GP Italia, il biondo Hamilton fa impazzire il mondo
Il biondo fa impazzire il mondo. La 40ma vittoria di Lewis Hamilton, col nuovo look, si accompagna al secondo posto di Vettel nel tripudio di bandiere rosse di Monza. "Grazie Ferrari", esulta il tedesco. Festeggia anche Lewis Hamilton per il Grand Chelem al 50mo gran premio in Mercedes: pole, giro più veloce, di un secondo e mezzo migliore dell'anno scorso quando però Pirelli portò le dure e non le soft, e prima posizione mantenuta dal primo all'ultimo giro. E' il secondo in carriera per il britannico, dopo quello completato in Malesia l'anno scorso, che firma così la 25ma accoppiata pole-vittoria (quarto posto all time nella storia della Formula 1) e raggiunge Fangio per numero di hat-trick. Doppiamente prezioso, a questo punto, il secondo posto di Vettel, che a Spa aveva interrotto a 21 la sua serie di podi consecutivi, la quarta più lunga di sempre. Il tedesco, che qui ha vinto la sua prima gara in F1 con la Toro Rosso nel 2008, diventa il pilota con più punti nella storia di questo sport, e con la più elevata media di punti per GP. Non ha retto, invece, il motore di Rosberg, che ha dovuto rinunciare al propulsore migliorato dai tecnici Mercedes per la contaminazione dell'impianto di lubrificazione, e montava la power unit di Spa, con cinque gare già alle spalle. La gara del tedesco, che stava insidiando Vettel, si ferma al 51mo giro con la power unit in fumo: è il suo primo ritiro da Abu Dhabi 2014. Sul podio, Massa che precede di 3 decimi Bottas dopo essersi difeso dall'ultimo attacco del compagno di squadra alla Roggia. Splendido quinto Raikkonen, che ha rimontato dopo essersi piantato in partenza. Sesto Perez, a punti per il 42mo GP e ultimo pilota a pieni giri. Completano la top 10 Hulkenberg, Ricciardo, Ericsson, che ha lottato fino all'ultimo ma invano per guadagnare l'ottava posizione, la sua migliore di sempre in Formula 1, e Dani Kvyat.
Ferrari e Mercedes: incognita gomme svanita – Un'ora col fiato sospeso poi, quando i commissari hanno accettato le spiegazioni della scuderia, s'è dissolta qualsiasi ombra sul successo di Hamilton. La questione era relativa alla pressione delle gomme, risultata inferiore ai limiti regolamentari consentiti. Secondo un comunicato del delegato tecnico Bauer, la pressione della posteriore sinistra sulle vetture di Hamilton e Rosberg era più bassa rispetto ai minimi consigliati dalla Pirelli (di 0.2 e 1.1 psi rispettivamente), che ha alzato i valori per Monza, per ragioni di sicurezza dopo quanto successo a Rosberg a Spa. Nello stesso comunicato, si legge anche che quella misurata sulle vetture di Raikkonen e Vettel sono superiori alle soglie. L'aspetto che stupisce, però, è che la decisione è stata annunciata dopo il traguardo, alla conclusione della gara, mentre la misurazione, sulle soft con cui hanno iniziato la gara, viene effettuata 5 minuti prima della partenza. E ancora una volta, rimane la grande perplessità su cosa potrebbe succedere, in quanto non esiste una penalità prevista da regolamento per questo tipo di violazione, ma è comunque la FIA a prendere la decisione finale.
Raikkonen, partenza "falsa" – Gli ultimi saranno i primi, si dice. Raikkonen purtroppo scopre il lato oscuro della saggezza popolare e si pianta in partenza, per un inconveniente allo stacco della prima frizione: alla prima curva è penultimo, ma al sesto giro è già davanti a Ricciardo (11°) dopo un duello muscolare con la Red Bull che l'ha portato anche a un lungo al Serraglio e al rientro in pista per la via di fuga. Il finlandese attacca anche Button e aggancia la nona posizione al settimo giro. Ma la rimonta, soprattutto quando Iceman si trova dietro le monoposto motorizzate Mercedes, viene frustrato dall'assetto un po' più carico scelto dalla Ferrari anche per preservare le gomme e non perdere troppo terreno rispetto alle Frecce d'Argento con le medie.
Rosberg fatica – Inizio cupo anche per le Lotus, con Maldonado e Grosjean, reduce dal primo podio stagionale, entrambi ritirati entro i primi due giri: è il settimo ritiro per il venezuelano, più di ogni altro pilota quest'anno, il quarto per il francese che non vede la bandiera a scacchi dopo il problema al motore in Australia, la rottura del cambio in Austria e l'incidente di Silverstone. Rosberg, che per la quarta volta consecutiva perde almeno un posto rispetto alla posizione in griglia al primo giro, resta bloccato al quinto posto e si lamenta di non sentire l'extra-potenza garantita dalla modalità "sorpasso" della power unit. E dai box, mentre insegue le Williams che fanno registrare le velocità di punta più alte, gli dicono di prestare attenzione ai freni, con un'opportuna ripartizione del bilanciamento in frenata tra anteriore e posteriore. Bottas deve difendersi (giro 14) dall'attacco di Rosberg, che tenta l'attacco alla prima chicane e alla variante della Roggia. La Williams monta l'ala posteriore più scarica tra quelle viste a Monza nel weekend, con un profilo bassissimo che potrebbe creare qualche difficoltà in più in frenata.
