Jules Bianchi, il padre: “Potrebbe non svegliarsi mai più”
A cinque mesi dal terribile incidente durante il GP del Giappone, Jules Bianchi versa ancora in coma nonostante dalla metà di novembre la sedazione artificiale, in cui era stato posto dopo l’impatto, sia stata interrotta poco prima del suo trasferimento dall’Ospedale giapponese di Yokkaichi al Centro Ospedaliero Universitario di Nizza, dove attualmente si trova ricoverato.
“Serve pazienza, tanta pazienza. Ci sono piccoli progressi, ma Jules resta sempre in coma”. A parlare è il padre di Jules, Philippe Bianchi, in un’intervista a Gazzetta dello Sport in edicola martedì. “I Dottori non si pronunciano, finché resta in questo stato non possono dire niente. Potrebbe svegliarsi oppure non farlo mai, di sicuro Jules sta combattendo, il suo fisico è sempre buono e molto forte”.
“Lui non molla, e neppure noi lo facciamo, proviamo a essere duri come lui” prosegue il papà del 25enne della Marussia nella speranza che possa succedere un miracolo. “Non è certo facile, per me, per Christine, la mia ex moglie, per Tom e Mélanie, i suoi fratelli. Vivere così è inumano. Non sapere come andranno a finire le cose è davvero difficile, sapere che in ogni momento può arrivare una spiacevolissima chiamata dall’ospedale… Ma dobbiamo essere forti per Jules, bisogna farlo per lui”.
In merito alle circostanze dell’incidente su cui la Fia aveva condotto un’indagine, Philippe Bianchi ha rivelato di dato incaricato un “ottimo” avvocato: “Non so ancora cosa succederà in futuro, di sicuro quello che è accaduto a Suzuka non è stata una situazione normale di gara. L’inchiesta ha detto che in pista non è successo niente di sbagliato, però poi hanno cambiato tutto. […] Se c’è qualcuno che ha avuto delle responsabilità in quanto accaduto, dovrà senz’altro pagare” sottolinea, mentre sulle speranze di recupero di Jules conclude: “Sta facendo la gara più bella della sua vita e sono sicuro che alla fine lui la vincerà. Basta vedere quello che sta succedendo con Michael Schumacher, sono passati 14 mesi dall’incidente sulla pista di sci e i suoi progressi non sono grandi. Dalla parte di Jules c’è soprattutto l’età. Speriamo che qualcosa accada”.