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Hamilton difende Ricciardo, il campione del mondo contro la penalità inflitta al pilota Renault

Il pilota della Mercedes critica la decisione dei commissari di penalizzare Ricciardo in Francia: “Daniel non può vedere la macchina al suo fianco, ed ha stato lasciato spazio sufficiente ai rivali oltre ad essere davanti” sono state le sue parole in una Instagram Stories che ha fatto molto discutere.
A cura di Matteo Vana
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In Canada era stato Sebastian Vettel a finire sotto la lente d'ingrandimento dei commissari che avevano punito il tedesco per la manovra con la quale aveva sbarrato la strada a Lewis Hamilton conservando la prima posizione dopo un'uscita di pista; in Francia, invece, è toccato a Daniel Ricciardo veder sfumare il risultato conquistato in pista a causa di una doppia penalità inflitta dal collegio dei commissari che hanno retrocesso l'australiano dal settimo all'undicesimo posto.

Lewis Hamilton - Getty images
Lewis Hamilton – Getty images

Due manovre, quelle di Ricciardo, compiute nell'ultimo giro e che hanno dato brio a un GP avaro di emozioni con Lewis Hamilton sempre in testa dall'inizio alla fine e gli altri a inseguire. Proprio il campione del mondo, protagonista della controversa vicenda del Canada, ha espresso il suo giudizio sulla decisione degli steward difendendo il campione australiano: "Questa non è penalità! Daniel non può vedere la macchina al suo fianco, ed ha stato lasciato spazio sufficiente ai rivali oltre ad essere davanti" sono state le sue parole in una Instagram Stories che, soprattutto dopo l'episodio che lo ha visto coinvolto sulla pista di Montreal, hanno fatto molto discutere.

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A molti, infatti, le parole usate dal campione del mondo in carica hanno ricordato proprio l‘episodio con Vettel quando il tedesco, impegnato a controllare la sua Ferrari finita sull'erba, non poteva effettivamente vedere la Mercedes che sopraggiungeva alle sue spalle e, almeno stando alla versione della Rossa, avrebbe lasciato abbastanza spazio a Hamilton, come confermano le immagini portate dal Cavallino che però non hanno sortito effetti in sede di ricorso. Un commento destinato a far discutere e ad alimentare ancora di più le polemiche non solo sull'episodio del Canada, ormai andato in archivio con il no alla richieste di revisione della scuderia italiana, ma sulla strada che sta prendendo la Formula 1, sempre più vittima di un regolamento che concede poco o nulla allo spettacolo in pista.

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