video suggerito
video suggerito

Guy Martin re dei prototipi alla Pikes Peak

Il mito britannico delle corse su strada vince la categoria Exhibition. Tra le moto trionfa Jeremy Toye su Kawasaki. Romain Dumas batte le Mitsubishi elettriche.
A cura di Valeria Aiello
279 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva deciso di vincere e lo ha fatto.
Guy Martin, su una moto elaborata da lui stesso, ha conquistato il primo posto della categoria UTV/Exhibition della Pikes Peak International Hill Climb, la famigerata cronoscalata del Colorato. Il pilota inglese, specialista delle corse su strada intorno alle montagne di Snaefell, sull’Isola di Man, ha portato alla Pikes Peak una Sukuki GSX-R 1100 del 1991 da 1380cc equipaggiata con sospensioni e freni da competizione, telaio e forcellone Martek e un turbo capace di portare la potenza a 550 cv. Sul suo bolide Guy Martin ha percorso i quasi 20 km per 1.439 metri di dislivello, chiudendo con il tempo di 11’32”558 che gli è valso il 25esimo crono assoluto nella categoria moto, non male per il centauro inglese alla prima esperienza con la scalata lungo le pendici delle Montagne Rocciose.

Una verdona davanti a tutti

È la Kawasaki ZX-10R guidata da Jeremy Toye la più veloce tra le moto, l’unica a scendere sotto il muro dei dieci minuti nell’edizione di quest’anno (9'58”687). A seguire le Ducati di Lambert Fabrice su 1198, Don Canet su Multistrada, Micky Dymond su Multistrada e Bruno Langlois su 1199. Jeremy Toye chiude con un settimo crono assoluto dalla vetta della classifica, strappata dal francese Romain Dumas.

Romain Dumas primo sulla vetta

La vittoria della 92esima edizione della Pikes Peak è andata a Romain Dumas, il pilota francese che dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans nel 2010 con l’Audi e la 24 Ore del Nurburgring nel 2007 su Porsche, ha aggiunto al suo palmares la vittoria di questa celebre scalata. Romain Dumas, quest’anno impegnato a Le Mans con la Porsche 919, alla Pikes Peak ha vinto su una Norma RD Limited da 450 cv. Il francese ha percorso i quasi 20 km in 9’05’’801, chiudendo di un soffio davanti alla Mitsubishi MiEV III dell’americano Greg Tracy e a quella del giapponese Hiroshi Masuoka. Crono comunque lontani dal record dello scorso anno della Peugeot di Sebastian Loeb, che chiuse la scalata in 8’13’’878.

La tragedia di Bobby Goodin

La segnare la cronoscalata, la morte di Bobby Goodin, il 54enne texano in gara con una Truimph 675R che, caduto dopo aver tagliato il traguardo, ha urtato violentemente contro le rocce. A nulla sono valsi i soccorsi: Bobby Goodin che è stato dichiarato deceduto al Pentrose Main Ospital di Colorado Sprins. Secondo le ricostruzioni, si tratterebbe di una distrazione al traguardo del texano che alzata la mano per salutare il pubblico, ha perso il controllo della moto per la velocità ancora sostenuta.

279 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views