video suggerito
video suggerito

MotoGp, 10 motivi per cui Rossi può vincere il Mondiale

Dalla forza mentale del Dottore al ritardo contenuto in classifica, passando per la voglia di riscatto e l’ossessione del decimo titolo mondiale: tutti i motivi per cui, per Rossi, può essere veramente l’anno giusto.
A cura di Matteo Vana
714 CONDIVISIONI

Rossi c'è, la vittoria nel Gp di Catalogna è lì a testimoniarlo. La missione del Dottore, quella di diventare campione del mondo a 37 anni, non sembra più impossibile: il primo posto in Spagna, secondo successo dopo quello ottenuto a Jerez de la Frontera, ha ridato vigore alle speranze del numero 46 che adesso è terzo nella classifica generale a soli 22 punti dal leader Marc Marquez. Il titolo è ancora possibile, ecco i 10 motivi per cui, per Rossi, potrebbe essere l'anno giusto per conquistare la Decima.

1 – Voglia di riscatto

Il campionato dell'anno scorso è ancora lì a gridare vendetta, il biscotto spagnolo non è stato digerito dal pilota italiano che, quest'anno, si è presentato tirato a lucido già dai test invernali, pronto a riprendersi quello che gli è stato tolto. Propria questa voglia di riscatto potrebbe essere un'arma in più nella corsa al titolo: Rossi ha sempre fatto della motivazione la sua pozione magica, la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati è la prerogativa del Dottore. Difficile che il fenomeno di Tavullia si faccia scappare un'altra occasione.

2 – Il decimo titolo mondiale nel mirino

Nella storia c'è già entrato di diritto, ma manca ancora la ciliegina sulla torta. La possibilità di andare in doppia cifra, portando a 10 i mondiali vinti è un obiettivo troppo importante per essere fallito. L'unico ad esserci riuscito è Giacomo Agostini che, con i suoi 15 titoli, guarda tutti dall'alto in basso. Essere il secondo nella storia a farlo è un incentivo da non sottovalutare, soprattutto per un cannibale come Rossi, abituato a centrare sempre l'obiettivo.

3 – Tanta esperienza da mettere in campo

L'età non è sempre uno svantaggio. E' vero che il pilota della Yamaha deve combattere contro piloti che hanno mediamente 10 anni in meno di lui, ma è innegabile che tra i contendenti al titolo mondiale – Marquez e Lorenzo – sia proprio Rossi ad avere la maggior esperienza. Soprattutto nella fasi cruciali, quando ogni errore si paga, la maggiore età e di conseguenza l'abitudine a lottare per determinati obiettivi potrebbe favorire proprio il Dottore che ha dimostrato, nel corso degli anni, di commettere raramente errori decisivi.

4 – La Yamaha

La moto giapponese ha dimostrato di essere la migliore del Motomondiale. Gli ingegneri del Sol Levante hanno messo a disposizione di Rossi e Lorenzo un mezzo quasi perfetto, capace di adattarsi ad ogni pista. Non è un caso se sui sette Gran Premi disputati fino ad ora, cinque sono andati al team Movistar. Barcellona ha dimostrato ancora una volta che l'italiano è in grado di spremere fino all'ultimo la propria moto. Un altro motivo per cui il titolo mondiale potrebbe tornare nuovamente a Tavullia.

5 – Equilibrio tra le forze in campo

Un campionato così equilibrato non si vedeva da parecchio tempo. Oltre alle Yamaha e alle Honda di Marquez e Pedrosa, sono tante le squadre che possono andare a punti insidiando i top rider. Dalle Ducati di Iannone, che nel Gp di Barcellona ha steso Lorenzo proprio mentre era pronto al sorpasso, e Dovizioso, bene soprattutto nelle gare iniziali quando sembrava poter entrare nella lotta al titolo, passando per la Suzuki di Maverick Vinales, prossimo compagno di squadra di Rossi. Mai come quest'anno sembra regnare l'equilibrio e questo potrebbe favorire proprio Valentino Rossi, bravissimo a sfruttare queste situazioni a proprio vantaggio.

Valentino Rossi festeggia sul podio di Barcellona
Valentino Rossi festeggia sul podio di Barcellona

6 – Un duello spagnolo già portato a casa

Corsi e ricorsi storici, affidarsi alla cabala a volte può aiutare. C'è già stato, nel passato, uno spagnolo che ha dato filo da torcere a Valentino Rossi. Sia nella stagione 2003 che in quella del 2004, infatti, l'avversario per il titolo fu Sete Gibernau: un duello appassionante che in entrambe le occasioni vide prevalere il Dottore (storico fu il sorpasso a Jerez de la Frontera). Lo spagnolo poi passò alla Ducati; cambiano i personaggi, ma non gli intrecci del destino. I tifosi del numero 46 sperano che la storia possa ripetersi ancora una volta.

7 – Le scivolate e gli imprevisti

Quella di Jorge Lorenzo, causata da Iannone, è stata la seconda caduta del mondiale per lo spagnolo. Nelle prime gare abbiamo assistito a numerosi colpi di scena, anche Marquez, in Francia, ha dovuto saggiare l'asfalto. Rossi, eccezion fatta per il Gp delle Americhe (e per lo sfortunato episodio del Mugello) ha sempre fatto della regolarità la propria forza, difficile vedere il Dottore scivolare a terra. Un altro motivo per essere fiduciosi.

8 – Solo 22 punti di ritardo dalla vetta

Due vittorie, due secondi e un quarto posto che proiettano Rossi al terzo posto provvisorio quando manca ancora più di metà campionato. Il distacco dal leader del Motomondiale è di 22 punti, un risultato che va oltre le più rosee aspettative: nemmeno il fan più ottimista dell'italiano avrebbe sperato in un risultato del genere. Il Gp di Barcellona ha dimostrato che la Yamaha di Valentino può giocarsela con chiunque, non crederci sarebbe un delitto.

9 – La forza mentale, l'arma segreta di Rossi

Rossi ha sempre fatto della forza mentale la sua arma segreta: difficile vederlo scoraggiato anche nei momenti difficile, impossibile per lui esaltarsi anche quando va tutto bene, abituato a spostare sempre l'asticella uno step più avanti, alla continua ricerca della perfezione. Lorenzo è apparso piuttosto nervoso nell'ultimo periodo, Marquez non sembra essere solido quanto il Dottore dal punto di vista mentale: l'italiano potrebbe sfruttare a proprio vantaggio questo fattore.

10 – Fratelli coltelli

Tra i due litiganti il terzo gode. Potrebbe essere così anche stavolta, il derby spagnolo potrebbe favorire Rossi. Difficile, soprattutto dopo quanto successo lo scorso anno, che Marquez faccia ancora una volta da scorta a Lorenzo, lo spagnolo della Honda stavolta vuole battere il proprio rivale. Rossi lo sa e il gesto distensivo di ieri è lì a dimostrarlo: la ritrovata pace con Marquez è un bene per il motociclismo, ma potrebbe essere anche una mossa utile in ottica mondiale. Dopo la vicenda dello scorso anno, il pilota della Honda ha qualcosa da farsi perdonare.

714 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views