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GP Singapore, Rosberg riapre il Mondiale

Rosberg soffre nel finale ma centra la 22ma vittoria in carriera. Ottimo Ricciardo, secondo. Raikkonen sogna il podio ma nel finale, nonostante le UltraSoft non tiene il ritmo di Hamilton. Vettel ottimo quinto. Red Bull seconda forza del Mondiale.
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Nico Rosberg riapre il Mondiale. Al suo 200 gran premio, si prende la 22ma vittoria e la testa del Mondiale. Ricciardo, strepitoso per tutta la gara, conquista il 50mo best lap nella storia della Red Bull e il quindicesimo podio in carriera, sul circuito dove ha reso meglio. Hamilton, che ha acceso il finale con la decisione di una terza sosta a sedici giri dalla fine, cancella il sogno di podio di Raikkonen: per la 41ma volta di fila, sale sul podio almeno uno fra il britannico (99 in carriera) e Vettel. Il tedesco riesce a chiudere quinto dopo una magnifica rimonta dietro Kimi Raikkonen, quarto e con qualche rimpianto. Verstappen paga una pessima partenza, che causa anche lo schianto di Hulkenberg, ma chiude sesto dopo aver dato vita al duello più emozionante del GP con Kvyat, che chiude nono. A punti anche Alonso, settimo, Perez e un ottimo Magnussen, decimo, che si gioca il rinnovo del contratto e riporta la Renault in top-10 dopo dieci gran premi.

Numeri – La Mercedes festeggia così la 46ma vittoria su 53 gare nell'era dell'ibrido. Per la settima volta su nove edizioni, dunque, a Singapore vince chi parte dalla pole. La bela gara di Ricciardo lo conferma anche come unico pilota sempre al traguardo quest'anno, visto il ritiro di Bottas, il primo dal GP degli Usa del 2015. Vettel, il leader su questo circuito per vittorie (4), pole position (3, come Hamilton) e podi (6), riesce comunque in una rimonta ancor più cospicua rispetto a quella di Massa, che chiuse ottavo partendo ultimo nel 2005.

Verstappen, partenza pessima – Stavolta nessun problema alla partenza di Hamilton. "Dobbiamo stare attenti a Verstappen" diceva Lauda prima della gara. Ma l'olandese parte al rallentatore, perde posizioni e crea scompiglio mentre Raikkonen alla prima curva infila Alonso. Così si buttano tutti a destra e Hulkenberg, partito benissimo, si trova stretto a sandwich fra le due Tor Rosso, al 200mo gran premio nella storia della scuderia. Il tedesco, costretto al ritiro anche l'anno scorso per un incidente con Massa all'uscita della corsia box, si schianta sul muro: è il suo quarto ritiro stagionale, l'ottavo al primo giro in carriera. "Credo che la partenza di Verstappen si stata la causa dell'incidente. Sainz è stato costretto a spostarsi e a quel punto non c'era spazio. Peccato, perché ero partito davvero bene". Per la nona volta su nove edizioni si vede in pista la safety car. Ne approfittano tutti per cambiare gomme: Bottas, entrato per una foratura, e Vettel che quasi si toccano in pit lane.

I primi duelli – Alla ripartenza, Hamilton con le UltraSoft cerca subito l'attacco su Ricciardo, che monta gomme SuperSoft e perde terreno su Rosberg che mette 3 secondi tra sé e l'australiano nei primi cinque giri, quando si può cominciare a utilizzare l'ala mobile.

Buio Haas – Dietro non incide Gutierrez in una domenica nera per la Haas. Grosjean, dopo i due incidenti nelle prove e la penalizzazione per la sostituzione del cambio, ha un problema in più al brake by wire, il sistema elettronico che contribuisce alla frenata agendo sulle pinze posteriori attraverso l'unità di recupero dell'energia cinetica, e per la prima volta in carriera è costretto a non partire in un gran premio in cui era iscritto. "Mi dispiace anche per il team che ha fatto un gran lavoro" ammette dispiaciuto. Ha la vettura danneggiata anche Sainz, che percorre almeno tre giri con un deviatore di flusso penzolante prima che i commissari espongano la bandiera nera con il punto arancione. Rientra all'ottavo giro, in concomitanza con un primo pit stop anticipato, e sceglie le SuperSoft: risolto il problema in 3″1.

