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La Abarth festeggia il compleanno, il mito dello Scorpione compie 70 anni

Il mito delle corse – capace di conquistare dieci record del mondo, 133 record internazionali e più di 10.000 vittorie su pista – compie 70 anni; una storia di successi e modelli iconici che fin dagli albori hanno emozionato e conquistato il cuore di milioni di appassionati.
A cura di Matteo Vana
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Abarth 595
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Si può essere giovani anche a 70 anni soprattutto se nella propria storia si sono conquistati dieci record del mondo, 133 record internazionali e più di 10.000 vittorie su pista: è il caso di Abarth, casa automobilistica fondata da Carlo Abarth che il 31 marzo del 1949, che spegne le sue prime 70 candeline. La casa dello Scorpione, però, non ha perso il proprio fascino rinnovandosi e dando vita a modelli senza tempo tanto che lo scorso anno è arrivato il record storico di vendite in Europa, con 23.500 unità immatricolate ed un aumento del 36,5% rispetto al 2017.

Gli inizi e i primi successi nel mondo delle corse

Una storia, quella di Abarth, che parte da lontano quando Carlo Abarth, dopo il secondo grave incidente in moto decise di abbandonare le corse per costruire kit da competizione per automobili; pezzo forte erano le marmitte, ma non solo visto che la prima vettura prodotta, la 204 A, fu il modello utilizzato da Tazio Nuvolari per vincere la sua ultima gara. Il primo grande riconoscimento arrivò nel 1956 con la Fiat Abarth 750, che il 18 giugno sulla pista di Monza, batté il record delle 24 ore percorrendo 3.743 km a una velocità media di 155,985 km/h. Pochi giorni più tardi arrivarono anche il record sui 5mila e i 10mila km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore; era nato il mito Abarth.

I modelli iconici e la rinascita del nuovo millennio

Gli anni '60 confermano il marchio dello Scorpione ai vertici grazie anche a modelli iconici come la 850 TC, vincitrice su tutti i circuiti internazionali, la Fiat-Abarth 1000 e la Abarth 2300 S, che sul circuito di Monza fu capace di realizzare numerosi record, anche in condizioni meteorologiche proibitive. Il passaggio al gruppo Fiat diede ulteriore lustro alla casa grazie alla gloriosa Fiat 124 Abarth, vincitrice del titolo europeo di rally sia nel 1972 che nel 1975, e della 131 Abarth, campione del mondo nel 1977, 78 e 80. La scomparsa di Carlo Abarth, avvenuta nel 1979, però rischiò di mettere fine a quella che sembrava una favola; ci vollero qualche anno e tanta passione per rivedere di nuovo il marchio Abarth che nel 2008 venne rilanciato grazie alla Abarth Grande Punto e alla Abarth 500 con la casa dello Scorpione che rese nuovamente disponibili i kit prestazionali per ciascun modello seguendo così l'esempio di Carlo Abarth ptornando anche nel mondo delle corse con la Grande Punto Rally Super 2000 e la Abarth 500. Una storia di corse e passione che, a 70 anni dal suo inizio, non ha nessuna intenzione di interrompere la propria marcia trionfale.

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