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Valentino Rossi, rabbia mondiale

Dopo gli eventi che hanno segnato il finale della scorsa stagione, niente sarà più come prima. Parola di Valentino Rossi che dall’amaro epilogo dell’ultimo mondiale ritorna più motivato e pronto ad avere una nuova possibilità di lottare con Marquez e Lorenzo.
A cura di Valeria Aiello
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Quella che sta per cominciare sarà la sua quindicesima stagione in MotoGP, la diciassettesima in top class, la numero 21 nel Motomondiale per Valentino Rossi che a 37 anni non si è stancato di mettersi in gioco, in cerca di prestazioni e competitività sin dalle prime gare, per rinnovare il contratto con la Yamaha per altre due stagioni. Ma la sua ventesima stagione iridata (quella dello scorso anno) si era conclusa con l’amarezza di aver perso il titolo all’ultima gara, dopo aver conquistato la leadership del campionato dal primo round, vincendo in Qatar, senza mai perderla, fino all’ultima prova, a Valencia, dove dall’ultima casella in griglia per la penalità rimediata a Sepang per aver portato fuori traiettoria Marc Marquez, era uscito sconfitto dal biscottone spagnolo. Un epilogo velenoso che aveva avuto un prologo altrettanto polemico, con il pesarese che alla vigilia del round malese aveva accusato Marquez di voler aiutare Lorenzo pur di evitare che fosse il Dottore a vincere il mondiale.

Vent’anni di esperienza e battaglie non gli erano bastate a smascherare le intenzioni del Cabroncito, che dietro a sorrisi di circostanza e pacche sulla spalla era riuscito a fregare dal principio il Dottore, tessendo una formidabile trappola dove anche uno come Rossi è finito per cadere. “Erano tutte cagate” ha realizzato il pesarese, pronto ad avere un’altra possibilità di lottare con Marquez e Lorenzo, in uno scontro dove ognuno, a suo dire, “potrà far vedere quello che pensa, senza finzioni”. Non sarà facile lasciarsi alle spalle quanto accaduto, così come “sarebbe da ipocriti dire che è acqua passata”, dopo anche la decisione della Fim di secretare i dati della telemetria della Honda di Marquez (che secondo HRC provava il calcio inferto da Rossi a Marquez) o, peggio ancora, la corsa ai ripari della GP Commission che, distrutto il mondiale in un momento di follia, ha pensato bene di cambiare il sistema a punti, cancellando le sanzioni intermedie, inclusa quella che determinò la partenza dal fondo dello schieramento del Dottore. Tanta, troppa roba che Rossi non dimentica, o meglio, non ha alcuna voglia di dimenticare.

Assodato che il passato resta fermo dove lo avevamo lasciato, è ormai giunta l’ora di ripartire da zero, e non solo in termini di punti. L’arrivo della Michelin come fornitore unico e del software unificato per la gestione del motore sarà come fare un passo indietro in una nuova era del mondiale che in virtù di due svolte di così grande rilievo potrebbe portare qualche sorpresa nelle zone importanti della classifica iridata, magari rompendo un dominio spagnolo che dura ormai da quattro stagioni. Tanti i dubbi sulle nuove condizioni tecniche da cui Lorenzo sembra aver trovato prestazione ed efficacia mentre Rossi, più lento sul giro singolo, è di fatto apparso come il principale rivale del suo compagno di squadra. Poche invece le certezze, probabilmente solo una, quella che “niente sarà più come prima”. Parola di un nove volte iridato che pronto alla prima sfida stagionale avvisa i suoi avversari dal momento che dovranno fare i conti con un Dottore ancora più motivato, se vorranno assaporare il gusto della vittoria.

Rossi ha una rabbia mondiale e nessuno immagina cosa davvero potrà accadere in una stagione intrisa di rancori e rivalità, dove una parola fuori posto o anche solo una manovra azzardata basterebbe a riaccendere un fuoco assopito sotto la cenere di un mondiale ormai andato. Un Valentino duro, durissimo come non lo si era ancora visto in venti stagioni di Motomondiale, pronto al faccia a faccia della prima conferenza stampa, determinato a confermare che, quanto visto fino ad oggi, era solo l’antipasto di quella che potrebbe diventare la più bella stagione della sua carriera.

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