La rimonta di Iceman – Hamilton, che invece monta la versione aggiornata (nonostante le perplessità suscitate al banco prova da diverse componenti sperimentali) gira 7-8 decimi meglio di Vettel. In dieci giri, il quattro volte campione del mondo accumula già sei secondi di ritardo dal britannico, che supera i 2250 giri percorsi al comando in carriera pur lamentando casi sempre più frequenti di sottosterzo. Il pubblico si scalda per il sorpasso di Verstappen su Button alla Parabolica. Una sorta di simbolico passaggio di consegne, con il diciassettenne olandese, che guadagna otto posizioni rispetto alla partenza in griglia, bravo anche a difendersi alla staccata successiva dal tentativo del britannico, che ha invano provato a sfruttare l'ala mobile, in grado di garantire 5-6 kmh in più. Anche se, soprattutto alla fine dei rettilinei, l'elemento decisivo è il moto-generatore MGU-H, che fornisce energia alla turbina dell'unità MGU-K. Il tedesco però alza parecchio il tempo sul giro intorno al 20mo passaggio, mentre Raikkonen, dopo il sorpasso sulla Sauber di Ericsson, fa segnare il suo miglior tempo dall'inizio della gara (1:28.9 al 21mo passaggio, sei decimi più lenti di Vettel, che si lamenta di stare "perdendo il posteriore").
Gara arrembante – Tra i top-driver, è Rosberg il primo a fermarsi ai box, al 19mo giro. Ma i pit-stop dei due piloti Williams risultano più lenti, evidentemente ai box stavolta hanno messo un po' più attenzione dopo che a Spa hanno mandato Bottas in pista con tre soft e un media. Così facendo, però, Massa e Bottas rientrano entrambi dietro il tedesco della Mercedes. Rosberg si ritrova terzo, con 33 secondi da recuperare sul connazionale, prima della sosta del primo pilota Ferrari, e tempi sul giro più veloci di oltre mezzo secondo. Si ferma anche Vettel, che cambia di 2 gradi la regolazione del flap anteriore, mentre Raikkonen non riesce a difendere la posizione su Rosberg, che si ritrova terzo e all'inseguimento di Vettel, che però fa registrare il giro record fino a quel momento (1:27:548). Iceman si ferma più tardi di tutti, al 29mo giro, rischia anche di essere tamponato in corsia box dalla Manor di Merhi, e rientra al decimo posto, in scia di nuovo alla Sauber di Ericsson. E' sempre arrembante la gara di Raikkonen, che passa presto lo svedese e Hulkenberg e si lancia all'inseguimento di Perez guadagnando in media mezzo secondo a giro sul messicano della Force India. Un inseguimento completato al 51mo giro col sorpasso pulito, all'esterno che vale la sesta posizione.
"Hamilton, spingi" – Curioso, intanto, il finale in casa Mercedes con i meccanici che dicono a Hamilton di spingere e girare al massimo, di restare sul piede dell'1:26.5-1:26.6 a quattro giri dalla fine, nonostante un vantaggio ben superiore ai 20 secondi. Non gli danno spiegazioni, ma si può presumere che vogliano accumulare dati sulle prestazioni delle componenti nuove del propulsore sviluppate nelle ultime settimane. "Non ho capito bene quel che mi avete chiesto e perché" dice un perplesso Hamilton via radio dopo la bandiera a scacchi. "Non ti preoccupare" lo rassicurano, "ti spiegheremo tutto". Secondo quanto rivela Autosport, Paddy Lowe ha confermato come quell'indicazione derivasse da una sorta di eccesso di prudenza, per evitare di perdere la prima posizione in caso di penalità per il campione del mondo.
ORDINE DI ARRIVO
1 Hamilton
2 Vettel
3 Massa
4 Bottas
5 Raikkonen
6 Perez
7 Hulkenberg
8 Ricciardo
9 Ericsson
10 Kvyat
11 Sainz
12 Verstappen
13 Nasr
14 Button
15 Stevens
16 Merhi
17 Rosberg
18 Alonso
DNF Grosjean
DNF Maldonado
MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 252
2 Rosberg 199
3 Vettel 178
4 Massa 97
5 Raikkonen 92
6 Bottas 91
7 Kvyat 58
8 Ricciardo 55
9 Grosjean 38
10 Perez 33
11 Hulkenberg 30
12 Verstappen 26
13 Nasr 16
14 Maldonado 12
15 Alonso 11
16 Ericsson 9
Sainz 9
18 Button 6
19 Merhi 0
20 Stevens 0
MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 451
2 Ferrari 270
3 Williams 188
4 Red Bull 113
5 Force India 63
6 Lotus 50
7 Toro Rosso 35
8 Sauber 25
9 McLaren 17
10 Marussia 0