Il papà di Kubica ammette: “Il ritorno di Robert in F1 è un miracolo”
Quasi otto anni sono passati dall'incidente nel rally di Andora che ha rischiato di mettere fine alla carriera di Robert Kubica: il polacco, infatti, perse il controllo della sua vettura finendo contro un guardrail riportando numerose fratture e rischiando anche la vita. Quell'incidente ha lasciato i segni sul corpo del pilota facendogli perdere la mobilità al braccio, ma nonostante questo Kubica è riuscito a coronare il proprio sogno, quello di tornare a guidare una monoposto di Formula 1.
Artur Kubica: "Orgoglioso di essere suo padre"
Nel 2019 sarà al volante della Williams, scuderia che gli ha permesso di essere titolare per la prossima stagione. Una rivincita quella di Kubica che tornerà ad essere un protagonista nella massima serie del motorsport; un vero e proprio miracolo per il padre del polacco che ai microfoni dell'emittente polacca TVN24 ha raccontato la propria gioia per il figlio.
Se i miracoli accadono allora questo lo è. È stata una lotta in salita per lui. Ricordo che dopo sei mesi la sua gamba era guarita e poi se la ruppe di nuovo. In questi casi, un evento del genere può distruggerti psicologicamente – ha ribadito Artur Kubica -. Oggi sono felice di vedere dove è arrivato, sono orgoglioso di essere suo padre.
Una storia a lieto fine quella di Robert Kubica che, pur di tornare in pista, ha rinunciato alla Ferrari che gli aveva offerto a possibilità di diventare il pilota di sviluppo al simulatore, lavorando così a stretto contatto con Sebastian Vettel e Charles Leclerc; troppo forte, però, è stata la voglia di rimettersi in gioco misurandosi al volante di una vera monoposto. Una sfida vinta quella del polacco contro tutti quelli che gli dicevano di lasciar perdere: seppur con una vettura che non potrà lottare per le posizioni di vertice, Kubica è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo, quello di tornare a sentirsi un pilota di Formula 1. Il lieto fine che tutti sognavano è arrivato e, adesso che è realtà, il polacco è pronto a stupire ancora.