GP Monaco, Rosberg principe tra le polemiche
Da Montecarlo a Montecarlo. Come l'anno scorso, a Montecarlo esplode la tensione in casa Mercedes. E a pagare è ancora Hamilton: inspiegabile la ragione che spinge il britannico, primo e con 25 secondi di vantaggio, a rientrare i box con in pista la safety car. Il campione del mondo si ritrova da primo a terzo. "Possiamo solo chiedere scusa a Lewis" scrive Toto Wolff su Twitter, "è stato un nostro errore di valutazione". L'errore premia Rosberg, il pilota cresciuto sulle stradine strette del Principato, che torna a vincere per il terzo anno di fila (come Prost e Graham Hill), supera i 1000 punti in carriera e accorcia a sole 10 lunghezze nel Mondiale dal compagno di squadra. Tra il tedesco e Hamilton si inserisce Vettel, che ringrazia e chiude secondo. Anche le Mercedes insomma sbagliano, e non è la prima volta quest'anno. E' insieme un bel segnale per i rivali, Ferrari in testa, e un cattivo presagio, perché solo gli errori dei dominatori del Mondiale possono invertire le gerarchie. Al massimo, avrebbero dovuto richiamarlo un giro prima, perché a quel punto la safety car avrebbe dovuto aspettare il suo rientro prima di compattare il gruppo. Cambiando l'ordine dei fattori, comunque, la Mercedes rimane la prima scuderia nella storia a piazzare 2 vetture sul podio nei primi 6 gran premi stagionali, porta a 25 gare la serie di piazzamenti consecutivi a podio, la seconda più lunga di sempre dopo i 53 della Ferrari. Miglior piazzamento stagionale per la Red Bull, che proprio qui nel 2006 conquistò la sua prima vittoria con David Coulthard: Kvyat chiude comunque quarto e firma il suo miglior risultato in carriera (non era mai andato oltre il nono posto) e ottiene in un colpo solo un punto in meno dei 13 che aveva raccolto in carriera in Formula 1, quinto Ricciardo che supera Raikkonen con una manovra fin troppo muscolare al Mirabeau, poi passa anche il compagno di squadra ma gli dicono via radio di restituirgli la posizione. Dietro Iceman, sesto, si piazzano Perez (settimo), Button, ottavo, che porta i primi punti per la McLaren, mai nella sua storia a secco nelle prime cinque gare della stagione, Nasr e Sainz.
La partenza – Nonostante qualche piccolo problema di pattinamento al via, Hamilton difende la prima posizione alla prima curva e inizia la quindicesima gara consecutiva in cui passa almeno un giro in testa. Vettel tenta di farsi vedere nello specchietto di Rosberg ma non ha spazio per l'attacco. Ottimo lo spunto di Kvyat, che recupera una posizione e brucia Ricciardo, a ulteriore conferma dei miglioramenti della Red Bull, che con la nuova ala e il redesign della sospensione posteriore spariglia il duello Mercedes-Ferrari su un circuito che premia l'aerodinamica sulla potenza. Continua, invece, l'annata un po' sfortunata di Massa e Hulkenberg, protagonisti di un incidente che li costringe subito al pit stop (déjà-vu per il tedesco, toccato da Alonso, che nel 2010 si fermò dopo aver urtato le barriere sotto il tunnel al primo giro).
Rimpianto Verstappen – Subito aggressivo Verstappen, che si era fatto notare già da giovedì. Il più giovane pilota nella storia della F1, che a Monaco non aveva mai guidato prima nemmeno nelle serie minori, si fa applaudire subito per il grintoso sorpasso su Maldonado, mai a punti quest'anno e successivamente costretto al quinto ritiro in sei gare per un ricorrente problema al brake-by-wire. Tuttavia, un problema all'avvitamento del pneumatico posteriore destro compromette la gara dell'olandese, fermo per oltre 40 secondi al pit stop, ma comunque capace degli unici due sorpassi prima della safety car, il secondo sul compagno di squadra Sainz nel corso del 57mo giro, salvo rovinare tutto con l'impatto con Grosjean alla Sainte-Devote nel 64mo giro: l'olandese, che cercava di agganciare il decimo posto, prova a infilarlo a destra ma finisce per bloccare le ruote, toccare la posteriore destra del francese della Lotus e sbattere con un urto perpendicolare contro le barriere. Verstappen, comunque, esce dall'abitacolo sulle sue gambe mentre entra la safety car e Hamilton rovina la sua corsa.
