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I sopravvissuti italiani all’inferno della Dakar 2017

La corsa più dura al mondo, l’edizione più dura da quando la gara si è trasferita in Sud America. Ecco gli equipaggi italiani che hanno raggiunto il traguardo di Buenos Aires.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Alessandro Ruoso chiude la sua prima Dakar - Getty
Alessandro Ruoso chiude la sua prima Dakar – Getty

Una grande sfida affrontare la Dakar, un enorme successo portarla a termine, indipendentemente dalla posizione finale in classifica. Chi raggiunge il traguardo si fregia del titolo di “Dakariano”: sei uno vero, uno tosto, uno che compiuto l’impresa. Per l’edizione più dura la lista dei ritiri, anche importati, è lunga, ma per fortuna non si sono registrare vittime come purtroppo troppo spesso già accaduto nelle precedenti edizioni. Della 143 moto che avevano lasciato Asuncion, 97 hanno visto il traguardo di Buenos Aires. Le vetture sono passate da 77 a 59, i quad da 37 a 22. I piccoli UTV dimezzati da 10 a 5, mentre i grossi camion hanno visto il ritiro di soli 5 equipaggi, passando da 50 a 45. In questa edizione 2017 il tricolore era difeso da 11 motociclisti, 5 equipaggi in auto e 2 equipaggi su camion: 28 uomini in tutto. Questa è la loro storia, tra successi e sconfitte, cadute e drammi.

Auto: i gemelli De Lorenzo, l’incredibile Tassi e Verzeletti con la PanDakar

Dei cinque equipaggi partiti in tre hanno superato i 9.000 chilometri della Dakar. Ognuno con una storia diversa. In ordine di classifica troviamo i gemelli De Lorenzo, Dario ed Aldo. Due fratelli a stretto contatto in un abitacolo a condividere gioie e dolori, chiudono al 31esimo posto assoluto, ripetendo lo stesso risultato ottenuto nel 2005. Gianni Luigi Tassi, Massimiliano Catarsi ed Alessandro Brufolo Casotto sono 42esimi. Un’impresa nell’impresa quella di Tassi, primo pilota italiano diversamente abile iscritto alla gara, che riesce a concludere il percorso lottando contro le avversità. Giulio Verzeletti ed Antonio Cabini vincono la loro scommessa e portano a Buenos Aires la piccola PanDakar in 52esima posizione, nonostante vere e proprie odissee durante le giornate di gara, con problemi meccanici e notti insonni. Impresa che non era riuscita nemmeno a Miki Biasion nel 2007 con l’appoggio ufficiale di Fiat. Ritirati invece con onore Marrini e Rossi e l’altro equipaggio Scandola con Fossà.

Moto: in cinque al traguardo

Eroici i motociclisti: Simone Agazzi è il primo italiano al traguardo con il 37esimo posto. Alle sue spalle il sorprendente Alessandro Ruoso, 38esimo all’esordio alla Dakar. Manuel Lucchese chiude al 51esimo posto, mentre Toia Diocleziano è 58esimo. Impressionante Franco Picco, leggenda e nome storico legato alla Dakar. All’età di 61 anni e con alle spalle ben 25 Dakar, Picco chiude in 85esima posizione nella categoria più dura, la Malle Moto, quella senza assistenza. Fuori per cadute nelle prime speciali Botturi, Cerutti e Cipollone. Mentre hanno resistito fino alla decima tappa Metelli, Olivetti e l’eroico Manca.

Camion: le due assistenze chiudono l’ultima speciale

Anche i due camion di Cesare Gianfranco Rickler Del Mare, David Giovannetti e Leonardo Cini, al seguito di Tassi, e Paolo Calabria, Loris Calubini e Giuseppe Fortuna, l’assistenza della PanDakar, hanno avuto l’onore di chiudere l’ultima speciale in programma a Rio Cuarto, chiudendo rispettivamente 36esimi e 39esimi.

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