Marquez omaggia Valentino, stretta di mano al migliore
Rossi-Marquez, il duello si rinnova. Quella andata in scena al Montmelò, sul quale ha trionfato il numero 46 della Yamaha, è solo l'ultima puntata di una sfida infinita. Il pilota della Honda ha provato a mettere le ruote davanti a quelle dell'italiano, ma ancora una volta l'esperienza del Dottore ha fatto pendere l'ago della bilancia dalla propria parte.
Il duello a Sepang e il "calcio" di Rossi
Scintille in pista, quando i due incrociano le traiettorie succede sempre così. L'ultima volta fu a Sepang, l'anno scorso: un episodio destinato a far parlare per molto tempo. Siamo alla fase finale del mondiale, il pesarese è vicino a conquistare il decimo titolo iridato. Già in precedenza c'erano state accuse, neanche troppo velate, da parte di Rossi a Marquez, reo di favorire il connazionale Lorenzo. Sulla pista malese l'epilogo: lo spagnolo della Honda inizia una battaglia all'ultima staccata con l'italiano che si innervosisce, lo sorpassa e poi lo aspetta in curva. Quando si affianca, Rossi allarga leggermente la gamba, quel tanto che basta per sbilanciare il rivale e fargli perdere l'equilibrio. Intervengono i giudici che sanzionano il pilota della Yamaha, costringendolo a partire dall'ultima posizione nell'atto conclusivo della manifestazione, a Valencia, tagliandolo di fatto fuori dalla lotta per il titolo.
La stretta di mano, pace fatta tra i due
Quell'episodio portò con sé una striscia di veleni e accuse che poco hanno a che fare con la bellezza di questo sport fino ad oggi, al Gran Premio di Barcellona. Rossi torna a mettere le ruote davanti a quelle di Marquez dopo l'ennesimo duello, ma stavolta non c'è nessun confronto acceso tra i due, anzi. Dopo la battaglia in pista, il Dottore porge la mano al rivale che la stringe, poi sul podio applausi reciproci e pacche sulle spalle. Tutte le accuse sembrano essere dimenticate, tra l'allievo e il maestro sembra essere tornato il sereno. Il Mondiale è riaperto, saranno loro, insieme a Jorge Lorenzo, a giocarselo: pace è fatta, almeno fino alla prossima sfida.
