Mick Schumacher, che emozione sulla Ferrari: “Mi sono sentito come a casa”
Il suo arrivo al box è stato un momento di forte emozione, poi la parola è passata alla pista, dove a quindici minuti dalla fine della giornata si leggeva il suo M. Schumacher in cima alla tabella dei tempi. Il primo giorno di prove a Sakhir, in Bahrain, spezzato da una lunga sosta per la pioggia che ha fatto capolino nel deserto, si è però chiuso con il 2° tempo per Mick Schumacher, scavalcato da un incorreggibile Max Verstappen nel finale.
Mick: "Mi sono sentito come a casa"
Al volante della Ferrari che quest’anno è affidata a Sebastian Vettel e Charles Leclerc, Mick ha completato 56 tornate senza commettere errori, svolgendo il programma di lavoro previsto dalla Scuderia. Con lui al box alcuni degli uomini della squadra che erano nel garage Ferrari già negli anni di papà Michael. “Mi sono sentito già come a casa, può sembrare strano ma tutto è stato molto familiare. La prima cosa che mi ha colpito è stata vedere tutti quei meccanici che lavoravano intorno alla macchina” ha detto Mick una volta finita la sessione.
Quando poi è stato il momento di fare bilanci, il figlio 20enne di Schumacher ha spiegato: “È stato stupefacente, la sensazione che ho provato la prima volta che ho accelerato è stata pazzesca. Non immaginavo così tanta potenza, ma devo anche dire che mi sono sentito a mio agio, perché c’è così tanto potenziale nella macchina. È difficile da descrivere la velocità che si può portare in curva, così come la trazione, e sono sicuro che c’è ancora molto altro che posso scoprire. E poi la frenata: ti sembra di aver staccato al limite e scopri che puoi andare oltre, ogni giro ti sposti più avanti e vedi che ce n'è ancora… è davvero pazzesco!”.
Giornata indimenticabile per Mick che si era posto come obiettivo quello di imparare e godersi la sua prima volta in Formula 1. A dargli qualche consiglio sulla SF90 è stato proprio Vettel: “È stato molto utile, ci siamo parlati ed ogni suo consiglio è sempre stato prezioso. Cercherò di usarli e continuerò a farlo ogni volta che ne avrò occasione. La Formula 1 è ovviamente più complessa – ha aggiunto Mick che nel weekend ha fatto il suo esordio in Formula 2 con il team Prema – . Parlare con gli ingegneri è stato di grande aiuto, ho imparato così tanto in un solo giorno da poter essere certo che qualcosa mi sarà utile anche in Formula 2”.