Hamilton, piccolo brivido – Dopo una decina di giri, con le temperature che si fanno più calde, le nuove supersoft con la mescola rivista rispetto all'anno scorso che alcuni piloti hanno criticato perché troppo conservativa su questo asfalto, Vettel guadagna su Rosberg (solo un secondo e mezzo di gap al 15mo giro) e riduce il gap con Hamilton, che accusa problemi ai freni, soprattutto anteriori, e non è la prima volta per le Frecce d'Argento. "Che posso fare per preservare i freni?" chiede via radio agli ingegneri. "Le temperature dietro sono ok" lo rassicurano, e gli consigliano di spostare un po' verso il posteriore il bilanciamento della frenata. L'aggiustamento evidentemente funziona, perché il campione del mondo torna a spingere, è il primo a scendere sotto il piede dell'1:20.
Raikkonen, sorpasso al box – Con un bassissimo decadimento degli pneumatici (3-5 centesimi a giro) e una strategia obbligata, una sosta per tutti, è fondamentale indovinare il momento giusto per il pit stop, per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico in uscita dai box. I primi sette ritardano molto il pit stop: l'anno scorso il vincitore Rosberg si è fermato dopo 26 giri, quest'anno Vettel, il primo dei battistrada a rientrare, aspetta il 37mo, ma non riesce a rientrare davanti a Rosberg. Riesce, invece, il sorpasso ai box di Raikkonen su Ricciardo. Il finlandese, che si era gradualmente avvicinato all'australiano, si ferma un giro dopo il primo pilota Red Bull e stampa il suo giro record con la pista libera. A parità di velocità al box (2″9 di sosta per entrambi), tanto gli basta per passare davanti all'australiano, che però passato il 50mo giro comincia a girare sugli stessi tempi di Hamilton e Rosberg.
Alonso, altra gara no – Altra gara a handicap per Fernando Alonso, che qui sulla McLaren conquistò la sua 150a vittoria totale in F1 con l'ultimo degli undici hat-trick nella storia di questo GP. Lo spagnolo, che era riuscito a rientrare fra i primi 10, deve prima scontare la penalizzazione di 5″ al box per l'incidente con Hulkenberg al primo giro, poi è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema al cambio. L'asturiano non si ritirava a Monaco dal 2004, l'anno del trionfo di Trulli (secondo italiano a vincere qui dopo Patrese nel 1982) quando sotto il tunnel, nel tentativo di attaccare Ralf Schumacher, scivola su un tratto molto sporco, si intraversa e sbatte violentemente contro le barriere. Ma il meglio del gran premio deve ancora venire.
L'ORDINE DI ARRIVO
1 Rosberg
2 Vettel
3 Hamilton
4 Kvyat
5 Ricciardo
6 Raikkonen
7 Perez
8 Button
9 Nasr
10 Sainz
11 Hulkenberg
12 Grosjean
13 Ericsson
14 Bottas
15 Massa
16 Merhi
17 Stevens
DNF:
Verstappen – incidente
Alonso – cambio
Maldonado – freni
IL MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 126
2 Rosberg 116
3 Vettel 98
4 Raikkonen 60
5 Bottas 42
6 Massa 39
7 Ricciardo 35
8 Kvyat 17
9 Nasr 16
10 Grosjean 16
11 Perez 11
12 Sainz 9
13 Hulkenberg 6
14 Verstappen 6
15 Ericsson 5
16 Button 4
IL MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 242
2 Ferrari 158
3 Williams 81
4 Red Bull 52
5 Sauber 21
6 Force India 17
7 Lotus 16
8 Toro Rosso 15
9 McLaren-Honda 4