GP Spagna 1981, l’ultima vittoria di Gilles Villeneuve
Una gara che resta nella storia. È l’ultima volta che il GP di Spagna si corre a Jarama. È l’ultima vittoria di Gilles Villeneuve, dopo il capolavoro di Montecarlo. È il 21 giugno 1981, e l’immagine del “trenino” all’arrivo è l’icona più forte dell’ultima impresa del più amato da Enzo Ferrari.
Tensioni – Alla gara, nonostante a marzo sia stato firmato il primo Patto della Concordia tra la Fédération internationale du sport automobile (FISA), e la Formula One Constructors Association (FOCA), le tensioni non mancano. Al centro non ci sono le questioni politiche che avevano portato l’anno prima a correre in Spagna sotto l’egida solo della FOCA, ma la sicurezza. A Zolder, il meccanico della Osella Giovanni Amodeo è morto durante le prove, travolto dalla Williams di Carlos Reutemann, e alla partenza un tecnico della Arrows viene investito da Siegfried Stohr. C’è poi la questione delle gomme. La Goodyear si è ritirata, la Michelin ha annunciato di essere indisponibile a fornire tutti i team, così Bernie Ecclestone ha convinto, in pieno conflitto di interessi, la britannica Avon a entrare nel circus. Gli pneumatici inglesi vengono distribuiti dalla IRTS (International Racing Tyre Service), in cui l’attuale padrone della F1 ha una partecipazione azionaria.
Il circuito – Jarama, il primo tracciato permanente dell’automobilismo spagnolo, non è considerato il più favorevole dei tracciati alla Ferrari 126 CK Turbo. Con un solo rettilineo lungo, alla partenza, e una successione di curve lente a raggio costante, sulla pista progettata da John Hugenholz e costruita dall’architetto italiano Sandro Rocci il Cavallino ha poche occasioni per liberare la potenza del motore sovralimentato. Non è facile, poi, trovare la giusta messa a punto perché il tracciato è scandito da una curiosa salita artificiale, la Rampa Pegaso.
Le prove – Le prove iniziano nel segno del giallo, e non il giallo Renault che porta per la prima volta due vetture in pista. Si comincia, come a Zolder, senza l’elicottero di soccorso, e la scuderia tedesca ATS si presenta in ritardo ai controlli. Così, a sorpresa, entra in pista la Williams privata di Emilio de Villota, che campeggia sulla copertina del programma di gara e ha alle spalle lo stesso sponsor che finanzia la corsa, il Banco Occidental. finanzia anche la corsa iberica. Ma i commissari riportano presto sulla retta via i promoter locali. Le Williams dominano le prove del venerdì, ma Alan Jones è solo secondo in griglia: in pole parte la Ligier JS17 di Laffite. In seconda fila Reutemann e John Watson, quarto a Montecarlo, sulla nuova McLaren MP4-1, la prima macchina di F1 col telaio interamente in fibra di carbonio, la creazione di John Barnard che segna l’inizio della nuova era per la scuderia di Ron Dennis, l’era del Marlboro Project FourVilleneuve è solo settimo. “Le nostre gomme si degradano prima delle altre e bisogna fare i miracoli per restare in pista” dichiara, come si legge su La Stampa. “Possiamo anche entrare in zona punti, ma solo se qualcuno davanti si ferma”. E a complicare ulteriormente la corsa della Rossa, i problemi alla frizione condizionano Pironi che parte solo tredicesimo.
