, richiamare i piloti al box e scegliere le gialle, è la scelta di chi in casa del principale rivale non gioca solo per contenere il distacco.

Inizia la rimonta di Hamilton

Hamilton, il più veloce in pista, si lascia anche trainare dalla scia e in tredici giri è di nuovo sesto. "Stai facendo un gran lavoro" dicono via radio al britannico, l'unico che dopo 14-15 giri riesce a mantenere un ritmo sul piede dell'1.33.7. Un Raikkonen molto nervoso rientra un passaggio più in là e mette in salita la strategia della Ferrari, che non si trovava in testa al Mondiale costruttori dopo nove gare dal 2008. Iceman, che ha perso guidabilità all'anteriore ma non presenta danni all'ala, sceglie le medie. Alla ripresa, comunque, Hamilton deve allungare lo stint perché i suoi 16 secondi di vantaggio non gli basterebbero per l'undercut sul finlandese.

A Silverstone, dove il nodo è il degrado delle gomme anteriori per non incrementare il sottosterzo, è malinconico il parcheggio di Leclerc, al secondo ritiro stagionale dopo tre gare di fila a punti, la miglior serie per il team dal 2015 (tra Ungheria e Singapore). La Ferrari, con Hamilton che si avvicina, anticipa il pit stop al giro 21 anche per il blistering evidente sull'anteriore sinistra, e riesce a non far rientrare il tedesco dietro il campione del mondo che deve ancora fermarsi.

L'undercut di Vettel

La Mercedes si tiene su ritmi notevoli su una pista come Silverstone, un tracciato di motore in cui l'anteriore conta sui curvoni veloci. Le Frecce d'Argento giocano con due punte e il britannico lascia passare Bottas, già passato dai box e capace alla boa di mezza gara di viaggiare sull'1.32.2, diventato nell'intervallo delle due soste il 50mo pilota a raggiungere i 50 gran premi con almeno un giro al comando.

Vettel, nel gran premio in cui ha ottenuto meno vittorie, meno podi e meno punti in carriera, ritrova la testa con 150 chilometri ancora da percorrere dopo il non velocissimo cambio di Hamilton. Anche il britannico, nonostante la necessità si dover azzardare una seconda rimonta, va con le medie per timore del caldo e del rischio di consumo eccessivo, nonostante la gialla sia la gomma Mercedes.

Botto di Ericsson, cambia tutto

Ma il  botto di Ericsson, al secondo ritiro stagionale dopo l'Australia, cui non si è chiuso in tempo il DRS e così ha perso la macchina all'ingresso della Abbey. stravolge ogni piano.

Ricciardo, che si era appena fermato e aveva montato le soft con un anticipo inatteso, finisce per essere il più svantaggiato. Anticipano le due Red Bull perché convinti che la Ferrari non possa arrivare fino al traguardo senza una seconda sosta, ma l'incidente che completa una domenica da dimenticare per la Sauber-Alfa Romeo cancella ogni possibile effetto positivo. Perché si fermano Vettel, Verstappen e Raikkonen che gli esce avanti in regime di safety car. Come in Austria all'entrata della virtual safety car, gli strateghi Mercedes tengono Hamilton e Bottas, ora in testa, fuori dai box. Anche perché, in questo caso, non hanno più gomme soft nuove da poter montare.

Verstappen, grandi applausi e grandi rimpianti

La ripartenza, come a Baku, vede Bottas, favorito dalla sosta in meno, a dettare il tempo. Ma è Verstappen che si prende le luci e gli applausi per un sorpasso che racconta del lato luminoso della forza. Niente ombre, niente incidenti, ma l'uso di tutta la pista e oltre all'esterno della Copse, e senza le vie di fuga asfaltate non gli sarebbe stato possibile, poi fa più metri alla Luffield ma restituisce un sorpasso vero, non "drogato" dall'ala mobile a Raikkonen che forse non si aspettava dopo il suo attacco precedente di vedere la reazione dell'olandese. Certo, i nostalgici sulla pista che più di altre ne giustifica i ricordi della Formula 1 che fu, non gradiranno quell'appiattimento all'esterno della Copse che perdona gli errori e spinge a qualche deroga in più dalle traiettorie ideali. Ma lui per primo non si perdonerà l'uscita all'ultima curva a cinque giri dalla fine.

Alonso salva l'onore McLaren

La moltiplicazione degli stop and go, Grosjean e Sainz (primo ritiro dell'anno) rischiano di farsi parecchio male alla Copse, non facilitano il compito alla successiva ripartenza anche perché si scatta all'altezza della Stove, una delle curve più veloci del tracciato, e non è così semplice azzardare un immediato sorpasso.

Alonso salva almeno l'onore di una McLaren in odore di ristrutturazione interna con Gil de Ferran che potrebbe convincerlo a restare solo un anno. Ma de Ferran è anche il padre della fidanzata di Vandoorne, e chissà che l'intreccio familiare non possa servirgli per ottenere una seconda chance in una scuderia che con troppo carico si pianta e non gli consente di ottimizzare uno stile di guida che ha bisogno di stabilità al posteriore. "Peter Prodromou mi diceva spesso che voglio la macchina come Vettel" diceva ad Autosport, ma con una macchina che riesce ad ottenere traiettorie meno ballerine solo in cambio di un carico aerodinamico maggiore, riuscire a ritardare la staccata senza pregiudicare l'ingresso in curva è quasi impossibile.

Il più bel finale del Mondiale

Vettel, con le soft, ci prova alla Brooklands, ma Bottas si difende. Il duello finale, negli ultimi otto giri, diventa un doppio duello a quattro. Rosso contro argento, come quando fuori piove. Ma non piove e l'asso di cuori lo tira fuori Vettel nel gran premio più bello dell'anno.

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