GP Spagna, un giro di pista al Montmelò
Dopo i test invernali, la Formula 1 torna a Barcellona, su uno dei circuiti più familiari per i piloti del circus. Costruito in vista delle Olimpiadi di Barcellona del 1992, in cui ha ospitato la partenza e l'arrivo della cronometro a squadre di ciclismo, l’impianto contiene tre configurazioni di tracciato: il circuito dell'Escuela di 1703 metri, il Nacional di 3067 metri, e la pista su cui si corre il GP di Formula 1, lunga 4655 metri da percorrere in senso orario. Una pista caratterizzata da un asfalto tra i più abrasivi del Mondiale e una successione di curve ad elevate accelerazioni laterali.
Il primo settore – Al rettilineo di partenza (dove si può usare anche il DRS) segue una delle tre staccate principali del tracciato, una frenata da 2.270 kW che segna l’inizio di una sorta di chicane a media velocità. Si può ritardare la staccata per entrare nella prima curva, da affrontare in seconda, cercando di mantenersi all'esterno per ritrovarsi così all'interno della seconda curva che si può affrontare in accelerazione. Si arriva così così alla curva 3 (Renault), dove il motore tradì Hakkinen all’ultimo giro spalancando le porte per la vittoria di Michael Schumacher nel 2001. È una curva a destra con una forza gravitazionale vicina ai 4G, da percorrere in salita e in accelerazione, con erogazione progressiva del gas e con particolare attenzione al possibile sovrasterzo in uscita.
Secondo settore – Un breve rettilineo conduce alla curva 4, la Repsol, la seconda staccata del circuito. Simile alla Parabolica di Monza, coincide con il punto più alto del tracciato: si arriva a 290 kmh e si entra in curva in terza marcia, a 130 kmh. Si prosegue poi in discesa verso la lenta curva 5 (Seat), a sinistra, da affrontare in seconda marcia. Si scende leggermente verso la 6, da affrontare in piena accelerazione in sesta o settima marcia, per poi ritrovarsi alla chicane sinistra-destra, in leggera salita (curve 7 e 8), in terza, aperta dalla Wurth, un tornante ad angolo retto che si affronta a 130 kmh. Il successivo rettilineo, dove si trova il detection point per l’attivazione dell’ala mobile, porta alla curva 9, la Campsa, dove Heikki Kovalainen andò a schiantarsi sulle barriere nel 2008 perdendo conoscenza per qualche minuto. Qui si esaltano carico aerodinamico e stabilità il carico aerodinamico della monoposto e al sua stabilità e si richiede un’accelerazione progressiva per non rischiare il sovrasterzo verso il punto di corda. In uscita, i piloti entrano nel back-straight, il rettilineo in leggera discesa dove possono tornare a usare il DRS.
Terzo settore – Un lungo rettilineo conduce al tornante della Caixa, a sinistra, con una frenata da oltre 200 kW, e al complesso delle curve 11 e 12: una piega leggera a sinistra seguita da una lunga svolta a destra a media velocità. La parte finale del tracciato è stata ridisegnato dall'ingegnere tedesco Hermann Tilke per ridurre la velocità e aumentare la sicurezza dei piloti nel settore che porta al rettilineo dei box. Dopo la curva 13, una piega stretta a destra che i piloti devono percorrere cercando di portarsi il prima possibile verso l’esterno per restare in traiettoria sulla lenta chicane sinistra-destra che segue. Serve una buona trazione perché qui si determina la velocità all'ingresso del rettilineo dei box. La facile curva New Holland, verso destra, guida al rettilineo di arrivo.
Le chiavi – Il circuito non è particolarmente impegnativo per il motore (il 53% del giro si percorre in piena potenza) né per i freni, con tre sole staccate davvero impegnativa e una velocità media sufficientemente elevata da consentire il buon raffreddamento dell’impianto. È una pista ad alto carico aerodinamico, che incide molto sulle gomme (altissime le forze laterali sugli pneumatici di sinistra), soprattutto le anteriori, per il combinato disposto dell’aumentata trazione e delle alte temperature. Pirelli, come spiega il direttore Motorsport Paul Hembery, ha scelto le dure e le medie per il primo gran premio europeo della stagione, con una variazione attesa tra 0,8 e 1,2 secondi a giro. “La più grande incognita sarà il meteo: in passato abbiamo assistito a giornate molto calde a Barcellona, ma non è una certezza” ha spiegato. “L’inizio della stagione europea significa tradizionalmente che molte squadre portano aggiornamenti importanti, e sarà molto interessante vedere come queste andranno a interagire con i nostri pneumatici 2015”.
GP SPAGNA – CATALUNYA
Lunghezza: 4,655 km
Giri: 66
Distanza da percorrere: 307.104 km
Giro record: 1:21.670 (Kimi Raikkonen, 2008)
Giro record 2014: 1:28.918 (Sebastian Vettel)
Velocità massima 2014: Felipe Massa, 342,3 kmh