Morbidelli, ricetta mondiale: “Rischiare molto, sempre. Ma ora la sfida è la MotoGP”
Rientrato in Italia da campione del mondo, Franco Morbidelli si prepara a chiudere in bellezza la stagione in Moto2 con il gran finale di Valencia. Domenica scorsa a Sepang il pilota capitolino ha raggiunto un risultato storico, sollevando al cielo la corona iridata dopo una stagione da dominatore, fatta di otto vittorie e tre podi. Titolo “strameritato” anche se il successo è arrivato indipendentemente dal terzo posto conquistato in Malesia, visto il forfait del rivale Thomas Luthi, messo fuori gioco da un incidente in qualifica. Un’assenza che ha consegnato aritmeticamente il titolo al portacolori del team Marc Vds sempre in vetta al mondiale dal primo GP.
È stata una domenica fantastica, anche se è stato un modo un po’ strano di vincere nel senso che non è stata la maniera più adrenalinica possibile. Ma sono contento e non mi sono sentito veramente campione fino a quando non ho visto la bandiera a scacchi. È stata una grande emozione, ho realizzato un sogno – ha raccontato Morbidelli in un’intervista a MotoGP.com – Non abbiamo fatto ancora una festa dedicata al campionato. Ma comunque sono uscito con i miei amici a celebrare
Ricetta mondiale: rischiare molto, sempre
Il titolo del Morbido è un risultato storico per il motociclismo italiano. Prima di lui, gli ultimi due piloti a laurearsi campioni del mondo sono stati Valentino Rossi nel 2009 in MotoGP e Marco Simoncelli nel 2008 in 250cc. Per ‘Franky’ essere tra i grandi di questo sport “è bellissimo, una cosa che rimarrà per tutta la vita ed è quello che mi rende più felice. Potrò dire, magari quando smetterò, ‘ho vinto un campionato del mondo'. È veramente una grandissima soddisfazione”. Un risultato partito dalla svolta dello scorso anno con i podi di Assen, Austria e Silverstone più i cinque di fila da Aragon ma soprattutto dalla pria vittoria in carriera nella gara inaugurale del 2017 in Qatar, seguita dai trionfi in Argentina e Usa, e poi Le Mans, Assen, Sachsenring, Red Bull Ring e Aragon.
Penso sia stato determinate rischiare; molto, sempre. Nel senso che ho vinto tante gare; all’inizio più facilmente e poi, con il proseguo della stagione, è sempre stato sempre più difficile arrivare primi. Ma comunque ho continuato a farlo dando tutto senza fare troppi calcoli. Credo che questa sia stata una delle chiavi del successo.
Assen la gara più bella, Misano la peggiore
Il ‘Morbido’ indica Assen come la gara più bella della stagione. “Era un periodo chiave del campionato dove io e Luthi eravamo molto vicini in classifica; ci siamo ritrovati all’ultimo giro a lottare per la vittoria e alla fine ho vinto. Ho preso così un po’ di vantaggio ma soprattutto, sono riuscito a batterlo nel nostro primo scontro diretto. È stata una grande soddisfazione, il momento più importante e la vittoria con più peso”. La gara di casa, invece, la peggiore.
Quella dalla quale sono uscito più acciaccato è stata Misano. Era la mia gara di casa, volevo vincere e far bene. Purtroppo è arrivata la pioggia, ho esagerando e sono caduto.
Ora la sfida in MotoGP
Pilota della Vr46 Academy di Valentino Rossi, dalla prossima stagione Morbidelli affronterà con il team Marc Vds il passaggio in MotoGP. Il debutto arriverà martedì 14 novembre a Valencia, in occasione dei primo dei due giorni di test del precampionato 2018. Ancora presto, però, per parlare di obiettivi. “È difficile darsi un obiettivo senza aver mai provato la moto. La prima cosa è capire il prototipo e come guidarlo, imparare in fretta ma anche riuscire a comprendere come esprimermi io stesso sulla moto. Dopo, per quanto concerne la classifica, non posso dire nulla; non ho idea di come andrò. Mi aspetto molta potenza. I miei primi giri su una MotoGP saranno sicuramente una esperienza da ricordare”. Sul rapporto con Luthi, suo grande avversario che farà il passaggio con lui in MotoGP dice che “Sarà sicuramente interessante. Il prossimo anno io e Tom saremo compagni di squadra. Lui è un pilota di grandissima esperienza e avrò l’opportunità di guardandolo da una posizione privilegiata”. In pista, invece, ritroverà il Dottore.
Spero di imparare molte cose. Valentino è una leggenda del motociclismo e sono fortunato a dividere la pista con lui. Mi piacerebbe trovarmi vicino qualche volta perché significa che starò andando forte”.