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Hamilton contro Raikkonen, l’inglese non stringe la mano al ferrarista e rifiuta le scuse

Il pilota della Ferrari, dopo l’incidente in pista, aveva cercato il britannico per chiarire e porgere le sue scuse: Hamilton, però, ha rifiutato per due volte la stretta di mano del campione del mondo 2007 ignorandolo prima nel parco chiuso e poi sul podio facendo calare il gelo e inasprendo ancora di più la rivalità tra la Rossa e le Frecce d’argento.
A cura di Matteo Vana
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Il Gran Premio di Gran Bretagna, vinto dalla Ferrari di Sebastian Vettel con un sorpasso spettacolare ai danni di Bottas, è destinato a durare ben oltre la bandiera a scacchi: l'incidente al primo giro tra Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen ha scaldato gli animi, soprattutto in casa Mercedes, dove sono volate accuse pesanti nei confronti della scuderia italiana.

Lewis Hamilton - LaPresse
Lewis Hamilton – LaPresse

Scuse rifiutate e mancata stretta di mano con Raikkonen

Il primo a gettare sospetti sulla condotta del finlandese è stato proprio Lewis Hamilton che, a fine gara, ha sottolineato come sia la seconda volta che una Ferrari colpisce una Mercedes – prima di ieri era successo a Vettel in Francia con Bottas – insinuando addirittura che quella messa in atto dalla Rossa possa essere una strategia. Il campione del mondo in carica non è stato certo un esempio di stile; l'inglese, infatti, non si è limitato ad accusare il Cavallino, ma ha rifiutato per ben volte la stretta di mano di Raikkonen che cercava un chiarimento. Il finlandese, che ha ammesso il proprio errore, era andato a cercare il pilota della Mercedes per scusarsi di quanto avvenuto in pista, ma il britannico, nel parco chiuso, ha rifiutato la stretta di mano del pilota Ferrari, scena poi ripetuta sul podio.

Quel precedente targato 2008

Un'occasione persa per Hamilton di fare un bel gesto tale del campione che è. La sconfitta, arrivata davanti al proprio pubblico nella giornata che poteva permettergli di scrivere un'altra pagina della storia di Formula 1, diventando il primo a vincere 5 volte consecutive il GP di Gran Bretagna, brucia, ma mettere in discussione la lealtà di Raikkonen, un campione del mondo con all'attivo quasi 300 gare, non è un comportamento da professionista. Una caduta di stile quella del pilota Mercedes che ha visto compromessa la sua gara dalla manovra del ferrarista, ma anche dalla partenza horror messa in scena in quel di Silverstone; sbagliata la prima mossa, Hamilton si è ritrovato a centro gruppo e in gara, soprattutto in piena bagarre, episodi del genere possono accadere. Stride il confronto con il finlandese: nel 2008, infatti, fu proprio Hamilton a colpire Raikkonen in piena corsia box. Una disattenzione che costò la gara al ferrarista impedendogli di tornare in testa al mondiale. Le parole del pilota Ferrari allora furono: "Ovviamente tutti possono commettere degli errori, anche se una cosa è sbagliare a 300 chilometri orari, un'altra è colpire una monoposto ferma con un semaforo rosso". Una frase che, riformulata a dieci di distanza, avrebbe chiuso ogni inutile polemica.

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