GP Malesia, sprofondo rosso: Hamilton primo, Vettel ultimo. Addio Mondiale?
Ha rischiato la Ferrari, ha confidato nel punto di forza che da sempre ha reso il Cavallino quel che è. È il motore, il suono del motore Ferrari che da sempre scrive il senso della magia delle Rosse. Ma il motore 3 con troppa fiducia mantenuto dopo Singapore e in troppa fretta cambiato sulla macchina di Vettel si ammutolisce. Il silenzio è il senso del rimpianto, della prigionia del sogno, dell'ultimo posto in griglia per chi ha vinto più di tutti a Sepang, nel weekend non facile delle Frecce d'Argento. Solo 45 millesimi separano Raikkonen dalla 70ma pole di Hamilton arrivata a cancellare i suoi dubbi e le premesse dopo un venerdì senza troppe ragioni di ottimismo. Disastroso invece Bottas solo quinto a 7 decimi da Hamilton, davanti a un grande Ocon. Tutta Red Bull la seconda fila con Verstappen davanti a Ricciardo per 54 millesimi nel giorno del compleanno. Il premio di giornata però spetta a Vandoorne, settimo davanti a Hulkenberg, Perez e Alonso.
I numeri
Ora la rimonta di Vettel, che l'anno scorso uscì alla prima curva dopo una partenza all in dalla terza fila, sfiora davvero l'impossibile. Il tedesco, il più titolato a sepang, vede il Mondiale lontanissimo. E sarà interessante vederrr come Raikkonen gestirà la partenza con Hamilton accanto e Verstappen dietro su un circuito in cui il poleman si è presentato primo alla prima curva solo nel 71% dei casi.
Ferrari, disastro Vettel, orgoglio Raikkonen
Vettel, che nelle libere aveva firmato il miglior giro di sempre su questo tracciato con le Supersoft (1.31.261, 1.6 secondi più veloce della pole 2016), é il primo degli esclusi in Q1. Non paga la scelta di porttare il motore 3 che non aveva dato valori anomali alla vigilia. I tecnici guidati da Binotto però devono introdurre la quarta specifica dopo le FP3 ma all'inizio delle qualifiche Vettel avverte problemi: é come se non avesse il turbo. E nemmeno l'aiuto dei tecnici di Raikkonen cambia lo scenario. Vettel è il primo degli esclusi e partirà ultimo. Sfortuna sì, ma anche una strategia rischiosa quanto improduttiva.
Il rendimento di Raikkonen conferma le tendenze del venerdì. Ma per la gara lo scenario cambia. Sperava nell'asciutto il tedesco, chiamato all'operazione rimonta. Ribaltare un -28 non è facile, nemmeno quattro vittorie gli basterebbero a passare Hamilton se il britannico nuovo nemico numero 1 di Trump arrivasse sempre secondo. Le novità aerodinamiche della Rossa, che si concentrano sulla generazione del carico dal fondo vettura, funzionano. Ma certo è una ben magra consolazione.
Un grande Hamilton non cancella le incognite Mercedes
La Mercedes deve gestire il quarto motore senza stressarlo troppo. Ma al di là dell'amministrazione delle power unit, qualche problema rimane tra le pagine chiare e le pagine scure nell'ultima recita del circus a Sepang. Meno tigri del solito in Malesia, le Frecce d'Argento avrebbero dalla loro l'arma in più del passo lungo. I 166 mm di distanza più della Ferrari fra l'asse anteriore e posteriore dovrebbero garantire maggiore stabilità in curva, anche nei curvoni veloci dove le accelerazioni laterali saranno anche più forti dell'anno scorso, e una più alta velocità di percorrenza. Ma il bilanciamento resta complicato, la W08 appare ancora sbilanciata e scivolosa e le gomme si surriscaldano. Eppure, ammetteva Wolff ieri, "si può paragonare la Malesia a Silverstone probabilmente, dove eravamo molto competitivi, ma c’è un problema fondamentale con l’auto che dobbiamo scoprire".
Le prove comparative in FP3, con tutte le novità sulla vettura di Bottas e hamiltonin pista nella vecchia onfigurazione, hanno dato risultati chiari ma non univoci: il nuovo assetto è più performante e il resto ce lo mette il tre volte campione del mondo. Ma non si vedono i distacchi dell'anno scorso quando Hamilton rifilò quattro decimi a Rosberg, mezzo secondo alle Red Bull e sette decimi alle Ferrari.
Red Bull terzo incomodo
Ricciardo aspetta la pioggia, unica condizione che realisticamente gli consentirebbe domani di lottare per la vittoria. La FP1, peraltro, aveva già espresso un verdetto chiaro. Sul bagnato le due Red Bull hanno fatto il vuoto e la pioggia a Sepang non è una variabile così improbabile. Anchd sull'asciutto però si dimostra affidabile e filante sui curvoni veloci.
Gli altri
La conferma in Q3 di Vandoorne, anche su una pista di motore, è un motivo in più di rimpianto per quel che avrebbe potuto essere la stagione McLaren con un motore all'altezza del telaio. E un ulteriore indizio della qualità del belga già confermato per il 2018. Continua a non convincere nemmeno sulle piste di motore la Williams, che non porta piloti in Q3.
Il caso Budkowski
Entra in Q2 Gasly alla prima in F1 in Toro Rosso. E di più non gli si poteva chiedere. L'arrivo del francese è il primo capitolo della trattativa che porterà Sainz in Renault al posto di Palmer. Ma non è l'unico trasferimento di cui tanto si parla. Anzi. Le perplessità maggiori riguardano l'ormai quasi certo passaggio di Marcin Budkowski, l'ex responsabile tecnico della FIA, che ha contribuito a scrivere ogni articolo del regolamento tecnico 2018. I tre mesi di "gardening leave", di distacco prima del nuovo incarico, potrebbero essere troppo pochi e consentire a Renault un vantaggio non da poco. La Fia, infatti, conosce già tutti i dettagli dei progetti delle monoposto per il 2018, e il problema di fiducia, con centinaia di milioni di euro di investimenti in gioco, non è questione secondaria. "Dobbiamo essere trasparenti con la FIA e dargli accesso al nostro lavoro" ha detto Toto Wolff. Però se vogliono la nostra fiducia serve chiarire quanto tempo deve passare prima che un membro della Federazione possa andare a lavorare per una squadra".