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L’auto del futuro? Connessa, autonoma, condivisa ed elettrica

Le tendenze della mobilità del prossimo decennio analizzate nel rapporto di AlixPartners presentato in occasione del Forum AutoMotive a Milano. Per l’auto connessa previsto un business da 40 miliardi.
A cura di Valeria Aiello
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Per sopravvivere nel mercato dell’auto del futuro, le case automobilistiche saranno necessariamente chiamate ad affrontare le nuove sfide tecnologiche e a sostenere ulteriori investimenti per tenere testa a colossi extra settore, come ad esempio Google e Apple, pronti a entrare a gamba tesa nella mobilità del futuro. Ad analizzare le prospettive di un mercato in costante ripresa ma con volumi non paragonabili ai periodi pre-crisi è lo studio realizzato da AlixPartners “C.A.S.E – Connected, Autonomous, Shared ed Electrified, verso il futuro dell’auto”, presentato in occasione del #ForumAutoMotive a Milano. Il rapporto parte dall’analisi dei dati di mercato, per cui, nei prossimi cinque anni, si prevede un rallentamento della crescita, in calo dal 3,1% annuo registrato dal 2007 al 2014 al 2,6% annuale previsto tra il 2015 e 2021. In particolare, saranno i cosiddetti Paesi Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa a sostenere la flessione, ciascuno per motivi diversi. In Cina, ad esempio, la domanda di veicoli nuovi è ormai satura, mentre la Russia sta affrontando una recessione dalla durata ancora poco chiara. Con queste premesse, gli esperti di AlixPartners si attendono “un’ondata di consolidamenti e alleanze, non solo tra produttori di automobili, ma anche con fornitori e nuovi operatori del settore della tecnologia” come spiegato Stefano Aversa, vice presidente di AlixParners.

Verso il futuro dell’auto

Il futuro delle quattro ruote sarà connesso, autonomo, condiviso e elettrico: entro il 2018 il mercato delle connected cars svilupperà un giro di affari da 40 miliardi di euro, raddoppiando i volumi rispetto ai 20 milioni stimati per il 2014, e crescerà di anno in anno mediamente del 20%. Ad oggi, più del 50% i veicoli venduti nel mondo includono soluzioni di connettività e il 20% può collegarsi a internet via hotspot o attraverso smartphone ed molto probabile che entro il 2025 ogni auto in vendita disporrà di soluzioni di tecnologia integrata. Più graduale, invece, sarà lo sviluppo della guida autonoma, che nel giro di cinque o al massimo dieci anni, andrà a integrare con nuove funzionalità quelle già disponibili sui veicoli, come l’assistenza nei parcheggi, l’adaptative cruise control e il mantenimento della corsia di marcia. A rallentare il debutto dell’auto a guida autonoma, saranno questioni legate alla responsabilità e ai vincoli legislativi che ne limiteranno l’uso a impieghi specifici, oltre alle infrastrutture che potrebbero essere non disponibili prima del 2035.

Car sharing, business da 40 miliardi

Nel frattempo, quasi tutti i costruttori hanno iniziato a sperimentare il car sharing, principalmente in collaborazione con società di noleggio auto: negli ultimi otto anni, il business dell’auto condivisa è cresciuto dai 400mila utenti registrati nel 2006 ai 4,9 milioni del 2014, con una crescita su base annua del 39%. Inoltre, sottolinea lo studio, il car sharing è un esempio di un nuovo approccio di proprietà su cui molti costruttori stanno investendo sia con veicoli a uso specifico, come da GM o Toyota, che con nuovi modelli di business come Uber o soluzioni di mobilità multimodale di altri player del settore. Le previsioni sui servizi di car sharing al 2020 parlano di oltre 26 milioni di utenti nel mondo. Per quanto riguarda invece la propulsione elettrica, nonostante una crescita del 60% registrata nel 2014, il mercato resta ancora di nicchia con una quota globale dello 0,4% sul totale delle immatricolazioni e lo 0,1% del parco circolante, circa 700.000 veicoli nel mondo. Tuttavia, entro il 2025, per l’auto elettrica si prevede un innalzamento della domanda con tassi di crescita annuali che dovrebbero raggiungere il 24% e il 31%, portando così al consolidamento del mercato dei veicoli a emissioni zero, malgrado pesino ancora la quasi assenza sulla rete stradale di infrastrutture di ricarica, così come la bassa autonomia e gli elevati prezzi delle batterie che ad oggi incidono al 50% sui costi di produzione. Dalla loro, le case automobilistiche, sembrano finalmente credere nello sviluppo della mobilità elettrica, proponendo attualmente sul mercato globale più di 50 modelli elettrici, tra ibridi e plugin, e che andranno gradualmente a sostituire gli attuali veicoli alimentati a benzina o diesel.

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