Le 10 cose che un vero motociclista pensa sulla vicenda Rossi, Marquez, Lorenzo
Praticamente mancano solo Papa Francesco e Mister Obama, e non è detto che nel frattempo non lo abbiamo fatto, a dire la loro sul caso Rossi-Marquez e sulla lotta al titolo iridato MotoGp tra il campione di Tavullia e il maiorchino Jorge Lorenzo, dove a metterci lo zampino è il 22enne di Cervera, probabilmente spinto dall’invidia o dalla vendetta personale per i precedenti in Argentina e in Olanda. Cosa si nasconda nella testa del Cabroncito non è noto, blindato in frasi di circostanza e bugie che hanno le gambe talmente corte da non andare i confini nazionali. In Spagna si invoca la squalifica per Valentino, reo di aver tirato un calcio allo spagnolo mentre l’Italia tutta chiede una punizione per Lorenzo e Marquez in virtù di un’alleanza spagnola taciuta ma così evidente da essere pubblicamente smascherata dal pesarese già a Phillip Island. Quanto successo nella gara di Sepang e le relative conseguenze rischiano di minare un mondiale in cui i due alfieri della Yamaha non si sono mai levati il fiato dal collo, impegnati in una lotta distanziata in pista ma ravvicinata in classifica che racchiude in appena 7 punti di vantaggio gli sforzi del campione di Tavullia alla vigilia della finale di Valencia. Ad analizzare il contatto tra i due anche chi non ha mai visto una corsa, anche chi non ha visto neppure la gara di domenica ma se l’è fatta raccontare dal figlio, solo per riempirsi la bocca di un nome che lo porta di diritto ad avere un titolo riservato sui principali giornali nazionali, impegnato in un affare ancora più sporco della vicenda in pista che ha mortificato i fan del Motomondiale, macchiando di un’azione da stadio uno sport nobile come quello della MotoGP. E dei tanti aspetti analizzati anche da chi non ha mai messo piede in un circuito, sono dieci quelli da non perdere di vista e che un vero motociclista pensa sulla vicenda Rossi, Marquez e Lorenzo.
1. La vicenda ha avvelenato la finale di Valencia, allontanandosi dalla tradizione sportiva del Motomondiale. Ognuno di noi ha diritto a esprimere le proprie idee, ma in tal senso deve assumersene le responsabilità, a partire dai piloti e entourage attorno a loro, indipendentemente dal torto o dalla ragione sulla questione, fino agli sponsor, come Repsol, il colosso petrolifero, che non ha risparmiato inutili polemiche sulla vicenda, agendo in maniera errata nel giudicare una posizione già abbondantemente analizzata e su cui la Direzione Gara ha emesso una decisione.
2. A Valencia Valentino Rossi partirà ultimo: i 3 punti di penalizzazione inflitti dalla Race Direction che ha rilevato la guida irresponsabile del pesarese sono stati comminati solo in altri tre casi su oltre 90 decisioni dei giudici di gara. Una statistica che rende l'idea di quanto sia stata dura la decisione della Direzione Gara nei confronti di un pilota reo di aver deliberatamente portato l’avversario fuori traiettoria, nonostante un'azione di disturbo abbondantemente documentata dai video delle board camera dei due piloti e tempi sul giro di Marc Marquez.
3. Nove sorpassi in un solo giro nelle fasi iniziali di gara sono qualcosa di anomalo. Se Marquez ne avesse avuto di più per mettere un gap su Rossi, in considerazione dei suoi parziali registrati nelle prove e anche in gara, avrebbe dovuto spingere, evitando di tenere il gioco dei connazionali in testa, Lorenzo in primis, che il 22enne di Cervera ha ammesso di aver fatto sfilare perché alle prese con un posteriore difficile da controllare, come lamentato anche in qualifica.
4. Rossi ha provato ad avvisare Marquez nonostante fosse impegnato nella sua corsa, alzando addirittura il braccio per lamentarsi dell'azione nelle tornate precedenti.
5. Block Pass, questo il nome della manovra in uso comune da parte dei piloti, come confermato anche da Dani Pedrosa in conferenza stampa.
6. Marquez tenta di forzare il blocco di Rossi e tocca la gamba del pesarese. Dalle immagini della board camera di Marquez è ben visibile in momento che precede la caduta dello spagnolo, in cui chiaramente solleva la gamba di Valentino.
7. Marquez sarebbe caduto comunque, indipendentemente dalla reazione di Valentino. Nell'ultimo tentativo di imporsi sul pesarese, la sua Honda marca sull'asfalto una lunga striscia prima di cadere a terra. La reazione di Valentino arriva quando Marquez è già piegato e la pedanina della sua RC213V ha già lasciato un evidente segno lungo la traiettoria, proprio come se l’appoggio sulla gamba del pesarese stesse controbilanciando una caduta già in atto.
8. Rossi non ha inferto nessun calcio. Il pesarese ha scansato Marquez con la gamba in un movimento di riflesso dovuto al contatto forzato. Al massimo si può parlare di ginocchiata, ma non c'è alcuna traccia di patada, per dirla alla spagnola, tanto meno di gamba tesa.
9. Marquez paga l’inesperienza nel corpo a corpo, come già accaduto in questa stagione nei duelli in Argentina e in Olanda.
10. Marquez non si dispera come ha sempre fatto dopo ogni caduta. La pedanina danneggiata nella lunga strisciata si stacca e non permette allo spagnolo di riprendere la corsa. Marquez prova a ripartire ma è il danno alla moto a non permettergli di rimettersi in corsa. Nessun danno invece alla leva del manubrio, nonostante abbia impattato contro la M1 del pesarese, così come nessuna conseguenza fisica, il paventato rischio di morire è ben altro in confronto a una scivolata.