Mick Schumacher: “I consigli di papà sempre con me, orgoglioso del mio cognome”
Otto vittorie, sette pole position e tredici podi conquistati: numeri che hanno permesso a Mick Schumacher di laurearsi campione dell'Euro Formula 3 alla sua seconda stagione e che rendono ancora di più l'idea dell'impresa compiuta dal giovane figlio d'arte se si pensa che la prima vittoria è arrivata solo nella gara di Spa-Francorchamps, 15° appuntamento della stagione. Metà campionato è bastato al tedesco per aggiudicarsi lo scettro di campione battendo anche il record di precocità del padre che vinse nella stessa serie, ma con due anni di ritardo rispetto al figlio.
Un sogno ad occhi aperti per il giovane Mick
Una marcia trionfale quella di Mick Schumacher, capace di vincere il titolo con una gara di anticipo nella sua Hockenheim, la pista sulla quale papà Michael era di casa e riportando un membro della dinastia Schumacher a conquistare un campionato 14 anni dopo quello vinto dal genitore. Una giornata da ricordare per il giovane figlio d'arte che, a fine gara, ha provare a descrivere il proprio stato d'animo dopo la conquista del campionato.
È difficile descrivere ciò che provo a parole. Mi sento davvero grato per ciò che sto vivendo, per questo sogno. Facciamo ciò che amiamo, perciò ottenere buone prestazioni è la miglior sensazione possibile – ha dichiarato appena sceso dall'auto -. Ho un grande team dietro di me, e delle persone con cui posso stare e rilassarmi. Questa è stata la chiave per me, avendo a che fare con tutta quell'attenzione nei miei confronti. Sono riuscito a concentrarmi sulle gare e su ciò che amo, ovvero andare in pista e girare più velocemente possibile. La scuderia mi ha dato il massimo supporto, anche nei momenti più negativi della stagione.
Un perfezionista Mick, proprio come il padre; il tedesco, infatti, non ha mandato giù l'errore in Gara1, quando è arrivato al contatto con Armstrong vanificando il primo match point per chiudere la partita, poi quello in Gara2 quando ha toccato l'erba rovinando le gomme: "Sono andato un po' troppo sul cordolo in Curva 1, ho toccato l’erba e sono andato largo, e nel contraccolpo ho avuto un problema alla spalla. Non ho avuto le gomme a posto sino a metà gara, ma poi sono riuscito ad avere un buon ritmo. Perciò sono felice del risultato, ma infelice per l’errore", ha concluso. Una mentalità da campione vero, sempre pronto a scovare il dettaglio per migliorare. La sua avventura nel mondo dei motori proseguirà, quasi certamente, dalla Formula 2, ma la strada sembra ormai tracciata: il sogno è e rimane la Formula 1 e il giovane figlio d'arte sembra avere tutti i requisiti per coronarlo.
I consigli di papà Michael
Una vittoria nel segno del papà Michael, sette volte campione del mondo di Formula 1 e idolo del giovane pilota tedesco. L'incidente sulle nevi di Meribel ha sconvolto non solo la vita del campione, ma anche quella di Mick, costretto a diventare grande in fretta. Avrebbe voluto trionfare davanti agli dell'ex ferrarista, ma la vita ha scelto diversamente: nonostante questo, però, il giovane Schumacher ha fatto tesoro dei consigli arrivando al successo nell'Euro Formula 3 battendo anche il record di precocità del padre che vinse il campionato quando aveva 21 anni, due in più rispetto a Mick: "Io e papà parlavamo di tante cose, i suoi consigli li porto sempre con me ed è merito anche suo se sono qui. Questo è un giorno felice. Non so se aiuti o meno, so soltanto che per me è una gioia e un motivo d'orgoglio portare su una monoposto e in pista il nome Schumacher" sono state le sue parole a La Stampa.