La gara – I colpi di scena, però, sono appena cominciati. Al via, Laffite si pianta e dalla pole scivola undicesimo al primo giro e Jones si mette subito a tirare in testa alla corsa. Villeneuve è splendido, e si inserisce al secondo posto, alle spalle dell’australiano e tallonato da Reutemann. Jones spinge al massimo per cercare di staccare Villeneuve, ma la potenza è nulla senza controllo. Ed è proprio il controllo a fargli difetto al 14° giro: esce di pista alla curva Ascari e si ritrova sedicesimo. Sei passaggi più in là, deve fermarsi ai box Pironi, che ha danneggiato l’alettone in un tamponamento e chiuderà solo quindicesimo. Al 25° giro Piquet, partito nono e in quel momento quinto, tenta di passare Andretti, ma finiscono entrambi fuori pista: Watson e Laffite ringraziano. Dopo l’abbandono di Prost per un testacoda, e l’incidente che alla 44ma tornata costringe Piquet, terzo nel Mondiale, al ritiro, Villeneuve guida la classifica davanti a Laffitte, Watson, Reutemann e De Angelis. È questo “trenino” che comanda la corsa negli ultimi giri. È una battaglia di velocità e lucidità, di tensione e di equilibrio instabile, in cui non è consentito sbagliare. E Villeneuve non sbaglia. C’è tensione, c’è emozione, ma nessun dolore. C’è solo la festa per la seconda vittoria consecutiva del canadese. All’arrivo, tra la Ferrari numero 27 e Guido De Angelis, quinto, ci sono solo un secondo e 231 millesimi. È un arrivo storico, non un record assoluto: a Monza, nel 1971, i primi cinque piloti finiscono divisi solo da 0,61 secondi. Quel giorno, al termine di un GP percorso alla media record di 242,615 kmh, Gethin precede Peterson di un centesimo e Cèvert di 9, seguono Hailwood e Ganley.
Come Nuvolari – Sul podio, un esausto Villeneuve, che ha sfiancato anche la Ferrari rimasta senza benzina e impossibilitata a completare il giro d’onore, viene premiato dal Re di Spagna Juan Carlos. E il 31 agosto 1981 finisce sulla copertina di Time, che torna a dedicare la “cover” a un pilota di Formula 1 dopo Jim Clark nel 1965. Merito di quel trionfo “alla Villeneuve”, che rimane oggi come il testamento spirituale del canadese. Come dirà il giorno dopo Enzo Ferrari, “in Spagna Gilles Villeneuve mi ha fatto rivivere la leggenda di Nuvolari”.
GP SPAGNA – STORIA E NUMERI
Edizione numero: 45 (25 – Catalunya; 9 – Jarama; 5 – Jerez, 4 – Montjuic Park; 2 – Pedralbes)
Prima edizione a Barcellona: 1991
Gara più lunga a Barcellona: 1996 (1h 59m 49.307s)
Gara più breve a Barcellona: 2006 (1h 26m 21.759s)
Vittorie dalla pole a Barcellona: 18 su 24
Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: 5° (Fernando Alonso, Ferrari, 2013)
Le vittorie Ferrari
1954 Mike Hawthorn
1974 Lauda
1981 Villeneuve
1990 Prost
1996 M.Schumacher
2001 M.Schumacher
2002 M.Schumacher
2003 M.Schumacher
2004 M.Schumacher
2007 Massa
2008 Raikkonen
2013 Alonso
ALBO D'ORO PILOTI
Vittorie
6 – Michael Schumacher
3 – Jackie Stewart, Nigel Mansell, Alain Prost, Mika Hakkinen
2 – Fernando Alonso, Kimi Raikkonen, Ayrton Senna, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi
1 – Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Felipe Massa, Jenson Button, Pastor Maldonado, Mark Webber, Jacques Villeneuve, Damon Hill, Gilles Villeneuve, Patrick Depailler, James Hunt, Jochen Mass, Niki Lauda, Graham Hill, Mike Hawthorn, Juan Manuel Fangio
Pole position
7 – Michael Schumacher
4 – Ayrton Senna
2 – Alberto Ascari, Jacky Ickx, Niki Lauda, Mario Andretti, Mika Hakkinen, Kimi Raikkonen, Mark Webber
1- Chris Amon, Jochen Rindt, Jack Brabham, Ronnie Peterson, James Hunt, Nelson Piquet, Gerhard Berger, Nigel Mansell, Alain Prost, Damon Hill, Jacques Villeneuve, Fernando Alonso, Felipe Massa, Jenson Button, Pastor Maldonado, Nico Rosberg, Lewis Hamilton
ALBO D'ORO COSTRUTTORI
Vittorie
12 – Ferrari
8 – McLaren
7 – Williams
6 – Lotus
2 – Red Bull
1 – Alfa Romeo, Matra, March, Tyrrell, Ligier, Benetton, Renault, Brawn, Mercedes
Pole position
13 – Ferrari
8 – McLaren
6 – Williams
5 – Lotus
2 – Ligier, Benetton, Red Bull, Mercedes
1 – Brawn, Renault, Brabham, Lancia