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GP Monaco, ecco perché la gara nel Principato è unica

Dalle prove libere disputate di giovedì anziché di venerdì alla curva più lenta del mondiale – quella del Grand Hotel che si percorre a 50 km/h- passando per essere la gara più corta dell’intero campionato: ecco i motivi per i quali la gara che si disputa per le strade di Monte Carlo è unica nel suo genere.
A cura di Matteo Vana
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La partenza del GP di Monaco 2017 - Getty images
La partenza del GP di Monaco 2017 – Getty images

L'appuntamento con il Gran Premio di Monaco è una delle tappe più iconiche della Formula 1: nessuna gara come quella del Principato, infatti, riesce a mescolare insieme tutti gli ingredienti tipici del mondo delle corse mantenendo il fascino della propria storia, legata a doppio filo a quella del mondiale. Un tracciato unico, complicato e pericoloso, diverse tradizione e caratteristiche che, al di là, del fascino esercitato su media e piloti lo rendono veramente unico nel suo genere.

Le prove libere del giovedì

Monte Carlo è l'unico appuntamento nel quale le prime due sessioni di prove libere si disputano nella giornata di giovedì; un'anomalia, visto che negli altri appuntamenti in calendario si corrono sempre di venerdì, che ha radici storiche da ricercare nel passato quando il giovedì del GP coincideva con la festa dell'Ascensione che consentiva così di attirare più turisti dalla Francia. Un'usanza che è stata poi conservata nel tempo per ragioni economiche – allungando così il weekend a 4 giorni – e logistiche permettendo di non chiudere le strade del Principato per 4 giorni, lasciando così la circolazione libera nella giornata di venerdì.

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Niente podio

I primi tre classificati di ogni gara finiscono sul podio, è una delle certezze della Formula 1. Non a Monaco, però, dove non esiste un vero e proprio podio sospeso  – come nelle altre gare – dove i piloti vengono accolti e dal quale possono ammirare la folla festante sotto di loro. Per ragioni di spazio, ma non solo, a Monte Carlo i primi tre classificati vengono fatti accomodare su una sorta di palchetto, il royal box della famiglia Grimaldi, dove vengono premiati dopo aver lasciato le vetture in una sezione apposita del tracciato.

I due piloti della Ferrari sul podio del GP di Monaco - Getty images
I due piloti della Ferrari sul podio del GP di Monaco – Getty images

Il circuito più corto del mondiale

Il regolamento FIA inerente alla Formula 1 parla chiaro: per i Gran Premi la distanza da coprire è di minimo 300 km. Per Monte Carlo, però, è stata fatta un'eccezione visto che il circuito ricavato nella strade del Principato è lungo solamente 260 km; le basse velocità, il fascino del layout – quasi invariato rispetto alla prima versione – e la sua storicità hanno fatto chiudere un occhio alla Federazione che ogni anno concede la deroga al tracciato. Per ovviare a questo problema, infatti, si è deciso di far compiere più giri, ben 78, alle monoposto. Curiosamente la gara spesso e volentieri, tra incidenti e safety car, arriva al limite delle due ore e, in qualche caso, come nel 1996, viene anche interrotta con qualche giro di anticipo per lo sforamento del limite di due ore.

Ferrari a Monaco - Getty images
Ferrari a Monaco – Getty images

La curva più lenta dell'intero campionato

Una pista complicata e pericolosa, teatro di alcuni degli incidenti più drammatici nella storia della Formula 1 – come quello che costò la vita a Lorenzo Bandini – ma che presenta la curva più lenta dell'intero mondiale;  il tornantino del Grand Hotel, famoso in tutto il mondo, infatti, si percorre a 50 km/h, una velocità bassissima per una monoposto che costringe i piloti a un complicato incrocio con le mani. Proprio questa curva, insieme alla tortuosità del tracciato, è una delle ragioni della bassa velocità media del circuito che fa arrivare i piloti a sfiorare il limite delle due ore concesso dalla Federazione per lo svolgimento della corsa.

La curva del Grand Hotel - Getty images
La curva del Grand Hotel – Getty images
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