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MotoGP, Lorenzo attacca la Direzione Gara

Toni accesi durante l’incontro organizzato dalla Direzione Gara con i piloti per parlare della “spallata” avvenuta durante il Gran Premio di Spagna tra Marc Marquez e Jorge Lorenzo.
A cura di v.a.
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Non importa che il sorpasso di Marc Marquez ai danni di Jorge Lorenzo abbia dei precedenti storici. Chi non ricorda il duello tra Michael Doohan e Alex Crivillé, o tra Valentino Rossi e Sete Gibernau, o tra Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, o l’assalto del maiorquino all’innocente Joan Olive quando aveva solo 10 anni in quella stessa curva.

Ma il sorpasso di Marquez su Lorenzo all’ultima curva dell’ultimo giro a Jerez, quando il pilota della Yamaha ha lasciato aperta la porta al catalano della Honda che riesce a inserirsi, portando Jorge a non riuscire a chiudere la curva e ad andare lungo, è il motivo dell’incontro “urgente” organizzato dalla Direzione Gara alla vigilia del Gran Premio di Le Mans.

Nonostante in questi giorni siano girate voci di una stretta di mano tra i due piloti sul volo di ritorno che dopo i test di martedì ha riportato a casa i due “litiganti”, la Direzione Gara, affidata a Michael Webb, al catalano Javier Alonso, a Franco Uncini e Loris Capirossi, in qualità di rappresentante dei piloti, ha richiamato “a sorpresa” tutti i centauri in un incontro fissato per il giorno prima del tradizionale appuntamento del venerdì della Commissione di sicurezza a cui i piloti prendono parte regolarmente.

La sfuriata di Lorenzo – Secondo quanto riferiscono alcuni testimoni, Jorge Lorenzo sembrava non aspettasse altro. Durate la sessione speciale il maiorquino ha sbottato in un’arringa durata quasi mezz’ora senza risparmiarsi critiche nei confronti della Direzione Gara: “Nel calcio basta togliersi la maglietta per avere un cartellino giallo, in F1 ogni manovra viene passata al microscopio mentre qui nessuno fa mai niente. Non ho trovato nessuno con cui parlare dopo la gara e quella manovra non è stata neppure messa sotto investigazione”.

“Marc non avrebbe fatto quella curva senza toccarmi, se non ci fossi stato sarebbe finito nella via di fuga. La situazione è diversa dal duello con Pedrosa a Brno, dove entrambi siamo stati corretti. "In questi casi bisognerebbe prendere provvedimenti” aggiunge Jorge, lasciando a Marquez la soluzione del silenzio.

Le risposte di Loris Capirossi non hanno particolarmente convinto il pilota della Yamaha che, infuriato, abbandona la sala prima che la riunione sia conclusa.

Lorenzo minimizza – Nella conferenza stampa di oggi pomeriggio, Jorge Lorenzo cerca di minimizzare quanto accaduto nella riunione straordinaria. “Non sono andato via prima che la riunione finisse”, dichiara il pilota della Yamaha, “semplicemente l’incontro era terminato e sono stato il primo ad uscire”.

“Eravamo lì per parlare di quei piloti che in prova aspettano i più veloci in traiettoria” aggiunge Lorenzo, cercando di nascondere la sfuriata. A tenere il gioco di Jorge, anche Marquez che precisa: “Abbiamo parlato delle procedure di partenza, delle bandiere rosse in Moto 2 e Moto 3, e solo alla fine della riunione abbiamo discusso di quello che è accaduto a Jerez”.

L’attacco di Jorge di oggi pomeriggio non era nei confronti del rookie, ma della Direzione Gara, come è lui stesso a confermare: “Non ho niente contro Marc dal punto di vista personale, penso che la manovra sia stata un po’ dura, ma capisco che lui ci abbia provato. Il mio obiettivo è migliorare la sicurezza di questo sport”.

Marquez è pienamente convinto della regolarità del sorpasso: “Se l’avessi fatto a inizio o a metà gara, sarebbe stato diverso. Ma in una gara di moto, il sorpasso all’ultima curva dell’ultimo giro ci sta. So che ci sono dei limiti, ma non li ho superati. Ho visto che c’era lo spazio e ci ho provato. Ho frenato tardi, sono cose che succedono”.

Una stretta di mano per mettere fine alle polemiche, almeno per ora, anche se Jorge ha aspettato l’esplicita richiesta del pilota catalano per tendere la mano. “Anch'io in passato ho fatto degli errori, poi dopo la squalifica del 2005 sono cambiato, ma è successo solo perché mi hanno penalizzato”, commenta il maiorquino, nella speranza che la Direzione Gara accolga questo suo ultimo appello.

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