GP Ungheria, che succede alla Ferrari?
Fa più caldo a Budapest. Cambiano le temperature, ma non la sostanza. Lewis Hamilton domina entrambe le sessioni di prove libere. Con le gomme soft, il britannico è l’unico a scendere sotto il muro del minuto e 23 secondi. Decisamente sottotono, lungo tutta la giornata, Nico Rosberg, che chiude la FP2 al quarto posto, dietro anche alla Red Bull, vera rivelazione di giornata, con Kvyat e Ricciardo, secondo e terzo, molto vicini ai tempi del campione del mondo. Venerdì molto complicato, invece, per le Ferrari, con Raikkonen quinto e Vettel, costretto a saltare la prima mezz’ora della FP1 a causa di un problema elettrico.
Ferrari indietro tutta – Anticipato a Spa, secondo le ultime indiscrezioni, l’inserimento del quarto motore che dovrebbe rappresentare un passo avanti in termini di prestazioni perché saranno spesi altri gettoni, la Ferrari starebbe anche lavorando sul propulsore 2016. I tecnici coordinati da Mattia Binotto, scrive Pino Allievi sulla Gazzetta dello Sport, starebbero progettando una power unit con delle caratteristiche molto diverse da quello attuale. Intanto, a Budapest, la SF15-T ha fatto un passo indietro anche dal punto di vista del telai. Sparita la seconda deriva verticale e la paratia verticale ai bordi del T-Tray introdotte a Silverstone, la gara in cui peggiore è risultato il rendimento della Rossa con le gomme Hard, soprattutto per la configurazione della sospensione posteriore. Pesanti i distacchi, comunque, per il Cavallino (Raikkonen a 1”185, Vettel a 1”711). Iceman, comunque, fa segnare un tempo interessante nel primo settore, il tratto più veloce del tracciato, e questo potrebbe far ben sperare. Il fine settimana del finlandese, che si gioca probabilmente l’ultima carta per ottenere il rinnovo del contratto, è stato inoltre protagonista di un curioso episodio alla curva 12 nella prima sessione: passando sul cordolo esterno, saltano i piloncini che collegano al muso l’ala anteriore, che finisce sotto la vettura e viene completamente distrutta. Non proprio un segnale incoraggiante.
Red Bull in ripresa – Il rendimento e i distacchi di Raikkonen confermano che su questa pista il carico aerodinamico e il comportamento in curva possono fare la differenza. Aspetti che da sempre rappresentano i punti di forza delle Red Bull. L’Hungaroring esalta le vetture di Milton Keynes e permette finalmente ai piloti di esprimersi al meglio. Continua a sorprendere Kvyat, che in una recente intervista concessa a Autosprint ha attaccato chi critica la Formula 1 attuale perché troppo facile: “Ogni periodo storico ha le sue sfide” ha spiegato, “oggi [conta] saper gestire tante funzionalità in tempo reale e vi assicuro che non è semplice per niente”. Ricciardo, comunque terz, si ferma però a una ventina di minuti dalla fine della seconda sessione per un’eloquente fumata bianca. Se si dovesse trattare di un guasto al motore termico, potrebbe essere penalizzato a meno che non ricorra a un motore già usato in uno dei precedenti gran premi. Prosegue anche l’avvicinamento delle Red Bull alle Mercedes, come dimostra l’introduzione del terzo ammortizzatore trasversale nella parte anteriore delle RB11, una soluzione già applicata sulle W06 Hybrid. E se davvero sarà la casa di Stoccarda a fornire i propulsori alla scuderia, con Renault sempre più vicina all’acquisto del 51% della Lotus, oggi molto deludente, il prossimo Mondiale potrebbe regalare grande spettacolo. E complicare un po’ l’orizzonte per la risalita del Cavallino.
Benino Toro Rosso e Williams – Positivo anche il venerdì di Carlos Sainz, che torna a mettersi alle spalle il compagno di squadra Max Verstappen, finito undicesimo, dietro anche a Fernando Alonso, ottavo a un decimo da Vettel e in evidente ripresa. In top-10 anche le Williams di Massa, nono e in progresso rispetto alla FP1, e Bottas, decimo. Le monoposto di Grove, però, soffrono su un tracciato che privilegia trazione e carico aerodinamico.
Spavento Perez – La giornata è stata segnata, però, dall’incidente del messicano Sergio Perez nella prima sessione. In uscita di curva, il messicano ha perso il controllo del posteriore della sua Force India, che ha puntato verso il guard rail e si è ribaltata per quello che è sembrato un cedimento improvviso della sospensione posteriore destra, seppure a bassa velocità. Per fortuna Perez, che ha dovuto saltare la FP2, è uscito illeso. La scuderia, che ha mandato in pista la versione evoluta della monoposto già presentata a Silverstone, ha fermato precauzionalmente anche Hulkenberg al pomeriggio per verificare l’effettiva solidità dei bracci. Ma nel pacchetto di significativi aggiornamenti introdotti in Gran Bretagna non si registrano differenze alle sospensioni tali da giustificare l’avaria, che potrebbe essere stata prodotta da un violento passaggio ben oltre il cordolo.
GP UNGHERIA, PROVE LIBERE – LA CLASSIFICA
1 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 01'23"949 36
2 Daniil Kvyat Red Bull RB11 01'24"300 29
3 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 01'24"451 16
4 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 01'24"668 34
5 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 01'25"134 30
6 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 01'25"599 37
7 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 01'25"660 26
8 Fernando Alonso McLaren MP4-30 01'25"752 31
9 Valtteri Bottas Williams FW37 01'25"881 35
10 Felipe Massa Williams FW37 01'25"920 31
11 Max Verstappen Toro Rosso STR10 01'25"935 19
12 Jenson Button McLaren MP4-30 01'25"994 32
13 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid 01'26"090 36
14 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 01'26"379 36
15 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid 01'26"442 39
16 Marcus Ericsson Sauber C34 01'26"831 29
17 Roberto Merhi Marussia MR03B 01'29"113 29
18 Will Stevens Marussia MR03B 01'29"115 28