Montezemolo al capolinea di Parigi: “Per me non è l’ultima Ferrari”
Per Luca Cordero di Montezemolo quella di oggi è l’ultima volta ad un Salone dell’auto da Presidente. Un incontro con la stampa triste ma senza rimpianti, che vela di nostalgia un uditorio già orfano dell’uomo che più di tutti nella storia della Ferrari ha contribuito ai successi della Scuderia, con 14 titoli mondiali vinti negli ultimi 15 anni e ben 118 gare con conquistate nei suoi anni da Presidente. Alla presentazione della nuova Supercar, la 458 Speciale A, per la prima volta non c’è Piero Ferrari, ma Marchionne, il nuovo Presidente che due anni fa, sempre a Parigi, sedeva in ritardo tra i giornalisti, attirando l’attenzione di Montezemolo che, con ironia, lo definiva “l’inviato da Detroit”. Di quella spontaneità è rimasto ben poco, forse più nulla. Montezemolo è teso, nel volto e nelle parole, nonostante gli oltre 400 milioni di utile operativo e un saluto soltanto prova generale di un addio che andrà in scena a Los Angeles, in occasione del raduno dei collezionisti per i 60 anni della Ferrari negli Usa.
“Non è l’ultima Ferrari, l’ultima si vedrà a Pebble Beach”
“Parigi per noi è sempre importante perché rimane il Salone dell'eleganza” dice Montezemolo che questa mattina prima della conferenza stampa si era intrattenuto negli altri stand prima di dirigersi verso quello della Casa di Maranello. “Stamattina ho visto macchine molto interessanti come la nuova Mustang, la Citroen Cactus e altre così, tutte non banali, colorate e, allegre”. Poi passa alla Ferrari, alla 458 Speciale A, al giallo storico, ai 60 anni della Ferrari negli Usa e alle dieci auto in edizione limitata già vendute: “In molti mi hanno chiesto se sono commosso per questa mia ultima Ferrari, ma non è l’ultima Ferrari” sottolinea Montezemolo. “L’ultima si vedrà tra pochi giorni a Pebble Beach per 10 fortunati clienti. E tante altre arriveranno”.
“Alonso? Si troverà la giusta soluzione”
“Sono orgoglioso di lasciare l’azienda con conti economici stupefacenti, stiamo lavorando a 360 gradi su tutti i settori perché la Ferrari deve restare sempre all'avanguardia, e questa mi pare la cosa che conta. Prevediamo di chiudere l’anno con un utile operativo di 400 milioni di euro, e questa, credetemi, è una grossa soddisfazione” spiega Montezemolo prima di passare al capitolo più atteso, quello delle corse, del GP di domenica, di Fernando Alonso: “Alonso? Per me è il miglior pilota del mondo, specie in gara, e con noi ha collezionato corse strepitose. Insieme speravamo di fare meglio, e lui, va detto, non si è mai tirato indietro. Sta parlando con Mattiacci e si cerca di trovare un incontro. Non c'è fretta, ma quello che conta è avere un buon clima in squadra senza dimenticare mai che c'è un contratto in essere” aggiunge Montezemolo che sul suo futuro dice: “Non ho idea di cosa mi succederà adesso. Sono stati anni di grande stress è un po’ di riposo mi farà bene” mentre sulla Ferrari da qui a 5 anni conclude: “Immagino un’azienda che rimarrà la stessa come linea di prodotto, ma so che tutto può cambiare in questi anni che vanno tanto in fretta. Peraltro, dieci anni fa, nessuno poteva immaginare le ultime Ferrari che sono arrivate sul mercato”.
“Marchionne? Mi richiamerà, si accorgerà che ha molto da fare”
Al termine della conferenza, Montezemolo ha lesinato qualche battuta con i giornalisti: “Vi do appuntamento a Ginevra, Marchionne si accorgerà che ha molto da fare e a febbraio mi richiamerà” scherza Montezemolo che conclude: “Sono contento di prendermi qualche mese di riposo. La vita continua a farci delle sorprese, l’importante che continuiamo a imparare e a guardare avanti. Sono orgoglioso come nel 2002, quando Fiat per necessità vendette a Mediobanca il 35% dell’azienda. Allora la Ferrari è stata fondamentale per Fiat. Oggi la situazione non è paragonabile, ma oggi sono orgoglioso che per Fiat-Chrysler sia importante avere Ferrari inserita nel gruppo”. Poi si è rivolto al nuovo presidente Sergio Marchionne invitandolo a sedersi accanto a lui: “Vieni qua accanto a me, alla nostra età se stai troppo in piedi crolli miseramente. C’è un limite a tutto”.