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Marini: “In MotoGp contro Vale? Devo dirgli di rinnovare altri due anni”

Il 20enne fratello del Dottore, pilota in Moto2: “Ho sempre pensato fosse impossibile correre contro di lui in MotoGp, oggi sto cambiando idea. Mamma dice che è il mio maestro, per me è anzitutto un fratello”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e Luca Marini / @vr46official
Valentino Rossi e Luca Marini / @vr46official

La crescita di Luca Marini, 20 anni compiuti giovedì, è sotto gli occhi di tutti. In Moto2 il fratello di Valentino Rossi sta dimostrando talento e maturità. Il quarto posto di una settimana fa a Brno è il miglior risultato in carriera a conferma che Luca è ormai un pilota in rampa di lancio. Dal prossimo anno, probabilmente passerà allo Sky Racing team Vr46 in Moto2, in coppia con Pecco Bagnaia. “Non è ufficiale, come dicono. Sto valutando. È possibile” ha dichiarato un’intervista al Corriere della Sera.

Marini: "Devo dirgli di rinnovare altri due anni"

Uno dei segreti della crescita di Marini, oltre al lavoro con il team, sono gli allenamenti al Ranch di Tavullia, dove “ci si allena divertendosi, si condividono le esperienze, si prova a fare la differenza come Vale: quando è il momento, lui vince sempre anche lì”. Consigli tecnici? “Segreti nostri” racconta, “Mi parla molto della partenza: come scaldare bene le gomme, prepararmi in griglia, non impennare la moto. Piccole cose fondamentali. Lui sulla cura del dettaglio è il migliore. Ora che sono più adulto è arrivata l’intimità e siamo più legati. Quando avevo 10 anni e lui 28 era più complicato… Mamma dice che è il mio maestro. Per me, anzitutto, è un fratello.. Con il contratto in scadenza a fine 2018, Valentino potrebbe decidere di rinnovare per altri due anni. Un motivo in più per continuare fino ai 40 potrebbe arrivare proprio da Luca.

Uno contro l’altro correrete mai? “Ho sempre pensato fosse impossibile. Oggi però sto cambiando idea… Io devo dimostrarmi degno della MotoGP, lui deve rinnovare altri due anni con la Yamaha. Gli dirò di farlo. Vale insegna che l’importante è divertirsi e non condizionare la carriera ai risultati. Dicono che dovrebbe smettere, ma perché? Lui è ancora un vincente e non deve dimostrare nulla a nessuno, men che meno a me: è il più grande di tutti i tempi, io spero almeno di carpirgli qualche segreto”.

Luca Marini e Valentino Rossi / Facebook
Luca Marini e Valentino Rossi / Facebook

Dietro il "dare gas" c'è dell'altro

Figlio di mamma Stefania  – “che ha accettato bene” due figli in pista – e dello psicologo romano, Massimo Marini, che gli regala un “sacco di libri”. L’ultimo? “Una collezione di 20 volumoni sulla storia dell’umanità. Sono al primo: homo sapiens. Con calma li finirò, ma la parte moderna mi interessa meno: meglio egizi, romani, il Medioevo” racconta Marini, che ha seguito tardi la sua passione per il motociclismo: “Sì. Prima ho fatto un sacco di sport, soprattutto ero forte a pallone: al contrario di Vale, interista, io sono romanista come papà e il mio 10 è un omaggio al numero simbolo per eccellenza del calcio, oltre che a Totti. Poi ho anche studiato flauto traverso e ho preso la maturità scientifica. non sono di quelli nati sulla moto. Farne una professione è stata una decisione ponderata e sentita. Volevo fare Informatica, il progetto resta in stand by. Ma continuo a studiare, anzi è più bello ora che non c’è l’obbligo della scuola. La media dei piloti sotto questo aspetto latita molto, a me invece diverte”. Valentino un giorno disse che lei è troppo intelligente per andare in moto? “Scherzava, dai. Non si è mai abbastanza intelligenti. Si elogia spesso il pilota “ignorante”, ma dietro il famoso “dare il gas” ci dev’essere un lavoro profondo“.

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