Moto2, il team Pons strappa il contratto di Barberà dopo l’arresto per guida in stato di ebbrezza
Brutta tegola per Hector Barberà: dopo l’arresto e la condanna per guida in stato di ebbrezza il pilota spagnolo è stato messo alla porta dal team Pons HP40 Racing, la scuderia di cui fino al Gp d'Italia è stato portacolori in Moto2. Barberà è stato fermato da una pattuglia della polizia locale di Valencia mentre era alla guida della sua auto, un’Audi R6, per un controllo. Sottoposto all’alcol test, il pilota era risultato positivo con un tasso alcolemico di 0,67 mg/l, dunque oltre il consentito dalle legge spagnola è che 0,6. Processato per direttissima già venerdì, il pilota è stato condannato a 22 giorni di lavori socialmente utili oltre al ritiro della patente per un anno.
Barberà licenziato
La vicenda non è passata inosservata alla struttura sportiva fondata da Sito ‘Alfonsito’ Pons che ha deciso di rescindere il contratto. “Dopo gli ultimi eventi avvenuti a Valencia nella notte del 7 giugno, oggi, 8 giugno, il Pons Racing ed Hector Barbera hanno rescisso di comune accordo il contratto per la stagione 2018" ha comunicato la squadra in una nota ufficiale, senza specificare chi sarà il pilota che lo sostituirà per il resto del campionato e andrà ad affiancare l’altro pilota del team, Lorenzo Baldassarri. La sentenza arrivata ieri è la seconda condanna per guida in stato di ebbrezza per il pilota spagnolo. Già nel 2012 era stato arrestato e si era visto ritirare la patente. Successivamente, in un controllo di routine, era stato sorpreso alla guida di una Maserati senza documento. Anche in questa occasione per Barberà era scattato l’arresto oltre a una multa di 3.600 euro. Nel 2013 era invece finito nei guai per maltrattamenti alla sua compagna ed era stato condannato a sei mesi di prigione, pena commutata in lavori socialmente utili e l’ordine di mantenersi a distanza di non meno di 200 metri dalla donna.
Hector: "Mi scuso, momento molto difficile"
Attraverso Instagram, Barberà ha voluto chiarire quanto accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì. “Due sere fa sono andato a una festa di compleanno di un mio caro amico e all’uscita sono stato fermato dalla Polizia municipale che mi ha fatto l’alcol test che è risultato positivo, sebbene il mio comportamento sia stato corretto in ogni momento, come indicato nella stessa denuncia della polizia che ha indicato che le mie condizioni fisiche erano buone. Questo non mi giustifica affatto. Ma il peggio è quello che ha a che fare con la mia famiglia, i miei amici, la mia compagna, ma anche con la mia carriera professionale. Dal prossimo GP di Catalunya non continuerò a gareggiare con la mia squadra. E anche coloro che pensano che me lo sia meritato, il che può essere, capiranno che è un momento molto difficile per me. La parola ‘pentimento’ non è sufficiente ad esprimere ciò che sento. Ho preso molto sul serio il mio ritorno in Moto2, anche se le cose non sono andate per il meglio. Mi sono allenato come mai prima d’ora, lavorando molto duramente. Insisto ancora una volta che mi assumo le conseguenze di ciò che è accaduto. Non smetterò di lottare anche se le cose sono difficili e questo sarà l’atteggiamento che continuerò a mantenere. Mi scuso con chiunque sia rimasto colpito da questa situazione e ringrazio coloro che mi sostengono in un momento come questo”.