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McLaren e Red Bull contro la Ferrari, l’ingaggio di Mekies diventa un caso

La Rossa sotto accusa: “Non è stato rispettato il gentleman agreement discusso da tutti i team che prevedeva di non prendere nessun tecnico della FIA prima di un anno dalla sua uscita dalla Federazione” ha dichiarato Boullier.
A cura di Matteo Vana
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Laurent Mekies - Getty images
Laurent Mekies – Getty images

L'ingaggio di Laurent Mekies, ex direttore della sicurezza della FIA nonché vice direttore di gara, che si unirà alla Ferrari dal prossimo 20 settembre dopo aver scontato il periodo di gardening ha colto tutti di sorpresa. Dopo il caso Budkowski, passato dalla Federazione alla Renault, che aveva sollevato molte polemiche anche quello della Rossa ha scatenato le reazioni del paddock.

L'accusa di Boullier

Dopo l'affaire Budkowski, infatti, i team, durante una riunione dello Strategy Group si erano impegnati a non ingaggiare più tecnici della FIA o, qualora avessero deciso di farlo, di far rispettare loro un periodo di gardening di 12 mesi. Un patto tra gentiluomini, niente nero su bianco per quello che sembrava essere un accordo in grado di accomunare tutti; la Ferrari, però, ha rotto l'impegno ingaggiando Laurent Mekies e facendogli rispettare un riposo forzato di soli 8 mesi tanto che il tecnico già dal 20 settembre potrà attivare collaborare con il Cavallino. La mossa della scuderia italiana, come riportato da F1.com, ha mandato su tutte le furie le altre squadre, McLaren e Red Bull in testa. "Siamo molto dispiaciuti per la FIA che ha perso un altro elemento chiave della sua organizzazione perché è passato in un team soprattutto dopo che non è stato rispettato il gentleman agreement discusso da tutti i team in un meeting dello Strategy Group: l’accordo raggiunto prevedeva che nessun tecnico della FIA sarebbe stato preso da una squadra prima di un anno dalla sua uscita dalla FIA. La Ferrari è andata contro questo accordo e la FIA non l’ha fatto rispettare" sono state le parole di Eric Boullier, boss della McLaren.

Per la Ferrari non c'era nessun accordo tra gentiluomini

Una mossa, quella della Ferrari che non è piaciuta alle scuderie rivali. Dal canto suo la Rossa è convinta di non aver fatto nulla di sbagliato visto che non c'era stato nessun gentleman agreement; i buoni propositi c'erano stati così come i discorsi sul tema, ma poi la riunione non aveva portato a nessun tipo di accordo e i vertici di Maranello hanno colto la palla al balzo quando si è presentata l'occasione. Nessun tradimento, quindi, da parte del Cavallino che ha pensato al proprio futuro: Mekies, infatti, ha curato l'intero dossier sull'Halo, il dispositivo di protezione per la testa del pilota, ed è considerato un esperto in fatto di telai, componente decisiva in Formula 1 come dimostra la Red Bull.

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