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MotoGP 2017, test supplementare a Sepang per la Yamaha

Dopo i test di Valencia di fine campionato, la moto per il prossimo anno verrà provata in un test supplementare in Malesia, il 23 e 24 novembre prossimi. Meregalli: “Questa volta ci sarà qualcosa di nuovo e più complesso”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi / Getty
Valentino Rossi / Getty

A far suonare l’allarme era stato Valentino Rossi dopo il Gp di Aragon: la Yamaha non vince da Barcellona, mentre la Honda ha vinto cinque volte nelle ultime sette gare. “Siamo un po’ preoccupati e dobbiamo lavorare, perché comunque noi con la Yamaha non vinciamo più da Barcellona, e nelle ultime gare hanno vinto tantissime Honda, non solo Marquez, quindi sono cresciuti molto” aveva analizzato il pesarese dopo aver consegnato a Marc Marquez il primo match point per il titolo iridato. Da sette Gp infatti, la M1 non vince una gara: era infatti inizio giugno quando Valentino Rossi vinceva il Gp di Catalunya, due settimane dopo la beffa del motore rotto al Mugello. Da allora, ad alternarsi sul gradino più alto del podio sono stati i piloti Honda, due volte Marquez, una volta Jack Miller, Cal Crutchlow e Dani Pedrosa mentre Andrea Iannone con la Ducati e Maverick Vinales con la Yamaha si erano divisi il resto.

Meregalli: "Dopo Valencia, andremo a Sepang"

“Dobbiamo rimboccarci le maniche e capire come fare per andare un po’ più forte”. E con il titolo mondiale quasi nelle mani di Marquez, la preoccupazione è per la prossima stagione: Marquez e Pedrosa hanno già provato il nuovo motore 2017, prima a Misano e poi ad Aragon, dopo il Gp mentre la Yamaha, come spiegato da Massimo Meregalli, team manager Yamaha, proverà la nuova M1 solo a partire dai test di Valencia a fine mondiale.

Anche noi avremmo dovuto provare a Misano e ad Aragon – spiega Meregalli a Gazzetta dello Sport – invece è stato deciso che proveremo a nuova moto solo a fine campionato. E dopo i test di Valencia, il 23 e 24 novembre andremo a Sepang.

Negli ultimi anni la M1 ha sempre subito aggiornamenti ma questa volta ci sarà qualcosa di nuovo e più complesso. Non sarà una rivoluzione, ma un’evoluzione più importante.

Cosa cambierà? Diciamo che ci manca un po’ di potenza in alto, a livello di trazione e guidabilità la M1 resta il riferimento, ci piacerebbe trovare qualche cavallo senza perdere in basso.

Anche per la Yamaha che tra elettronica standard e gomme Michelin al posto delle Bridgestone nei test invernali e nelle prime gare di questa appariva in netto vantaggio di competitività rispetto alla rivale Honda, sarebbe arrivato il tempo di lavorare su un nuovo motore, più potente, anche se secondo l’ex pilota della Superbike non si parla di crisi.

Non siamo peggiorati, piuttosto è la Honda che ha fatto grandi passi in avanti. Però, alla fine, domenica alle spalle di Marquez c’eravamo noi, tutti gli altri sono finiti dietro.

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