Hamilton furioso, niente più incontri con la stampa dopo le critiche per Snapchat

Lewis Hamilton ha lasciato il consueto incontro con i media nel motorhome Mercedes senza rispondere a nessuna delle domande sulle qualifiche del Gp del Giappone, mettendo in forte imbarazzo il suo il suo team per la seconda volta in tre giorni. Al 31enne inglese non sono piaciute critiche ricevute negli ultimi giorni da alcuni giornalisti che lo hanno pesantemente attaccato per essersi messo a giocare con Snapchat durante la conferenza stampa piloti di giovedì scorso. Hamilton è rimasto in silenzio per un paio di minuti, battendo il microfono sul tavolo, ed è subito diventato chiaro che l’incontro di oggi pomeriggio non sarebbe stato il solito appuntamento con la stampa.
Non sarete sorridenti tra un minuto – ha premesso, rivolgendosi ai giornalisti davanti a lui – Non sono qui per rispondere alle vostre domande. Con il massimo rispetto ci sono molti di voi qui che mi hanno sempre rispettato e so chi sono. Ce ne sono altri che, purtroppo, approfittano spesso di certe situazioni.
L’altro giorno (giovedì scorso, ndr) mi era sembrato di fare qualcosa di scherzoso e non era onestamente mia intenzione essere irrispettoso nei confronti di alcuni di voi. Irrispettoso è stato invece quello che è stato scritto, in tutto il mondo. Ci sono alcune persone qui presenti che non centrano niente ma la decisione che ho preso, purtroppo, influisce anche su chi mi ha sempre super-rispettato.
Non ho davvero intenzione di sedermi qui molte altre volte e quindi vi porgo le mie scuse. Spero che vi divertiate per il resto del weekend – ha concluso, rimettendo il microfono a posto e uscendo dalla stanza.
Con queste parole, Hamilton ha lasciato di stucco i giornalisti pronti a chiedergli della pole position persa per soli 13 millesimi nei confronti del compagno di squadra Nico Rosberg. Una decisione radicale che non comprende le conferenze stampa obbligatorie previste dalla Fia ma che, ad ogni modo, tradisce un certo nervosismo e la tensione di campione particolarmente suscettibile alle critiche della stampa, specialmente quella britannica, non sempre amica del tre volte iridato.