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Lorenzo: “Fenati indifendibile ma troppo duri, con Manzi sembrava volessero ammazzarsi”

Il maiorchino sull’episodio che ha sconvolto la gara Moto2 di Misano: “Sia Fenati che Manzi è sembrato si fossero dimenticati della gara, Romano ha perso la testa, dovrebbe fare come me in 125, anche se io non ho mai fatto una cosa simile”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo, 31 anni
Jorge Lorenzo, 31 anni

Romano Fenati? Non lo conosco bene, sento dire che cambia spesso personalità. Se è vero, dovrebbe lavorare su se stesso, come me in 125 e 250 anche se non ho mai fatto una cosa simile. Ha perso la testa nel duello con Manzi, guardandoli in tv sembrava si fossero entrambi dimenticati della gara per ammazzare l’altro. Fenati mi è sempre sembrato un pilota razionale. Il gesto è indifendibile, ma senza l’aggressività di Manzi sarebbe successo? Penso di no. Per me sono stati troppo duri con Romano“. Così Jorge Lorenzo in un’intervista a Gazzetta dello Sport in edicola oggi, in cui racconta di sé stesso e del mondiale, tornando sui fatti che hanno sconvolto la gara Moto2 di Misano. La vittoria di Pecco Bagnaia e la tripletta italiana Dalla Porta in Moto3 e Dovizioso in MotoGP sono state spazzate dalla bufera per l’assurda pinzata di freno di Fenati, squalificato per le prossime due gare. Gesto che a Romano è costato anche il ritiro della licenza italiana mentre Manzi è stato sanzionato di sei posizioni sulla griglia di partenza del Gp di questo fine settimana ad Aragon.

"Ducati ha pensato allo stipendio di Dovi"

Lorenzo è poi entrato nei dettagli del suo divorzio con la Ducati e la decisione arrivata da Borgo Panigale: La Ducati ha preferito pensarla così: ‘Abbiamo Dovizioso che sta facendo meglio di Lorenzo ed è italiano. E abbiamo Petrucci e Miller che stanno andando forte quasi come Jorge ma guadagnano 10, 15 volte meno'. La Ducati non ha creduto alle parole che dicevo a Gigi o a Domenicali, che mancava veramente poco, un niente, lo ha sottolineato anche Pirro. Se un pilota fa tanti giri in testa ma non vince, è perché manca qualcosa. In Yamaha ci riuscivo così. Mancava quel piccolo pezzo che fisicamente mi facesse essere veloce tutta la gara. Avrebbero dovuto pensare che avevano un tre volte campione del mondo che aveva portato a casa 44 gare, e avrebbero dovuto provare a darmi ciò di cui avevo bisogno. Invece hanno pensato di aumentare lo stipendio di Dovizioso, che stava vincendo qualche gara, e prendere un pilota forte che costava meno”.

"Marquez durissimo, Vale ha un'abilità sociale

Con il passaggio in Honda, Lorenzo si ritroverà in un ambiente diverso e a dividere il box con un “compagno di squadra durissimodice di Marc Marquez. Io vado lì per lavorare molto e meritarmi tutto. ho parecchio da imparare, l’adattamento non sarà facile. Spero non sia un altro cambio di categoria. Se sarà più facile batterlo con la sua stessa moto? Non lo so. Di sicuro avrei avuto meno difficoltà se fossi rimasto un terzo anno in Ducati. Ora dovrò ricominciare da zero ”. Parlando poi di differenze e analogie tra l’attuale compagno di squadra Dovizioso e l’ex Valentino Rossi, con cui ha diviso il box Yamaha per sette stagioni, ha aggiunto: “Vale è una persona molto intelligente. Anche Dovi, ma in modo diverso. Rossi ha una grande e naturale abilità sociale, Dovi sa usare molto bene le parole. Avere un rapporto è difficile a livelli simili. Io ho sempre provato a essere rispettoso con Andrea. Nel momento in cui lui vinceva e io faticavo, ero contento per la squadra. Andavo sotto il podio perché ero felice che almeno lui desse qualcosa di positivo. La relazione si è deteriorata quando ho capito che non aveva lo stesso atteggiamento nei miei confronti. Lo ha fatto anche sulla stampa. Allora ho detto basta. Chi vince la sfida in Ducati? A Misano ho fatto un grande errore. Non volevo che Marquez mi prendesse e con Andrea lì vicino sono caduto in tentazione. Fossi stato più intelligente, avrei chiuso secondo e sarei a -4 da lui, invece è a -24. Ma questo mi farà correre le prossime gare con meno pressione, più libero. Vorrei vincere il più possibile. Sarebbe il modo giusto per chiudere questa storia in modo felice”.

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