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Hamilton sugli ordini di scuderia: “Mi stupisce che la Ferrari non lo abbia fatto a Monza”

Il campione del mondo in carica è tornato a parlare di ordini di scuderia: “Ci sono state volte in cui Valtteri non era tra i primi cinque ed ero io contro le Ferrari. In alcuni momenti hanno lavorato come squadra, ma in punti cruciali come Monza non l’hanno fatto ed è stata una sorpresa”, ha ammesso.
A cura di Matteo Vana
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Lewis Hamilton - Getty images
Lewis Hamilton – Getty images

La Formula 1 sbarca in Giappone, ma a tenere banco è ancora la vicenda che ha visto protagonisti la Mercedes e Valtteri Bottas a Sochi: il finlandese, infatti, durante il Gran Premio di Russia, ha ricevuto l‘ordine di scuderia da parte del team di Brackley frenando in maniera piuttosto evidente per far passare il suo compagno di squadra, regalandogli la vittoria e facendolo volare a +50 punti in classifica su Sebastian Vettel.

Hamilton stupito dal comportamento Ferrari a Monza

Un comportamento che non è andato giù al pubblico scatenando polemiche che, però, i protagonisti hanno cercato di minimizzare a partire da Sebastian Vettel che ha fatto i complimenti alla Mercedes. A tornare sull'argomento, a Suzuka, è stato Lewis Hamilton che si è detto stupito non tanto dell'ordine impartito a Bottas quanto del mancato accordo tra piloti Ferrari a Monza quando la scuderia di Maranello avrebbe potuto giocare di squadra per metterlo in mezzo.

Ci sono state volte in cui Valtteri, per esempio, non era tra i primi cinque ed ero io contro le Ferrari e loro hanno lavorato assieme – ha ricordato a Suzuka –. Il modo in cui lo fanno è fermare al box una monoposto, il che significa che dovrò fermarmi anch'io per evitare l’undercut. Quindi hanno lavorato come una squadra in alcuni momenti dell’anno, ma in punti cruciali come Monza non l’hanno fatto. È stata una sorpresa? Sì, credo che lo abbiano fatto in passato, perché abbiano cambiato non lo so.

Il leader del mondiale, quindi, non si dice sorpreso dalla mossa della propria scuderia quanto invece della mancata strategia da parte degli uomini del Cavallino. Con il mondiale ormai a portata di mano è tardi per tornare indietro, ma la Rossa, da questa stagione, ha imparato che, in un mondiale così tirato, ogni espediente è lecito, anche sacrificare uno dei due piloti per cercare di portare a casa il massimo dei punti disponibili.

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