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GP Malesia: Red Bull, schiaffo… Mondiale. Ferrari, che flop

Vince Ricciardo davanti a Verstappen. Prima doppietta Red Bull da Interlagos 2013. Hamilton si ritira col motore in fiamme. Vettel fuori alla prima curva, Raikkonen ancora iù dal podio nonostante la penalità di Rosberg.
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Il Toro ha rialzato la testa. Il Cavallino purtroppo no. E' tutto qui il senso del GP di Malesia, segnato dal ritiro di Hamilton, che finisce la gara dopo 41 giri, solo, inginocchiato sull'erba, con i pugni stretti sul casco e il motore in fiamme. Sfuma l'obiettivo delle 50 vittorie (è attualmente a 49) e dei 100 podi (è attualmente a 99). Lascia così il palcoscenico alla 17ma doppietta Red Bull, la prima da Interlagos 2013. Sul podio Rosberg che, nonostante i 10 secondi di penalità per aver toccato Raikkonen, chiude terzo davanti a Iceman e allunga a 23 punti il vantaggio in classifica su Hamilton. La stagione della Ferrari, dopo l'incidente di Vettel alla prima curva, potrebbe di fatto chiudersi qui.

A punti anche Palmer – A punti anche Bottas (quinto), Perez, Alonso, settimo partendo ultimo (a Spa finì 12mo dal fondo della griglia), Hulkenberg, Button (bel regalo per le 300 gare, porta due McLaren a punti per la terza volta in stagione), e Palmer, per la prima volta in top-10 in carriera.

Un po' di numeri – E' la prima volta da Spa 2014 in cui si vede un podio senza almeno uno fra Hamilton e Vettel. Nel giorno della festa Red Bull, in cui Verstappen diventa il 47mo pilota a superare i 200 punti in F1, la Ferrari si rassegna alla settima gara senza un pilota in top-3: era successo solo 4 volte in tutto il 2015. Festeggia invece il numero 52 in carriera Rosberg, che supera Hakkinen al tredicesimo posto all time e avvicina i 54 di Lauda.

L'incidente di Vettel – La gara, e probabilmente quel che resta della stagione della Ferrari, finisce alla prima curva. Vettel si butta all'interno per cercare di infilare Verstappen, i due si toccano e il tedesco rompe la sospensione anteriore sinistra: si ritira così per la 29ma volta in carriera, la terza quest'anno, la seconda al primo giro dopo Sochi (non gli era mai capitato nelle prime sette stagioni in F1). "Sebastian è un pazzo" sbotta Verstappen con il suo ingegnere di pista, che si dichiara d'accordo.

In realtà, a ben vedere, è Verstappen che si vede infilato, stringe e tampona Vettel prima, poi coinvolge Rosberg che si ritrova senza colpe in testacoda e deve cominciare una gara tutta in salita dal fondo del gruppo. Hamilton, che era rimasto in testa 2734 giri in carriera prima di questa gara, ringrazia. "Quando corri con Verstappen, lo sai che lui si muove, lo sanno tutti".

Colpi di scena – E non è nemmeno il primo colpo di scena di un gran premio iniziato con i problemi alla Williams di Massa che rimane piantata sulla griglia: il brasiliano prenderà il via dai box, e dovrà fermarsi per una foratura dopo 6 giri (inevitabile la scelta delle dure). Partono tutti con le soft tranne Magnussen, Nasr e Bottas che montano le medie, e Palmer che ha scelto le hard.

Raikkonen inizia la risalita col sorpasso su Perez: Iceman prende la traiettoria esterna alla curva 1 e lo infila all'interno alla 2. Sale così quarto dopo cinque giri mentre davanti Dani Ricciardo mantiene il distacco da Hamilton in "zona DRS": i segnali di una Red Bull molto vicina alle Mercedes sul passo gara trovano una prima, iniziale ma significativa, conferma.

Prima VSC – All'ottavo giro si riattiva la Virtual Safety Car perché la Haas di Grosjean è finita fuori pista all'ultima curva (32mo ritiro, terzo in stagione dopo Barcellona e Silverstone). "Ho frenato, ma non c'è stata risposta" spiega il francese via radio. Ne approfittano per rientrare ai box Verstappen, che si ferma al nono giro e mantiene le soft, Perez, Button, Hulkenberg, Alonso (partito ultimo come a Spa ma capace di risalire in 10 giri in zona punti con una McLaren dall'ottimo passo gara), Rosberg e Wehrlein. Raikkonen, che teme per il surriscaldamento eccessivo ai freni posteriori dovuto a un problema alla MGU-K, viene subito rassicurato: l'inconveniente è presto risolto. I distacchi fra i primi quattro rimangono sostanzialmente invariati. "Le gomme vanno bene" annuncia via radio Hamilton, che ha scelto le hard per lo stint centrale.

