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GP Messico, disastro Vettel: è resa Ferrari

Vettel settimo, battuto anche da Raikkonen, sesto. La Ferrari incoraggiante in Q1, crolla quando conta di più. 45ma prima fila Mercedes, 59ma pole per Hamilton.
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Stratosferico Hamilton, fallimento Vettel. Il britannico firma la 59ma pole in carriera (1'18″704), la 71ma per la Mercedes. All'ultimo giro Rosberg arpiona la prima fila, la 45ma completa per le Frecce d'Argento, e costringe in seconda le Red Bull. Fallimento Ferrari, che manca la prima fila da 25 gare: Raikkonen sesto, Vettel addirittura settimo.

Le gomme per la gara – Hamilton e Rosberg partiranno con le soft, che però hanno bisogno di qualche giro in più per entrare in temperatura per l'asfalto poco abrasivo e le caratteristiche del tracciato (i due lunghi rettilinei raffreddano le mescole), e tra ieri e oggi hanno causato un evidente sottosterzo anche a basse velocità nell'ultima curva prima del rettilineo dei box.  Verstappen rischia invece le Supersoft, e dà più di un decimo a Hamilton in Q2 firmando la migliore prestazione del weekend fra i piloti che hanno usato queste gomme. Ha scelto un assetto più scarico l'olandese, anche se in gara, diceva Button, le mescole più morbide potrebbero durare non più di quattro-cinque giri. "Le medie si comportano meglio di tutte" spiegava, "non abbiamo avuto graining ma d'altra parte c'è meno grip".

Che sarà domani – La pista calda (50 gradi la temperatura dell'asfalto), non aiuta le prestazioni della Ferrari in Q3. Vettel e Raikkonen fanno segnare le velocità più elevate in Q1, con un intertempo decisamente notevole di Iceman nel primo settore. A parità di mescola Soft, nella Q2 Raikkonen e Vettel perdono circa 4 decimi da Hamilton nel primo settore, il più veloce, ma ne recuperano quasi altrettanti nell'ultimo, più guidato. Tuttavia è evidente il decadimento delle prestazioni in Q3

Le SF16-H ieri hanno mostrato un passo gara vicino a Mercedes e Red Bull in condizioni decisamente più fredde e più simili a quelle previste per domani.

La Q1 – Sotto gli occhi anche di un'interessata Serena Williams (la sorella maggiore Venus era presente nei box a Austin la scorsa settimana), la Haas che ha avuto notevoli problemi all'impianto frenante per tutto il weekend, restano fuori dalla Q2. Insieme a Palmer, impossibilitato a partire per una crepa nel telaio dopo l'ultima sessione di libere, esce in Q1 anche Kvyat, che rientra dopo pochi giri. Il russo ha comunque incassato la conferma per il 2017. "Ci sarà un motore nuovo" ha detto il team principal Franz Tost, "mantenere gli stessi piloti ci dà stabilità e una piattaforma su cui lavorare. Daniil doveva recuperare, ritrovarsi dopo il passaggio in Red Bull di Verstappen, che ci ha comunque tolto molto potenziale". Alla disfatta della Haas, fa da contraltare il piccolo grande successo della Manor con Wehrlein che entra in Q2 per la quarta volta in stagione, e di Ericsson che stampa un 13mo posto in Q1 con il suo giro secco probabilmente migliore dell'anno e rilancia le sue possibilità di essere confermato, anche per via dei suoi munifici sponsor, in Sauber anche l'anno prossimo.

Anche Raikkonen non si fida in Q2 e tenta un giro supplementare con le SuperSoft ma non si è migliorato e dunque partirà comunque con le Soft e nemmeno troppo usurate. Vettel, invece, chiede se può considerarsi sicuro del terzo tempo provvisorio con le Soft. "Sì" lo rassicura l'ingegnere di pista. "Allora posso andare a far pipì?". Resta ai box e osserva mentre Perez, nonostante il tifo del pubblico di casa che entusiasma anche Lauda, viene eliminato in Q2 per la sesta volta in stagione, e per la seconda volta di fila viene battuto in qualifica dal compagno di squadra, e prossimo pilota Renault, Nico Hulkenberg (Nasr sembra favorito per sostituirlo, ha sponsor importanti che servono al team). Fuori anche entrambe le McLaren, Magnussen che pare destinato a rimanere in Renault, e Wehrlein.

Poi c'è spazio per il sogno di una prima fila Red Bull e l'ultimo acuto Mercedes. Quando il gioco si fa duro, la Ferrari smette di giocare.

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