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GP Italia: trionfa Hamilton ma il vero vincitore è Ricciardo. Sbiadito il rosso Ferrari

Vettel limita i danni dopo le qualifiche di ieri. Hamilton vince Monza per la quarta volta, come Piquet. Quarto titolo di fila qui per le Mercedes, striscia record. Vettel terzo, perde la testa del Mondiale: troppo il divario nel secondo settore. Ricciardo partito sedicesimo e chiude quarto una gara splendida.
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Lewis Hamilton riscrive le gerarchie del Mondiale. Il britannico è il primo a vincere due gare di fila in questa stagione, vince il Gp per la quarta volta come Piquet e porta la Mercedes al quarto successo consecutivo a Monza: è la striscia più lunga di sempre, battute le tre vittorie di fila della Lotus fra 1972 e 1974 e della Ferrari fra 2002 e 2004. Bottas completa la terza doppietta dell'anno, valori molto lontani dalle 12 del 2015 e degli 8 del 2016. Il podio di Vettel, il 96mo in carriera a uno dal quarto posto all time di Alonso, salva solo in parte l'orgoglio Ferrari su una "pista Mercedes". La Rossa non accende la passione dei tifosi, perde troppo soprattutto nel secondo settore. Il vero vincitore è Dani Ricciardo, che parte sedicesimo e chiude quarto, la sua miglior prestazione di sempre a Monza. E chissà che sarebbe successo in Red Bull senza l'incidente fra Verstappen, stagione sempre più in un chiaroscuro caravaggesco a tinte forti, e Massa, che chiude ottavo con l'olandese decimo. Quinto un Raikkonen poco deciso, a cui non basta la velocità di punta più alta nel settore 2, davanti a Ocon e a uno Stroll che perde sì cinque posizioni rispetto alla griglia ma fa un gran passo avanti in termini di esperienza e considerazione. A punti anche Perez, nono, su una pista che favorisce il compagno di squadra.

Parte bene Hamilton

Hamilton, partito malissimo l'anno scorso, stavolta tiene la pole con Stroll, il più giovane di sempre in prima fila, che prova a disturbarlo ma si fa sposta tutto a destra e si infilare da dietro da un velocissimo Ocon. Sono tanti i 620 metri dalla pole alla prima curva e uscire dalla scia diventa decisamente controproducente. In chiaroscuro la gara del canadese, che mostra uno stile di guida più pulito e meno nervoso in curva, che si difende meglio dagli attacchi ma non sembra aggressivo e deciso quanto servirebbe nel momento di azzardare un sorpasso: lo si vede proprio quando cercherà di attaccare Ocon alla Curva Grande (giro 30). Raikkonen fa il suo, si piazza davanti a Bottas che però si riprende la posizione all'esterno della Parabolica: cerca di chiuderlo all'esterno, e a Raikkonen non basta la scia sul rettilineo d'arrivo.

L'incidente Massa-Ricciardo

Dietro è fulminante lo scatto di Verstappen, già ottavo dopo il primo giro salvo toccarsi con Massa che accompagna all'interno, anche troppo alla prima curva (ma non ci saranno conseguenze dopo l'investigazione dei commissari). E' furioso l'olandese che torna e monta le gomme rosse oltre a cambiare l'ala anteriore. Vettel dietro passa Raikkonen, ma non c'è nessun ordine di scuderia. Iceman, che poi accuserà qualcosa che non va al posteriore, già in precedenza ritarda la staccata per difendere la posizione, va lungo alla seconda variante e il compagno di squadra ne approfitta prima di lanciarsi e superare Stroll per salire quarto. Le Williams, particolarmente performanti in qualifica sul bagnato, perdono qualcosa sull'asciutto in termini di efficienza aerodinamica al secondo settore.

Le Frecce d'Argento volano

Vettel non impiega tanto tempo per liberarsi anche di Ocon, che conferma di dare il meglio quando conta far scivolare la vettura e l'alta velocità in curva fa la differenza (soffre di più in piste con tanti curvoni veloci dove la trazione diventa determinante). Al primo giro con pista vuota davanti, però, si prende 1″2 da Bottas, che tiene un ritmo indiavolato. Le Frecce d'Argento continuano sul piede dell'1'25" basso, le Ferrari faticano a scendere sotto l'1'26" e pagano una decina di chilometri rispetto ai piloti motorizzati Mercedes. Dietro, intanto, notevole la rimonta di Ricciardo, nono dopo dieci giri e primo dei piloti partiti con gomma "gialla" la Soft, e dunque con la possibilità di allungare la prima parte di gara, vista la penalità che l'ha fatto retrocedere al fondo della griglia.

Raikkonen, prima sosta un po' lenta

Raikkonen, anche per quelle vibrazioni, si ferma prima. Il pit stop dura 3,3 secondi, e questo gli impedisce l'undercut su Ocon, per qualche difficoltà nell'avvitare l'anteriore sinistra. Gli riesce invece su Stroll, penalizzato anche lui da una sosta da 4,5 secondi perché i meccanici impiegano troppo a montare la posteriore sinistra. Raikkonen sceglie le soft, ma davanti Vettel continua a perdere mezzo secondo a giro da Hamilton e Bottas. Ma nei primi giri con le gomme nuove, appare chiaro che le mescole più dure delle tre scelte da Pirelli non rendono così bene.

Si lamenta Alonso perché Palmer taglia la seconda chicane e non gli restituisce l'undicesima posizione. Viene penalizzato di cinque secondi ma questo non placa i bollenti spiriti dell'asturiano. "E' uno scherzo" sbotta via radio. Decisamente più rilassato Ricciardo, quando il box lo invita a spingere per attaccare Massa, che non ha rivali immediatamente davanti. "Mi piacciono soli e vulnerabili" commenta. E' strepitosa la gara dell'australiano, che forse rimpiangerà la scelta Red Bull di accumulare tutte le penalità a Monza perché si tratta della pista meno adatta alle caratteristiche della RB13 da qui a fine stagione.

Iceman passa Ocon, unico lampo

Bello, al 26mo giro, il duello fra Raikkonen e Ocon. Iceman prende la scia e sfrutta il DRS alla prima variante, col francese che gli concede l'esterno poi tenta di rientrare invano alla Curva Grande. Vettel al giro 27 inizia ad accusare degrado delle gomme e si ferma al 32mo giro: sceglie le soft e rientra dietro Ricciardo, che però deve ancora fermarsi, davanti a Perez. Stessa scelta un giro dopo per Hamilton che ha un vantaggio ampiamente rassicurante e resta davanti al tedesco. Ricciardo si ferma più tardi di tutti e riesce a uscire davanti a Ocon e Stroll, con le Supersoft che gli danno lo spunto per prendersi il suo miglior piazzamento in carriera a Monza con un gran sorpasso, senza respiro, all'interno alla prima curva.

E a 12 giri dalla fine si mette all'inseguimento di Vettel, che sta girando fin troppo piano per un lungo che ha richiesto qualche controllo per delle vibrazioni. Poi comunque riprende un passo più normale e amministra un vantaggio che resiste sui quattro secondi fino all'arrivo. Quattro secondi che tingono almeno un po' di rosso il podio più bello della Formula 1. Ma dopo 11 gare, in testa al Mondiale c'è di nuovo Lewis Hamilton.

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