Lo dice anche Brad Pitt: “A Valentino devono dare una moto migliore”
Qualcosa si è iniziato a vedere nelle ultime due gare, anche se le scivolate rimediate in Malesia e a Valencia non gli hanno permesso di chiudere al meglio la seconda parte della stagione. Dopo un inizio difficile e qualche miglioramento arrivato dopo la pausa estiva, Valentino Rossi ha chiuso con il terzo posto il campionato MotoGP 2018 e l’amarezza di non aver conquistato nessuna vittoria in questa stagione, la peggiore in termini di punti dal suo ritorno in Yamaha anche se, come ammesso da lui stesso, quella del 2013 è stata peggiore, perché era più lontano dai primi.
“A Valentino devono dare una moto migliore”
In ogni caso, un’annata dalla quale serve reagire in fretta, a partire dai test in ottica 2019 successivi al Gp di Valencia e quelli della settimana seguente a Jerez che serviranno a decidere la direzione che seguirà lo sviluppo del nuovo motore. A dire la sua sulla situazione della Yamaha anche Brad Pitt che, oltre ad essere un bravissimo attore e produttore, è un grande appassionato di MotoGP e di fan del nove volte campione. “Valentino Rossi è un grande, ma l’anno prossimo gli devono dare una moto migliore – ha detto in un’intervista a Vanity Fair a margine di un evento per il lancio in Cina degli orologi Breitling, di cui è testimonial.
Un passione, quella per i motori, che nel caso di Pitt ha spinto il divo hollywoodiano a realizzare anche un documentario dedicato al campionato, “Hitting the Apex”, uscito nel 2015, oltre che a fare spesso visita al paddock del Motomondiale. “Amo le moto e le preferisco alle auto, anche se amo alcune automobili – ha raccontato in occasione di una delle sue ultime visite al box – Ho iniziato ad averne un po’ negli anni novanta, gli anni di Mick Doohan, ma è con Valentino che ho iniziato a seguire la MotoGP in maniera religiosa, come un maniaco”. In un’altra intervista, Pit ha raccontato di essere riuscito a contagiare anche l’ex moglie, Angelina Jolie, e i suoi sei figli: “Piace anche a loro, sanno chi sono i piloti e fanno finta di essere loro, scegliendo quelli che gli piacciono di più”.
Quanto alla Yamaha che, oltre terzo posto di Valentino, ha portato a casa il terzo posto il campionato costruttori e quello team alle spalle delle rivali Honda e Ducati, si prospetta un inverno di duro lavoro per tecnici e ingegneri della casa di Iwata che dovranno trovare una soluzione ai problemi che affliggono la Yamaha, a partire dalla gestione del motore, vero tallone d’Achille della M1 dall’introduzione, nel 2016, del software unico Marelli. Un ritardo che la Yamaha ha provato risolvere con l’arrivo di Michele Gadda, ingegnere elettronico della Yamaha Sbk chiamato a dare una mano allo sviluppo elettronico della M1, e la promessa dei suoi vertici di continuare a lavorare senza sosta fino a quando non arriveranno i risultati.