Lorenzo, polemica senza fine con la Ducati. Sul casco: “Non sono un grande pilota, sono un campione”
Nuova squadra, nuovi colori e dunque anche un nuovo casco per Jorge Lorenzo che, durante la presentazione della Honda a Madrid, ha svelato la grafica che sfoggerà per la stagione 2019.
Sul casco la risposta di Lorenzo a Domenicali
Il maiorchino ha deciso di mantenere il fondo nero e il suo iconico simbolo, la X di Por Fuera, aggiungendo alcune fiamme rosse e blu al suo nuovo Shark Race-R Pro Carbon MotoGP. Il logo Red Bull, partner della squadra e nuovo sponsor di Lorenzo, si trova sulla mentoniera ma a catturare l’attenzione è stato il messaggio che si nasconde sotto lo spoiler posteriore. “I’m not a great rider, I’m a champion” (“Non sono un grande pilota, sono un campione”) si legge tra le cifre del suo 99, una frase diventata un vero e proprio mantra dopo le polemiche scoppiate nella passata stagione con la Ducati e in particolare con l’amministratore delegato Claudio Domenicali.
In occasione dell’ultimo GP d’Italia, quando la casa di Borgo Panigale aveva ormai fatto intendere che non avrebbe rinnovato il contratto con Lorenzo, Domenicali si era lasciato andare ad alcune incaute dichiarazioni, definendo il maiorchino “un grande pilota che non è però riuscito a tirare fuori il meglio dalla moto”. Parole non sfuggite allo stesso Lorenzo che, a stretto giro di posta, aveva replicato con una battuta al veleno. “Io non sono un grande pilota, sono un campione” la precisazione con cui il cinque volte iridato rispediva al mittente l’etichetta di semplice pilota.
In ogni caso, la frase sul retro del casco non è stata la sola frecciata scoccata da Lorenzo a Madrid. Durante l’evento ufficiale, Jorge non ha infatti risparmiato un impietoso confronto tra vecchio e nuovo team. “Appena arrivato in Honda ho capito che la squadra è a un altro livello” ha ammesso il maiorchino, sul palco insieme al suo nuovo compagno di squadra Marc Marquez. La sfida accettata da Lorenzo dimostra che è “un grande campione con grandi ambizioni” è stata la considerazione fatta dal direttore di HRC, Tetsuhiro Kuwata, un’affermazione che, vista la frase spuntata sul nuovo casco, sembra tutt’altro che una casualità.