Rosberg, allerta freni – La gara si sviluppa in modo abbastanza chiaro. Alonso, quinto e decisamente più lento di Mercedes, Ferrari e Red Bull, fa sostanzialmente da tappo. Si crea un trenino in cui resta inviluppato anche Verstappen, per effetto della pessima partenza. I distacchi fra i primi 4 e gli altri aumentano, e i top driver possono anche pensare di variare e differenziare le strategie box. Rosberg, che per la 52ma gara in carriera conduce per almeno un giro, continua a guadagnare su Ricciardo anche se via radio continuano a dirgli con un certo nervosismo di gestire meglio l'impianto frenante che si sta surriscaldando, soprattutto all'anteriore. Glielo dicono più volte, sottolineano che il problema è serio: potrebbe non trattarsi solo di prudenza, considerato che Rosberg non ha nessuna vettura davanti, nemmeno doppiata, che può causargli un ulteriore surriscaldamento.

Hamilton nervoso – Rosberg continua a fare il vuoto anche nei confronti di Hamilton che, come nel resto del weekend dimostra di non aver trovato il set-up ottimale. Con la difficoltà in più di dover gestire i freni avendo la vettura di Ricciardo davanti. Ricciardo e Hamilton rientrano praticamente insieme. Al britannico montano le gomme Soft, per allungare il secondo stint magari con l'idea di arrivare fino alla fine senza una seconda sosta. Il campione del mondo però non ci sta. "Andiamo ragazzi, abbiamo bisogno di una strategia per andare più forte" sbotta via radio.

Verstappen-Kvyat, scintille – Kvyat, che non ha abbandonato la vecchia aerodinamica pre-upgrade in Germania, e Verstappen sfoderano il più bel duello del gran premio. C'è la posizione da difendere e molto di più nella difesa muscolare del russo, che ha ottenuto solo due punti dopo essere stato declassato in Toro Rosso con la conseguente promozione dell'olandese alla casa madre.

Raikkonen passa Hamilton – Intanto al giro 17, per effetto dell'articolarsi delle prime soste, Raikkonen si ritrova in testa nel 70mo GP in carriera (era stato davanti solo per sei tornate nel 2016). Rientra una tornata più in là, ma non riesce a star davanti a Hamilton. Il finlandese, però, riesce a recuperare anche due secondi in un giro al campione del mondo che continua a lamentarsi via radio. "Ci serve una strategia diversa, trovate cosa fare per evitare di farmi perdere il terzo posto – urla -, con questi freni non posso fare niente di più". Hamilton soffre con le gomme Soft mentre Iceman si fa sempre più vicino con le Supersoft, fino al sorpasso al 33mo giro all'interno alla curva 11 (dopo il bloccaggio del britannico che va largo alla 10). Una buona dose di entusiasmo per la Ferrari che già aveva visto con soddisfazione il doppio undercut ai box di Vettel, risalito fino alla settima posizione prima di fermarsi, su Gutierrez e Sainz.

Ferrari, mossa UltraSoft – Una mossa che funziona. Iceman, infatti, si ferma un giro più in là come Rosberg (montano entrambi le Soft). Hamilton, che resta sulle morbide, percorre una sola tornata prima di rientrare: rimane con le morbide e rientra in quarta posizione. Hamilton, però, forse perché preoccupato meno del surriscaldamento delle prese dei freni (significativamente più piccole in Mercedes rispetto alla Ferrari), ricomincia a spingere e si avvicina a Raikkonen allo scoccare dell'ultimo terzo di gara. La Ferrari gioca l'ultima spregiudicata carta: le Ultrasoft per Vettel all'ultima sosta (giro 43). Il tedesco rientra settimo, davanti ad Alonso, e con pista libera davanti, con la possibilità dunque di allungare il range di rendimento ottimale delle mescole.

