La conquista dell’America a bordo di un’Alfa 4C
Il momento per l'Alfa Romeo di rilanciarsi è prossimo ad arrivare. Il colpo non deve essere fallito, perché il mercato di destinazione è importante, ma difficile. Il gruppo Fiat sa che, nell'attesa di poter nuovamente puntare sull'Europa (e non solo nel lusso), il mercato americano diventa fondamentale per far uscire il Biscione dalla palude in cui si è venuto a trovare. L'Alfa manca dall'America dal 1998, ultimo anno di commercializzazione della 164 (che qui aveva esordito nel 1987). Poi c'è stata la vendita della 8C in tutto il mondo, ma si è tratto di soli 500 esemplari che, a parte i facoltosi intenditori, non hanno interessato l'ampio pubblico dei comuni consumatori.
Insomma, per certi versi l'Alfa, negli States, deve ricominciare daccapo a costruirsi un'immagine. Bisogna dunque presentarsi bene con una vettura che può ambire a farsi vedere e riconoscere per strada. Ecco dunque l'idea della 4C, da rinnovare e da ricalibrare per il mercato americano. Forse potrebbe sviluppare il progetto della MiTo o assumere l'aspetto, molto "alla moda", del piccolo Suv. In questo caso sulla piattaforma della 500L verrebbero montati diversi motori alternativi. Si potrebbe partire dal più cittadino ed economico bicilindrico 900 cc TwinAir turbo da 100 CV ed arrivare ad un 4V MultiAir Turbo da 200 CV.
Per quanto riguarda la commercializzazione si parte probabilmente da novembre, quando con ogni probabilità l'Alfa Romeo si presenterà come si deve, con la sua 4C, al pubblico americano attraverso il Salone di Los Angeles. L'obiettivo è produrre 1500 esemplari all'anno per il solo mercato americano, ma la distribuzione non è affatto facile. I rivenditori Fiat saranno selezionati con grande attenzione, fornendo la possibilità di non vendere in esclusiva il solo brand del Biscione, soprattutto perché l'introduzione negli States avviene prevalentemente con un solo modello. Tuttavia ai dealer verrà richiesto di adoperare un locale esclusivo per l'Alfa, anche se collegato con il resto del salone. Non solo: per non indispettire la clientela, i rivenditori dovranno assicurare un servizio di assistenza particolarmente efficace agli intenditori americani che vorranno scegliere il marchio italiano.