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Morbidelli: “I miei successi sono merito di Rossi, lui è un fuoriclasse come Messi”

Il pilota italiano, leader del campionato Moto2, elogia il Dottore: “Lavorare con lui al Ranch di Tavullia è fondamentale, è il più grande di sempre e ho imparato molto dai suoi gesti” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Franco Morbidelli - Getty Images
Franco Morbidelli – Getty Images

Tre vittorie nelle prime tre gare della stagione, Franco Morbidelli è nella storia: il pilota italiano, grazie al trionfo di Austin, è riuscito a incrementare la distanza tra lui e il suo diretto inseguitore, lo svizzero Thomas Luthi, distante ora 19 punti. Il mondiale ora non sembra più un'utopia, sognare è lecito. Una favola quella del romano, mai competitivo come quest'anno: una storia da raccontare la sua, segnata dall'incontro con il Dottore.

Il nome nuovo del motociclismo italiano è il suo, dietro i suoi successi c'è la mano di Valentino Rossi. Tanti i pomeriggi passati insieme al Ranch di Tavullia, un modo per scoprire i segreti del nove volte campione del mondo, per imparare dal più grande. Insegnamenti rubati che ora stanno dando i frutti sperati: ad ammetterlo è proprio Morbidelli che ci tiene a ringraziare il numero 46.

È merito suo, lavorare con lui al Ranch di Tavullia è fondamentale. Avete presente un bimbo che vuole giocare a calcio e può allenarsi tutti i giorni con Messi? – ha dichiarato in una intervista a Repubblica -. Vale è il più forte di sempre: ho imparato moltissimo dai suoi gesti, dai suoi consigli.

Futuro in MotoGP?

Il campionato è ancora lungo, la strada verso il titolo mondiale tutta in salita, ma Morbidelli non è tipo da farsi scoraggiare facilmente. Alla sua quinta stagione in Moto2 potrebbe essere arrivato il momento giusto per il grande passo, l'approdo in MotoGP insieme al suo idolo, magari proprio da campione. Per il momento il pilota italiano non c pensa, rimandando ogni discorso a fine stagione: "Il campionato è lungo, ora andiamo in Europa: a Jerez gli altri hanno fatto molti test, vanno forte, però anche io me la cavo. E la concorrenza col mio compagno di squadra nel team Marc Vds mi fa bene. Di sicuro, non faccio l’abitudine alla vittoria. La MotoGP nel 2018? È ancora presto, non ci penso. Preferisco concentrarmi sulla Moto2: è già difficile così, e c’è ancora tanto da imparare" ha concluso.

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