GP Russia, libere: Mercedes lanciate verso il titolo costruttori
L'eco della tragedia accompagna e smorza l'entusiasmo per l'arrivo della Formula 1 in Russia. La Marussia ha scelto di schierare una sola macchina e tenere nei box la vettura di Jules Bianchi, ricoverato in condizioni “critiche, ma stabili” nell’unità di terapia intensiva del Mie General Medical Center di Yokkaichi per una “lesione assonale diffusa”. Dopo lo schianto contro la gru che stava togliendo dalla via di fuga della curva 8 a Suzuka la Sauber di Sutil, il pilota francese ha subito gravi lesioni agli assoni, i conduttori che trasmettono il segnale elettrico tra i neuroni. Bianchi è assistito anche dal professor Gerard Saillant, presidente della Commissione Medica della Fia, e dal professor Alessandro Frati, neurochirurgo dell’Università di Roma La Sapienza che ha raggiunto il Giappone su richiesta della Ferrari. "Nonostante la presenza di Alexander Rossi, pilota di riserva ufficiale, il team sente fortemente che schierare una sola monoposto, quella del pilota numero 4 Max Chilton, sia l’azione appropriata nelle difficili circostanze del weekend".
Sessioni interlocutorie – Per gran parte della prima sessione, i piloti provano a familiarizzare con il nuovo circuito. Il miglior tempo (molto) parziale in FP1 è di Rosberg, che chiude la FP1 in 1:42.311, decisamente più lento dell'1.37 che le simulazioni indicano come il tempo di percorrenza previsto sul giro. Ma c'è da considerare sia la poca familiarità dei piloti, sia l'asfalto prevedibilmente sporco e con poco grip, come dimostra Alonso che in FP2 si intraversa alla 14. Ma un po' tutti i piloti vanno in difficoltà quando accelerano in uscita dalle numerose curve a 90°. Hamilton, con le "option", le morbide, è il primo a scendere sotto l'1.40 nella seconda sessione di libere, e conferma come il divario fra le soft e le medie supera nettamente il secondo e mezzo, anche se con la pista gommata tenderà a ridursi un po'. E soprattutto dimostra come il degrado delle morbide sia decisamente inferiore alle attese.
Mercedes verso il titolo costruttori – A giudicare dalle velocità di punta e dal passo gara, la Mercedes non dovrebbe problemi ad aggiudicarsi il Mondiale costruttori, che potrebbe centrare già a Sochi: per il primo titolo di squadra della sua storia, alle Frecce d'Argento basterà fare più punti delle Red Bull. L'unica possibile incognita resta l'affidabilità: nuovi piccoli problemi ai freni, infatti, per Hamilton a metà della FP1. Niente a che vedere, comunque, con lo schianto in qualifica a Hockenheim, solo qualche piccola vibrazione che non ha richiesto interventi sostanziali. Il canovaccio, insomma, non cambia. Alonso, quarto in FP1, ancora davanti a Raikkonen, ultimo e senza giri veloci per tutto il primo terzo della seconda sessione, prima della mezz'ora centrale con le gomme soft e poca benzina in cui ritrova brillantezza e scala posizioni in classifica. Bene Button, che con Magnussen prova due differenti versioni dell'ala anteriore ad alto carico, evidentemente molto performanti, e i russi, Kvyat settimo in FP1 e Sorotkin a quattro decimi da Sutil in FP1, indietro le Red Bull che si presentano con un pacchetto da alto carico, come a Suzuka, e pare giochino un po' a nascondersi al venerdì, e non è esattamente una novità. Vettel, nono prima delle long run conclusive, stampa il tempo migliore al quinto giro con le soft, come Alonso, settimo e primo non motorizzato Mercedes. Indecifrabile Ricciardo, che gira sull'1.45 alto nelle simulazioni di gara e finisce la sessione fermandosi sul rettilineo tra la T12 e la T13 con un po' di fumo che usciva dalla sua vettura, con i commissari che sono entrati in pista solo dopo che tutte le altre macchine sono passate anche se la Red Bull dell'australiano era fuori traiettoria. I motorizzati Mercedes, invece, girano sul piede dell'1.44 basso (Bottas e Massa sfiorano l'1.43). È solo venerdì, sono soltanto prove libere, ma il il podio sembra un affare limitato agli “stellati”.
Tecnica: poche innovazioni – Poche le innovazioni dal punto di vista tecnico. Dopo il grande sviluppo introdotto in Giappone, la Mercedes conferma la modifica al deviatore di flusso sulla W05 e la piccola deriva sul fondo per migliorare il flusso d'aria verso il posteriore. Deriva mantenuta sul fondo anche in Ferrari, vicino alle gomme posteriori. Il Cavallino non presenta innovazioni di rilievo rispetto alla scorsa settimana. Le Rosse girano con due varianti dell'ala posteriore, entrambe da alto carico, con sei soffiature sulla parte alta e, rispettivamente, uno o due piloni. Ha dovuto cambiare il muso, infine, Grosjean che però continua a non essere competitivo con la Lotus che dal 2015 dopo oltre 20 anni interromperà il rapporto con la Renault per passare ai motori Mercedes.
L'opinione di Tilke – Due i punti chiave del tracciato, come si intuisce già dalle prime prove libere. La T3, la curva a raggio costante più lunga del Mondiale, e il tratto guidato nella seconda metà della pista. "Abbiamo preparato un circuito medio la cui velocità media sarà di 210 km/h con punte di 320" ha spiegato l'ingegner Tilke, l'onnipotente disegnatore di tutti i circuiti di nuova generazione. "Abbiamo usato molte curve di diverso raggio" anche perché la pista è integrata nel villaggio olimpico, teatro dei recenti Giochi invernali. La curva 3, continua Tilke, "sarà fondamentale per la gara. E' una curva complessa, con le vetture che la percorrono in piena accelerazione. Sarà una prova incredibile anche per le gomme, sotto stress per tutta la curva. Se si spinge troppo in questo tratto, le gomme non lavoreranno bene nella parte finale del giro; e in gara la differenza di prestazione tra le vetture, a causa di questa curva, potrebbe essere molto alto”. Intanto gli organizzatori già pensano al futuro: dal 2015 si potrebbe correre in notturna.