Hamilton cambia in finale – In teoria, i primi quattro con le Soft potrebbero arrivare fino al traguardo. Ma la il pitstop di Hamilton (giro 45), che sceglie le Supersoft, scatena una reazione un po' a cascata. Il box Ferrari tenta di difendere la terza posizione di Raikkonen un passaggio più in à ma il finlandese rientra appena dietro Hamilton, autore di un parziale record nel terzo settore.

Roaberg-Ricciardo, che finale – Di fatto, dopo 50 giri corsi in maniera fin troppo conservativa dai top team, gli ultimi 11 si trasformano in un mini-GP nel GP di spirito vintage: tutti al massimo, e vinca il migliore. Rosberg decide di aspettare ancora per la terza sosta, ma Ricciardo con le SuperSoft nuove stampa un giro record. Perde quasi tre secondi al giro, Rosberg, è in testa ma deve vivere e correre in difesa, gira sul piede dell'1'50 alto, Ricciardo sotto l'1'48".

Rimpianto Raikkonen – Perde terreno, però, anche Raikkonen, che scivola indietro quasi di un secondo al giro rispetto a Hamilton nonostante abbia le gomme in teoria più performanti, le Ultrasoft. E' solo quarto, Kimi. Vorrei ma non posso, ancora. La solita storia di una stagione senza una vera svolta.

GP SINGAPORE – ORDINE DI ARRIVO
1 Nico Rosberg Mercedes Mercedes 1:55'48.950
2 Daniel Ricciardo Red Bull TAG 0.488
3 Lewis Hamilton Mercedes Mercedes 8.038
4 Kimi Raikkonen Ferrari Ferrari 10.219
5 Sebastian Vettel Ferrari Ferrari 27.694
6 Max Verstappen Red Bull TAG 1'11.197
7 Fernando Alonso McLaren Honda 1'29.198
8 Sergio Perez Force India Mercedes 1'51.062
9 Daniil Kvyat Toro Rosso Ferrari 1'51.557
10 Kevin Magnussen Renault Renault 1'59.952
11 Esteban Gutierrez Haas Ferrari
12 Felipe Massa Williams Mercedes
13 Felipe Nasr Sauber Ferrari
14 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso Ferrari
15 Jolyon Palmer Renault Renault
16 Pascal Wehrlein Manor Mercedes
17 Marcus Ericsson Sauber Ferrari
18 Esteban Ocon Manor Mercedes
Jenson Button McLaren Honda
Valtteri Bottas Williams Mercedes
Nico Hulkenberg Force India Mercedes
Romain Grosjean Haas Ferrari

MONDIALE PILOTI

1 Nico Rosberg 273
2 Lewis Hamilton 265
3 Daniel Ricciardo 179
4 Sebastian Vettel 153
5 Kimi Raikkonen 148
6 Max Verstappen 129
7 Valtteri Bottas 70
8 Sergio Perez 66
9 Nico Hulkenberg 46
10 Felipe Massa 41
11 Fernando Alonso 36
12 Carlos Sainz Jr. 30
13 Romain Grosjean 28
14 Daniil Kvyat 25
15 Jenson Button 17
16 Kevin Magnussen 7
17 Pascal Wehrlein 1
18 Stoffel Vandoorne 1
19 Esteban Gutierrez 0
20 Jolyon Palmer 0
21 Marcus Ericsson 0
22 Felipe Nasr 0
23 Rio Haryanto 0
24 Esteban Ocon 0

MONDIALE COSTRUTTORI

1 Mercedes 538
2 Red Bull Racing 316
3 Ferrari 301
4 Force India 112
5 Williams 111
6 McLaren 54
7 Toro Rosso 47
8 Haas F1 Team 28
9 Renault F1 Team 7
10 Manor Racing 1
11 Sauber 0

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