Prime soste – Il campione del mondo, con lo stesso set di pneumatici con cui ha iniziato la gara, gira leggermente più lento di Verstappen che per questo aveva insistito perché la Red Bull accelerasse la prima sosta di Ricciardo. Il team diversifica le strategie e opta per un secondo stint con le hard per l'australiano. Una scelta dovuta, forse, anche all'ottima resa con le dure di Rosberg, risalito ottavo al 16mo giro con l'agevole sorpasso su Perez. Nel corso del 18mo passaggio, poi, brucia Ericsson alla prima curva e Sainz all'ultima. Risale anche Verstappen al 20mo giro recupera quasi un secondo e mezzo a Raikkonen e lo attacca all'ultimo tornante un passaggio più in là: Iceman esce un po' largo e si immette direttamente nella pit-lane. Rientra al quarto posto, subito davanti alla Mercedes di Rosberg.

Verstappen in testa – Avendo molto anticipato la sosta, e con le gomme della mescola più morbida, Verstappen si ritrova in testa alla gara (per la quarta volta, dopo Spagna, Austria e Gran Bretagna) davanti alle Mercedes, che a Singapore avevano visto fermarsi a 284 la striscia di giri consecutivi al comando. L'olandese, però, dopo 17 giri con lo stesso set di soft, comincia a perdere qualche decimo rispetto a Hamilton che dopo tre tornate ha le hard in temperatura.

Si lamenta del degrado alla posteriore sinistra, Verstappen, un po' come Alonso che via radio spiega per questo come non sia possibile mantenere "il piano A". Rientra infatti al 27mo giro, dopo appena 17 percorsi con le dure, e torna alle soft. Mantengono le hard, invece, Rosberg e Raikkonen che si fermano fra il 31mo e il 32mo giro. Iceman riparte sempre quarto davanti al tedesco, perché rientra per il cambio gomme anche la Force India di Perez, che sceglie le dure.

La seconda sosta – E' costretto a montare le hard anche Verstappen (sono obbligatorie per almeno uno stint in gara), che rientra terzo mentre Hamilton allunga in testa. Può scegliere di amministrare le gomme, può decidere di forzare e costruire un gap che gli consentirebbe di rientrare davanti anche in caso di una seconda sosta. "Sono un po' bloccato adesso, fate qualcosa" sbotta via radio: di fatto, vorrebbe che il team gli tolga di mezzo Ricciardo. Il duello fra i due, invece, accende il 39mo giro: è il momento più adrenalinico di tutta la gara.

Raikkonen, invece, che deve fare i conti con la ricarica delle batterie, vorrebbe avere "tutta la potenza" a disposizione per difendersi da Rosberg. Il tedesco invece lo passa al 38mo giro, alla seconda curva, ma tocca Iceman e finisce sotto investigazione: per questo gli vengono aggiunti 10 secondi di penalità sul tempo finale.

Finale a sorpresa – "Guarda che Hamilton è fuori" lo avvisano via radio, "può esserci olio sulla pista alla curva 1". La fumata dal motore del campione del mondo stravolge le prospettive della gara. Rientrano ai box entrambe le Red Bull, Raikkonen e Rosberg per provare a sfruttare il regime di Virtual Safety Car (tutti vanno inevitabilmente sulle soft), mentre Gutierrez perde la ruota anteriore sinistra.

Ricciardo, preso il comando grazie al ritiro di Hamilton, rimane molto aggressivo anche nei doppiaggi. E veleggia verso un arrivo ravvicinato, come nel 2000 quando Schumacher si impose su Coulthard per 732 millesimi. Veleggia fino alla quarta vittoria in carriera, la prima per un non europeo a Sepang.

ORDINE DI ARRIVO

1 Daniel Ricciardo Red Bull TAG –
2 Max Verstappen Red Bull TAG 2.443
3 Nico Rosberg Mercedes Mercedes 25.516
4 Kimi Raikkonen Ferrari Ferrari 28.785
5 Valtteri Bottas Williams Mercedes 61.582
6 Sergio Perez Force India Mercedes 63.794
7 Fernando Alonso McLaren Honda 65.205
8 Nico Hulkenberg Force India Mercedes 74.062
9 Jenson Button McLaren Honda 81.816
10 Jolyon Palmer Renault Renault 95.466
11 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso Ferrari 98.878
12 Marcus Ericsson Sauber Ferrari 1 lap
13 Felipe Massa Williams Mercedes 1 lap
14 Daniil Kvyat Toro Rosso Ferrari 1 lap
15 Pascal Wehrlein Manor Mercedes 1 lap
16 Esteban Ocon Manor Mercedes 1 lap
Felipe Nasr Sauber Ferrari
Lewis Hamilton Mercedes Mercedes
Esteban Gutierrez Haas Ferrari
Kevin Magnussen Renault Renault
Romain Grosjean Haas Ferrari
Sebastian Vettel Ferrari Ferrari

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