GP Russia: Ferrari, dov’è finita la trazione? Mercedes lontane oltre mezzo secondo
Mezzo secondo fra Mercedes e Ferrari. Non cambiano la forma e la sostanza del gap delle rosse dalle Frecce d'Argento. Su una pista più per Bottas che per Hamilton, almeno a giudicare dal feeling degli ultimi dieci anni, Vettel e Raikkonen faticano in tutti i settori della pista ma perdono mezzo secondo nella parte finale. Bottas, che l'anno scorso partì terzo ma staccò in testa alla prima vera frenata, si prende la pole e inverte la tendenza che lo vedeva indietro di almeno 3 decimi dal compagno di squadra sistematicamente visto dopo la pausa estiva. Ma per le Ferrari potrebbe essere più difficile ripetere la partenza del finlandese perché quest'anno i primi due partiranno su asfalto nuovo. Preoccupano soprattutto gli otto decimi di distacco di Raikkonen da Bottas. Un divario che spezza qualsiasi ambizione.
Che gara sarà
Mercedes e Ferrari partiranno con le Ultrasoft, che in caso di gara a una sosta Mario Isola, responsabile motorsport di Pirelli, suggeriva per un primo stint con poi la soft. Le Frecce d'Argento ha confermato enormi passi avanti nell'uscita di curva mentre la Ferrari ha visto spegnersi il rosso passione in una nuvola di sottosterzo e trazione dispersa nei cassetti delle buone intenzioni.
Ferrari, dov'è finita la trazione?
La Ferrari, con una nuova ala anteriore e nuovi turning vanes per tentare di migliorare i vortici da direzionare attraverso il fondo della vettura, ha continuato a soffrire come ieri nel terzo settore. Nel Q1 solo in questo tratto Vettel perde mezzo secondo da Hamilton. L'anteriore è meno preciso in entrata di curva, il sottosterzo è continuo e diventa sovrasterzo in uscita quando c'è da correggere la traiettoria per inseguire la miglior trazione possibile.
E' la parte più guidata, con una successione di curve a 90 gradi in cui l'ala posteriore della Rossa balla troppo. La SF-71H va un po' più forte nel primo settore, quando la gomma è più fredda, ma l'asfalto è la più calda del weekend per le qualifiche. E nella parte finale se ne va quasi mezzo secondo nel Q1 a parità di mescole. Guardando al long run di ieri, la soft sembrerebbe un'opzione per la gara visto il ritmo costante di Raikkonen senza degrado sotto l'1'40. Con la Ultrasoft, invece, Vettel perdeva circa quattro decimi rispetto a Hamilton, che pure ha fatto viaggiare le hypersoft significativamente meglio di Bottas.
Il taglio, passato in ultrasoft, induce a pensare a un primo stint non troppo breve domani. Poi molto dipenderà dal rendimento delle Red Bull, penalizzate e presumibilmente in griglia con le gialle, nei primi giri. Stavolta, contrariamente a Singapore dove la differenza fra le gomme risultava molto inferiore rispetto alle stime Pirelli, i top team hanno dati a sufficienza per non rischiare nel primo stint le hypersoft, con cui le Frecce d'Argento non andavano proprio nel Q1 in Asia.
Mercedes: le novità funzionano
Hamilton, che è riuscito a precedere Bottas di 2 decimi ieri, si conserva nel primo stint della qualifica. La Mercedes non ha avuto nessun problema di adattamento al tracciato. I progressi in termini di velocità e trazione si vedono proprio nella conduzione nel settore finale. "Sochi è stato uno dei miei circuiti peggiori in passato" ha detto Hamilton ieri, "perciò ho lavorato molto per capire il bilanciamento e vedere dove avrei potuto migliorare".
Come a Singapore, la Mercedes sembra riuscire ad amministrare bene le gomme e a farle durare, restano in pista per tre o quattro giri lanciati a ritmo costante in Q1 e il segnale per la concorrenza non è certo positivo (questi i migliori intertempi settore per settore nel primo stint). "Abbiamo portato degli aggiornamenti aerodinamici che hanno funzionato bene e hanno aggiunto più aderenza" ha spiegato Bottas dopo le libere.
La Mercedes cerca la qualifica con l'Ultrasoft, Hamilton si presenta per un giro da abortire con le hypersoft ma solo per avere dati utili sulla telemetria alla fine della Q2 e stampa quello che è il miglior T1 di tutta la sessione. Ma alla fine un piccolo errore nella parte finale del tracciato lascia la festa per la pole al compagno di squadra, più continuo su un tracciato che gli piace di più.
Red Bull mina vagante domani
Le Red Bull, nonostante la penalizzazione per aver montato nuovamente la power unit con la specifica B, un passo indietro dovuto ai recenti problemi di affidabilità, va in esplorazione in Q1. Perde otto decimi nel giro secco ma tiene, e non c'è da sorprendersi, nel terzo settore. Non hanno ancora scelto con quali gomme partire, spiega Ricciardo a Sky, anche se la hypersoft non sembra una scelta praticabile. "Andare a podio sarebbe magnifico" ammette l'australiano, "ma andare a punti sarebbe bellissimo". La gara, analizzava ieri, "dovrebbe essere abbastanza divertente anche se non è facilissimo sorpassare. Mi fa piacere che ci sia un po' di degrado delle gomme, per cui spero che vedremo una gara a due soste".
Gli altri: Renault si fa escludere per avere gomme nuove
Notevole l'impatto in Q1 di Leclerc, bene anche Grosjean, confermato alla Haas con Magnussen, cui hanno permesso di sostituire le gomme bruciate nell'incendio al box giovedì notte. Il francese, che rischia di dover saltare una gara se gli dovessero togliere altri due punti sulla patente, accusa un'eccesso di instabilità al posteriore.
Le tante penalizzazioni portano all'ennesimo capitolo di questa Formula 1 con le strategie al contrario. Al box della Renault, in Q2, hanno scelto di venire esclusi e non scendere in pista per un ultimo tentativo con le hypersoft: non c'è miglior posizione dell'undicesima e della dodicesima, infatti, per chi vuole iniziare il gran premio con le gomme nuove. Però queste scelte, e le condotte al risparmio in gara, sono sempre più contrarie a quello che dovrebbe essere lo spirito delle corse. La scelta di buona parte dei penalizzati di non andare in pista nel secondo stint libera un inatteso posto in Q3 per Ericsson, comunque più lento di Leclerc soprattutto nelle ultime due curve. Il prossimo ferrarista, che ha passato le libere del venerdì a studiare la pista, ha mostrato di saper imparare in fretta come adattarsi alla macchina come un guanto. Qualità che in Ferrari potrà fare la differenza.